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Decreto AGOSTO. Sud, imprese e lavoro: 25 miliardi per far ripartire l’Italia

 26 agosto 2020

Roma, 26 agosto 2020 – Lavoro e imprese, fisco e liquidità, sostegno agli enti territoriali e alla sanità, risorse per il Mezzogiorno e per la ripartenza in sicurezza della scuola, misure generali e di settore per la ripresa del Paese. Con uno stanziamento ulteriore di circa 25 miliardi di euro, continua l’azione del Governo per contrastare le conseguenze economiche dell’emergenza Covid-19.

Con il Decreto ‘Agosto’, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, le risorse complessive stanziate finora per reagire all’emergenza arrivano a 100 miliardi di euro in termini di maggior indebitamento, pari a 6 punti percentuali di PIL. Uno sforzo tra i più ampi a livello internazionale per dimensioni e portata, che ha consentito di difendere la capacità produttiva del nostro Paese e contenere la caduta del PIL e gli altri effetti economici e sociali causati dalla pandemia.

I provvedimenti del Governo per rispondere all’emergenza Covid-19 hanno infatti puntato, da subito, ad assicurare la tenuta economica e sociale del nostro Paese, sostenere l’occupazione, garantire i redditi e le condizioni di vita delle famiglie ed allargare le tutele sociali, per non far pesare l’emergenza sui soggetti più vulnerabili.

Allo stesso tempo, è stato attuato uno sforzo sempre più mirato per rimettere in moto l’Italia, tenendo insieme ripresa economica, coesione sociale e sicurezza. Un vasto impegno per dare forza alle imprese italiane, proteggendole dalle conseguenze economiche dell’emergenza e guardando già al futuro, alla competitività e al ruolo della nostra economia nello scenario globale. Questa azione punta a garantire una ripartenza all’insegna degli investimenti, dell’innovazione, della crescita dimensionale, della sostenibilità ambientale e sociale, con l’introduzione di strumenti nuovi per proteggere e rafforzare la struttura industriale del nostro Paese.

All’interno di questa strategia per il rilancio, con il Decreto Agosto prosegue anche il sostegno nei confronti del comparto sanitario, che ha consentito all’Italia di reagire con prontezza alla pandemia, al quale vengono destinati fondi importanti per lo smaltimento delle liste di attesa e per nuovi progetti di ricerca sulla lotta al virus. Inoltre, in aggiunta a quelle messe in campo in precedenza, con stanziamenti per circa 1 miliardo di euro nel biennio, vengono assicurate alla scuola le risorse necessarie in vista della ripartenza del prossimo anno scolastico.

LAVORO

Con uno stanziamento superiore agli 8,5 miliardi di euro, Vengono prolungate e rafforzate alcune delle misure a sostegno dei lavoratori varate con i precedenti provvedimenti del Governo, si introducono sgravi contributivi per le aree svantaggiate e ulteriori nuove indennità specifiche per alcuni settori, mentre vengono previsti incentivi per le assunzioni a tempo indeterminato.

In primo luogo, al fine di contenere gli effetti straordinari sull’occupazione determinati dall’epidemia, viene introdotta una misura di rilevanza storica che punta a stimolare crescita e occupazione delle imprese delle aree svantaggiate a seguito della crisi, con una particolare attenzione al Mezzogiorno: uno sgravio pari al 30% sui contributi pensionistici che le aziende devono versare a tutti i dipendenti.

Vengono prolungati per un massimo di diciotto settimane complessive i trattamenti di Cassa integrazione ordinaria, Assegno ordinario e Cassa integrazione in deroga previsti per l’emergenza Covid-19. Per le prime nove settimane, l’estensione viene riconosciuta ai datori di lavoro che hanno sospeso o ridotto l’attività lavorativa a seguito dell’emergenza sanitaria; per le ulteriori nove settimane viene previsto per le aziende il versamento di un contributo addizionale determinato in base all’andamento del fatturato (pari al 9% con una perdita inferiore al 20% e pari al 18% per chi non ha registrato perdite), dal quale saranno esonerati i datori di lavoro che hanno subito una riduzione del fatturato pari o superiore al 20%.

Per le aziende che non richiederanno, dopo averne già fruito, un’estensione dei trattamenti di cassa integrazione verrà riconosciuto l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali a loro carico, per un massimo di quattro mesi, entro il 31 dicembre 2020. Fino a tale data, vengono inoltre escluse dal versamento dei contributi previdenziali, per un massimo di sei mesi dall’assunzione, le aziende che assumono lavoratori subordinati a tempo indeterminato, in presenza di un aumento dell’occupazione netta.

Ai datori di lavoro che non hanno integralmente fruito della Cig Covid o dell’esonero dei contributi previdenziali resta precluso l’avvio delle procedure di licenziamento individuali e restano sospese quelle avviate dopo il 23 febbraio 2020. Restano comunque sospese le procedure di licenziamento collettivo. Le sospensioni non si applicano in caso di licenziamenti motivati dalla cessazione definitiva dell’attività dell’impresa.

Fino al 31 dicembre 2020, ferma restando la durata massima complessiva di 24 mesi, è possibile rinnovare o prorogare per un periodo massimo di 12 mesi e per una sola volta i contratti di lavoro subordinato a tempo determinato anche in assenza di causale.

È previsto un ulteriore versamento da 400 euro del Reddito di Emergenza, per le famiglie più bisognose.

Proroga per ulteriori due mesi della Naspi e per i Co.Co.Co. (DISCOLL) il cui periodo di fruizione termini nel periodo compreso tra il 1° maggio 2020 e il 30 giugno 2020.

Oltre alle indennità già previste con i precedenti provvedimenti del Governo, vengono introdotte nuove indennità per alcune categorie di lavoratori. Più nello specifico, un’indennità di 1000 euro per gli stagionali del turismo, degli stabilimenti termali e dello spettacolo danneggiati dall'emergenza epidemiologica da COVID-19, e ad altre categorie di lavoratori, tra i quali gli iscritti al Fondo pensioni lavoratori dello spettacolo in possesso di determinati requisiti, i dipendenti stagionali appartenenti a settori diversi da quelli del turismo e degli stabilimenti termali, gli intermittenti e gli incaricati di vendite a domicilio. Inoltre per i lavoratori marittimi è prevista un’indennità di 600 euro, così come per i lavoratori stagionali sportivi. L’indennità prevista per i lavoratori autonomi e professionisti iscritti agli enti di diritto privato di previdenza obbligatoria viene erogata in via automatica anche per il mese di maggio 2020 ed elevata a 1.000 euro.

Viene aumentata di 500 milioni di euro per il biennio 2020-21 la dotazione del Fondo Nuove Competenze introdotto con il Decreto Rilancio, dedicato a stabilire rimodulazioni dell’orario di lavoro, tramite accordi sindacali e a parità di orario complessivo e di stipendio, dedicate alla formazione e a favorire percorsi di ricollocazione dei lavoratori.

SOSTEGNO ALL’ECONOMIA

Il Decreto Agosto prevede ulteriori fondi per il finanziamento di una serie di misure che puntano a proseguire e rafforzare il sostegno alle attività economiche e produttive, già messo in campo con i precedenti provvedimenti, con un’attenzione particolare dedicata ai settori del turismo, della ristorazione e della cultura.

Vengono stanziati 600 milioni di euro per sostenere gli esercizi di ristorazione il cui fatturato dei mesi da marzo a giugno 2020 sia inferiore ai tre quarti del fatturato dello stesso periodo 2019, attraverso un contributo a fondo perduto per l’acquisto di prodotti di filiere agricole, alimentari e vitivinicole da materia prima italiana. Il contributo viene erogato con un anticipo del 90% al momento dell’accettazione della domanda.

Viene introdotto, con uno stanziamento di 500 milioni di euro, un contributo a fondo perduto con un minimo di 1.000 euro per le persone fisiche e 2.000 per i soggetti diversi in favore degli esercenti del settore turismo dei centri storici che hanno registrato un calo sensibile di turisti stranieri, e che abbiano registrato a giugno 2020 un fatturato inferiore ai due terzi di quello realizzato nel corrispondente mese del 2019.

Vengono inoltre rifinanziati alcuni strumenti di supporto alle imprese, la Nuova Sabatini (per 64 milioni), i contratti di sviluppo (per 500 milioni), il Fondo per la salvaguardia dei livelli occupazionali e la prosecuzione dell’attività di impresa (200 milioni), il Voucher per l’innovazione (50 milioni), il Fondo Ipcei per il sostegno alle imprese che partecipano alla realizzazione di importanti progetti di interesse europeo (950 milioni).

Viene rifinanziato per complessivi 7,8 miliardi di euro (per il triennio 2023-24-25) il Fondo di Garanzia per le Piccole Medie Imprese per dotarlo delle risorse necessarie alla sua piena operatività e per continuare quindi a favorire l’accesso al credito delle Pmi, attraverso la concessione di una garanzia pubblica.

Viene prorogata la moratoria su prestiti e mutui per le Pmi prevista dal decreto ‘Cura Italia’: il termine originariamente fissato al 30 settembre 2020 viene esteso fino al 31 gennaio 2021, e prorogato al 31 marzo 2021 per le imprese del comparto turistico.

Viene incrementato di 500 milioni il Fondo per gli incentivi statali a chi acquista e immatricola in Italia autovetture a basse emissioni di Co2, previsto per sostenere il rilancio del settore automotive e favorire lo sviluppo di nuove tecnologie.

Vengono stanziati 1,5 miliardi di euro per il rafforzamento patrimoniale di società controllate dallo Stato, attraverso aumento di capitale o forme alternative di patrimonializzazione, con la finalità di sostenerne la solidità e i programmi di rilancio e sviluppo.

Viene potenziato lo strumento dei Piani individuali di Risparmio alternativi, con la soglia di investimento annuale detassata che sale da 150.000 a 300.000 euro per gli investimenti a lungo termine.

Vengono incentivati gli acquisti effettuati con forme di pagamento elettroniche, nell’ambito del ‘piano Cashless’, con uno stanziamento di 1,75 miliardi per il 2021 per il rimborso di una parte degli acquisti effettuati con queste modalità di pagamento.

Fra le ulteriori misure predisposte per il sostegno dei settori del turismo e della cultura, un credito di imposta del 60% dell’ammontare mensile del canone di locazione o leasing o concessione per le strutture termali. Vengono esonerate dal pagamento della seconda rata dell’IMU 2020 alcune categorie di immobili, fra cui stabilimenti balneari e termali, alberghi e pensioni e strutture turistico-ricettive (a condizione che i proprietari siano anche gestori delle attività), gli immobili in uso da parte di imprese esercenti attività di allestimenti di strutture espositive per fiere e manifestazioni, quelli destinati a discoteche e sale da ballo e, a condizione che i proprietari siano anche i gestori, gli immobili destinati a cinema e teatri. Questi ultimi vengono esonerati dal pagamento dell’IMU anche per il 2021 e il 2022.

È incrementato di 265 milioni di euro per il 2020 il Fondo istituito dal Decreto Rilancio per sostenere agenzie di viaggio, tour operator e guide turistiche.

Per il 2020 e il 2021, relativamente alle spese di riqualificazione e miglioramento effettuate dalle imprese del settore turistico ricettivo e termale, compresi gli agriturismi e i campeggi, il credito di imposta riconosciuto sale dal 30% al 65% degli investimenti, con uno stanziamento di 180 milioni per ciascuno degli anni 2020 e 2021.

Viene incrementato fino a 231,5 milioni di euro il Fondo emergenze imprese e istituzioni culturali previsto dal Decreto Rilancio e sale a 335 milioni il Fondo emergenze cinema, spettacolo e audiovisivo introdotto dal Decreto Cura Italia. Vengono destinati complessivamente 90 milioni di euro ai musei e all’attuazione degli interventi del Piano Strategico “Grandi Progetti Beni Culturali”.

Viene introdotto, con uno stanziamento di 90 milioni di euro, un incentivo per gli investimenti pubblicitari, sotto forma di credito d'imposta pari al 50 per cento degli investimenti effettuati dal 1° luglio al 31 dicembre 2020, in favore di leghe e società sportive professionistiche e di società e associazioni sportive dilettantistiche.

Con uno stanziamento complessivo di circa 200 milioni di euro vengono potenziate le risorse a sostegno di diverse attività di trasporto, fra cui Taxi e Ncc, autotrasporto, autobus turistici e servizio viaggiatori e crociere.

FISCO

Vengono adottate diverse misure in campo fiscale che puntano a fornire un ulteriore e sostanziale supporto alla liquidità di famiglie e imprese. In particolare con uno stanziamento superiore ai 6 miliardi di euro, vengono rimodulate le scadenze relative ai versamenti tributari e contributivi sospesi nella fase di emergenza, in modo da ridurre sensibilmente nel 2020 l’onere che altrimenti graverebbe sui contribuenti in difficoltà.

Nel dettaglio, viene prevista la possibilità di beneficiare di un’ulteriore rateizzazione per i versamenti sospesi, nei mesi di marzo, aprile e maggio: il 50% del totale da corrispondere potrà essere versato, senza applicazione di sanzioni o interessi, in un’unica soluzione entro il 16 settembre 2020 o mediante rateizzazione (fino a 4 rate mensili di pari importo) con il pagamento della prima rata entro il 16 settembre. Il restante 50% può venire corrisposto, senza sanzioni e interessi, con una rateizzazione per un massimo di 24 rate mensili di pari importo, con il versamento della prima rata entro il 16 gennaio 2021.

Viene disposto il rinvio dei versamenti per i contribuenti Isa e forfettari che abbiano subito un calo del fatturato o dei corrispettivi di almeno il 33% nel primo semestre del 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019: per questi il termine di versamento della seconda o unica rata dell’acconto delle imposte sui redditi e dell’Irap è prorogato al 30 aprile 2021. Gli stessi soggetti potranno effettuare il pagamento delle imposte scadute il 20 agosto, entro venerdì 30 ottobre 2020 con la sola maggiorazione dello 0,8% senza applicazione delle sanzioni.

Inoltre, saranno ulteriormente differiti i termini per la ripresa della riscossione: viene spostata dal 31 agosto al 15 ottobre 2020 la data finale della sospensione dei termini dei versamenti da cartelle di pagamento e dagli avvisi esecutivi sulle entrate tributarie.

Viene disposta la proroga dell’esonero di TOSAP e COSAP dal 31 ottobre fino al 31 dicembre 2020 per le attività di ristorazione gravemente danneggiate dall’emergenza epidemiologica.

Per l’anno 2020 raddoppia, fino ad un massimo di 516 euro, il limite del valore dei beni ceduti e dei servizi prestati dall’azienda ai propri dipendenti che non concorre alla formazione del reddito imponibile.

ENTI TERRITORIALI

Il Decreto-legge agosto destina importanti risorse, circa 5,5 miliardi di euro, a favore degli enti territoriali.

In primo luogo, sono stati incrementati i fondi istituiti dal decreto rilancio per far fronte ai minori introiti fiscali, salvaguardare gli equilibri di bilancio e garantire la regolarità dell’azione pubblica a tutti i livelli di governo. In particolare:

  • il fondo per l’esercizio delle funzioni degli enti locali è stato incrementato di 1,67 miliardi per il 2020 (1.220 milioni per i comuni e 450 milioni per le province e le città metropolitane). Le risorse complessive del fondo enti locali ammontano quindi a 5,17 miliardi (di cui 4,22 miliardi per i comuni);
  • il fondo per l’esercizio delle funzioni delle regioni e delle province autonome è stato incrementato di 2,8 miliardi per il 2020 (1,6 miliardi per le Autonomie speciali e 1,2 per le Regioni a statuto ordinario). Le risorse complessive del fondo Regioni sono pari a 4,3 miliardi (2,6 miliardi per le Autonomie speciali e 1,7 per le Regioni a statuto ordinario).

Ulteriori risorse sono state destinate:

  • al ristoro delle minori entrate dell’imposta di soggiorno (300 milioni di euro), della Tosap/Cosap (42 milioni) e dell’IMU (86 milioni);
  • al sostegno del trasporto pubblico locale (400 milioni, il relativo fondo adesso ammonta complessivamente a 900 milioni), al sostegno degli enti locali in deficit strutturale (180 milioni) ed al contenzioso regionale (210 milioni);
  • alla sospensione del pagamento delle quote capitale 2020 dei mutui MEF delle Autonomie speciali (88 milioni), con un intervento già previsto dal ‘Cura Italia’ per le Regioni a statuto ordinario e gli enti locali.

Infine, sono state rafforzate le misure per gli investimenti:

  • per i comuni è previsto il raddoppio nel 2021 dei contributi assegnati per piccole opere (500 milioni di euro nel 2021) ed il rafforzamento delle misure per contributi per messa in sicurezza edifici e territorio (900 milioni nel 2021 e 1,75 miliardi nel 2022);
  • a favore degli enti locali è previsto l’incremento delle risorse destinate al finanziamento della progettazione definitiva ed esecutiva (300 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021);
  • per le province e le città metropolitane sono state previste risorse per la messa in sicurezza delle scuole (1,12 miliardi nel periodo 2021-2025) e per la messa in sicurezza di ponti e viadotti (600 milioni nel periodo 2021-2023).

Il Decreto Agosto ha inoltre previsto l’estensione dei termini dal 20 settembre al 9 ottobre 2020, per la concessione delle anticipazioni di liquidità degli enti locali, per favorire il pagamento dello stock di debiti al 31 dicembre 2019 nei confronti delle imprese, con benefici per l’intero sistema economico nazionale.

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