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Decreto Rilancio, le misure per rimettere in moto il Paese

 

Dopo il pacchetto di misure da 25 miliardi di euro del Decreto “Cura Italia”, il Governo con il “Decreto Rilancio” stanzia ulteriori 155 miliardi per avviare la Fase 2 dell’economia italiana che dovrà affrontare la crisi senza precedenti innescata dalla pandemia del Covid-19 e sostenere la ripresa del Paese.

Un provvedimento straordinario con il quale si interviene per rinforzare i settori salute e sicurezza, sostenere le imprese, i redditi da lavoro, il turismo e la cultura. E si pongono le basi per la ripresa del Paese, anche con la cancellazione delle clausole di salvaguardia, eliminando così gli aumenti di Iva e accise previsti a partire dal 2021.

In particolare, vengono stanziati oltre 130 miliardi per fornire liquidità e sostegno al lavoro e all’economia tramite misure di ristoro per le imprese con contributi a fondo perduto, la cancellazione del saldo e acconto Irap di giugno, contributi per affitti e bollette, il pagamento dei debiti della Pubblica Amministrazione, l’allungamento delle tutele della Cassa Integrazione (per complessivi 16 miliardi), delle indennità di lavoratori autonomi, Co.Co.Co, stagionali, artigiani e commercianti e l’introduzione di interventi per aiutare colf e badanti.

Oltre cinque miliardi sono stanziati per Salute e Sicurezza: di questi 1,4 miliardi di euro vengono impiegati per la creazione di 3.500 nuovi posti letto in terapia intensiva e oltre 4.200 in semintensiva; 1,2 miliardi per il potenziamento dell’assistenza territoriale con l’assunzione di circa 9.000 infermieri e 1,5 miliardi per rifinanziare il Fondo emergenze Nazionali. A uno dei settori più colpiti, il turismo, sono destinati 3 miliardi di aiuti che serviranno a finanziare, tra le altre cose, il credito di imposta per le vacanze delle famiglie e l’esenzione IMU per le attività del settore ricettivo.

Due miliardi, infine, sono destinati a sostenere le misure fiscali, fra le quali l’azzeramento dell’Iva per i dispositivi di protezione individuali.

Salute e sicurezza

Dopo l’intervento di 3, 1 miliardi all’interno del decreto Cura Italia, con il Decreto Rilancio il Governo stanzia ulteriori 4,3 miliardi per potenziare la rete ospedaliera e l’assistenza territoriale e rafforzare la dotazione di personale e di mezzi del sistema sanitario, della Protezione civile e delle Forze dell’ordine.

1,4 miliardi di euro stanziati per un intervento di riordino della rete ospedaliera per fronteggiare l’emergenza COVID-19: un incremento strutturale di 3500 nuovi posti letto di terapia intensiva, la riqualificazione di 4225 nuovi posti letto di area semi intensiva, di cui la metà convertibili in terapie intensive, e la creazione di 300 posti letto di terapia intensiva in strutture movimentabili, oltre ad altre misure di potenziamento e ristrutturazione.

Un intervento da 1,2 miliardi per il 2020 per il potenziamento dell’assistenza territoriale, destinato al rafforzamento del monitoraggio e del tracciamento precoce dei casi, dell’assistenza ai pazienti in isolamento domiciliare, all’incremento delle prestazioni terapeutiche domiciliari e al rafforzamento dei servizi infermieristici distrettuali, con l’introduzione dell’infermiere di famiglia o di comunità, per l’assunzione di fino a 8 infermieri ogni 50 mila abitanti, con contratti dal 15 maggio al 31 dicembre 2020.

Viene rifinanziato il Fondo Emergenze Nazionali di ulteriori 1, 5 miliardi per il 2020.

Sono previste altre 170 assunzioni di medici militari, vengono stanziati ulteriori 88 milioni di euro per potenziare i servizi sanitari militari nel 2020 e 1 milione di euro per gli straordinari del personale medico, paramedico e delle sale operative delle Forze armate. Inoltre, viene prolungato il periodo di ferma dei volontari delle Forze armate in ferma prefissata e si avvia il reclutamento riservato al personale in servizio di 60 marescialli per funzioni infermieristiche.

È incrementata di 105 milioni di euro per il 2020 e il 2021 e di 109 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022, 2023 e 2024 la spesa per le borse di studio per i medici specializzandi.

Limitatamente al periodo emergenziale, viene prolungato il periodo di validità delle prescrizioni mediche dei medicinali classificati in fascia A.

Vengono prorogati diversi piani terapeutici per persone con disabilità, che includono la fornitura di ausili e protesi e altri prodotti correlati a qualsivoglia ospedalizzazione a domicilio.

Più di 167 milioni di euro del Fondo per le emergenze nazionali vengono destinati alle funzioni di gestione dell’emergenza del Ministero dell’Interno, delle Forze Armate, delle Forze di Polizia e del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, al pagamento degli straordinari e alle indennità di ordine pubblico.

Viene incrementato di ulteriori 500 unità il contingente di personale dell’operazione “Strade sicure”, per la quale vengono stanziati circa 4,7 milioni di euro.

Vengono previste modalità straordinarie di svolgimento dei concorsi pubblici presso il Ministero della Salute e l’Istituto Superiore di Sanità.

Vengono prorogati di ulteriori sei mesi i termini previsti per la scadenza degli stati di emergenza e delle contabilità speciali delle regioni.

Sostegno alle imprese

Il Decreto Rilancio contiene misure imponenti, per un importo complessivo vicino ai 100 miliardi di euro, volte a garantire liquidità e sostegno alle imprese italiane, per assicurarne la tenuta nel periodo dell’emergenza e favorirne il rilancio nel momento della ripresa. Particolare attenzione è stata dedicata alle imprese più piccole ed alla difesa dei posti di lavoro, accompagnando questi sforzi al tentativo di indirizzare la ripartenza dell’economia lungo sentieri virtuosi di investimento, innovazione, individuazione di nuovi indirizzi strategici, crescita dimensionale.

Sono previsti anche interventi dello Stato nel capitale delle imprese, attivati solo se necessario, se richiesti dalle imprese stesse e senza l’assunzione di quote di controllo, con l’obbiettivo di preservare la stabilità operativa e societaria del nerbo produttivo del paese, presidiare i settori strategici e contribuire ad un complessivo rafforzamento della struttura industriale.

Contributo a fondo perduto: vengono stanziati 6,2 miliardi di euro per trasferimenti a soggetti titolari di reddito d’impresa e di lavoro autonomo e ai titolari di partita Iva con ricavi o compensi non superiori ai 5 milioni di euro, che non hanno cessato l’attività prima del 31 marzo 2020. Il contributo spetta a condizione che l’ammontare del fatturato di aprile 2020 sia sceso del 33% rispetto a quello di aprile 2019 e a chi abbia iniziato l’attività a partire dal primo gennaio 2019. L’ammontare del contributo è calcolato applicando una percentuale alla differenza fra il fatturato di aprile 2020 e aprile 2019:

  • 20% per soggetti con ricavi o compensi non superiori a 400.000 euro
  • 15% per soggetti con ricavi o compensi compresi fra 400.000 e 1 milioni di euro
  • 10% per i soggetti con ricavi o compensi fra 1 e 5 milioni di euro

Il contributo minimo, che verrà erogato a giugno dall’Agenzia delle Entrate e non concorrerà alla formazione della base imponibile, è pari a 1.000 euro per le persone fisiche e 2.000 euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche.

Rafforzamento patrimoniale: per le imprese con un fatturato compreso fra i 5 ed i 50 milioni di euro che hanno subito un calo del fatturato del 33% sono previsti interventi di defiscalizzazione degli aumenti di capitale e di sostegno finanziario effettuati entro il 31 dicembre 2020. In particolare, è previsto un credito d’imposta del 20% in caso di aumento di capitale a pagamento, con un limite massimo del conferimento in denaro sul quale calcolare il beneficio fissato a 2 milioni di euro. Viene inoltre riconosciuto un credito d’imposta pari al 50% delle perdite superiori al 10% del patrimonio netto fino a concorrenza del 30% dell’aumento di capitale (con un tetto massimo di 800.000 euro). Infine, per le imprese con ricavi fra i 10 e i 50 milioni di euro che effettuino aumenti di capitale superiori ai 250.000 euro entro fine 2020 è previsto un co-investimento dello Stato (tramite il fondo Patrimonio PMI) a valere su strumenti finanziari ad hoc emessi dall'azienda (di ammontare fino a 3 volte l'aumento di capitale e non superiore al 12,5% del fatturato 2019) della durata di 6 anni e che non prevedono pagamenti prima della scadenza. Tali strumenti consentiranno un rafforzamento della solvibilità e della capacità di fronteggiare lo shock e di investire, anche in virtù di una seniority inferiore rispetto agli altri debiti esistenti.

Ricapitalizzazione delle imprese: istituzione di un patrimonio destinato in CDP di 45 miliardi per le imprese con fatturato oltre i 50 milioni di euro. Gli interventi sono rivolti a SpA con sede in Italia, che non operano nel settore bancario, finanziario o assicurativo. Il patrimonio potrà realizzare interventi a condizioni di mercato o secondo i criteri che saranno definiti dal quadro temporaneo sugli aiuti di Stato approvato dalla Commissione europea, e saranno preferibilmente effettuati secondo modalità standardizzate, nella forma della sottoscrizione di prestiti convertibili o subordinati. La sottoscrizione di capitale richiederà invece un’istruttoria specifica, non porterà all’acquisizione di partecipazioni di controllo, e vedrà di norma la presenza di co-investitori. Il patrimonio potrà anche intervenire in operazioni di ristrutturazione di imprese in crisi con prospettive di rilancio. Nella valutazione degli interventi si tiene in conto, tra l’altro, dell’incidenza dell’impresa con riferimento allo sviluppo tecnologico, alle infrastrutture critiche e strategiche, alle filiere produttive strategiche, alla sostenibilità ambientale, ai livelli occupazionali e al mercato del lavoro.

Cancellazione del saldo e acconto dell’Irap: come forma di sostegno aggiuntiva alle imprese che hanno un fatturato fino a 250 milioni di euro e che hanno subito un danno economico evidente dall’emergenza Covid-19 queste non sono tenute al pagamento a al saldo dell’Irap per il 2019 né della prima rata dell’acconto dovuta per il 2020. Un intervento che prevede uno stanziamento di circa 4 miliardi di euro.

Agevolazioni per gli affitti: alle imprese con ricavi inferiori ai 5 milioni di euro spetta un credito d’imposta pari al 60% dell’ammontare mensile del canone di locazione, leasing o concessione di immobili ad uso non abitativo. Per le strutture alberghiere il credito d’imposta spetta a prescindere dal volume di affari registrato. Il credito d’imposta è parametrato all’importo versato a marzo, aprile e maggio a condizione che i locatari abbiano subito un calo di almeno il 50% del fatturato nel mese di riferimento 2020 rispetto allo stesso mese dell’anno prima. Un intervento che prevede uno stanziamento di 1,5 miliardi.

Riduzione degli oneri delle bollette: per maggio, giugno e luglio 2020 con un intervento da 600 milioni di euro si riduce il peso degli oneri fissi sulle bollette elettriche, in particolare quelle delle piccole attività produttive e commerciali.

Pagamento debiti della P.A.: viene istituito nello stato di previsione del Ministero dell’Economia e delle Finanze un fondo, con una dotazione di 12 miliardi di euro, destinato a concedere anticipazioni a regioni, province autonome ed enti locali, che si trovino in uno stato di carenza di liquidità, al fine di far fronte al pagamento dei propri debiti di carattere commerciale certi, liquidi ed esigibili. Il fondo sarà articolato in due sezioni, una destinata ad assicurare la liquidità per il pagamento dei debiti certi, liquidi ed esigibili degli enti locali e delle regioni e province autonome per debiti diversi da quelli finanziari e sanitari, l’altra per assicurare la liquidità a regioni e province autonome per il pagamento dei debiti degli enti del Servizio Sanitario Nazionale. La gestione delle due sezioni del Fondo è affidata alla Cassa depositi e prestiti.

Enti locali: “Principali interventi a favore degli enti locali”
 

Fondo per il trasferimento tecnologico: viene istituito la costituzione, presso il Ministero dello sviluppo economico ed è finalizzato alla promozione di iniziative e investimenti utili alla valorizzazione e all’utilizzo dei risultati della ricerca presso le imprese operanti sul territorio nazionale, con particolare riferimento alle start-up innovative.

Smart&Start Italia: vengono introdotte ulteriori norme volte a rafforzare il sostegno pubblico alla nascita e allo sviluppo delle start-up innovative, agendo nell’ambito di questa misura pensata per la crescita delle imprese.

Sovvenzioni e agevolazioni: le regioni e le provincie autonome, gli altri enti territoriali, le Camere di commercio possono adottare misure di aiuto dirette, a valere sulle proprie risorse, fino a un importo di 800.000 euro per impresa, concesse sotto forma di sovvenzioni dirette, agevolazioni fiscali e di pagamento o in altre forme, quali anticipi rimborsabili, garanzie, prestiti e partecipazioni. Gli aiuti non possono superare l’importo di 120.000 euro per ogni impresa della pesca e dell’acquacoltura e 100.000 euro per ogni impresa di produzione di prodotti agricoli. Gli stessi enti possono concedere garanzie riguardo sia ai prestiti per gli investimenti sia ai prestiti per il capitale di esercizio a favore delle imprese, in modo diretto o attraverso banche o altri soggetti abilitati all’esercizio del credito, o ancora, aiuti sotto forma di tassi d’interesse agevolati per i prestiti alle imprese, aiuti per la ricerca e lo sviluppo in materia di COVID-19, per gli investimenti per le infrastrutture, agli investimenti per la produzione di prodotti connessi al COVID-19, aiuti sotto forma di sovvenzioni per il pagamento dei salari dei dipendenti per evitare i licenziamenti durante la pandemia di COVID-19.

Garanzia sull’assicurazione dei crediti commerciali: viene creato uno strumento di ‘riassicurazione’ di Stato, in analogia con quelli adottati o in via di adozione in altri Paesi Europei. Con uno stanziamento a favore delle imprese di assicurazione dei crediti commerciali a breve termine, si vuole evitare che le perdite attese a seguito dello shock da Covid-19 portino a una notevole contrazione delle linee di credito commerciale in favore delle imprese e garantite dalle compagnie di assicurazioni, che ora potranno accedere allo strumento di garanzia previsto a beneficio di chi ha contratto la polizza credito (il fornitore) e dei relativi clienti (le imprese della filiera debitrici).

Partecipazione al Fondo della Bei: il Ministero dell’Economia potrà stipulare con la Bei gli accordi necessari per consentire la partecipazione italiana al Fondo di Garanzia Pan europeo per il sostegno agli stati membri. Un Fondo in grado di erogare fino a 200 miliardi di euro in forma di garanzia e prestiti diretti o indiretti a favore di Pmi e grandi imprese, garantendo così la liquidità necessaria a fronteggiare la crisi.

Deroga alla disciplina degli aiuti di Stato: alla luce del nuovo ‘Temporary Framework’ della Commissione Ue, i soggetti beneficiari di aiuti non rimborsati, di cui è obbligatorio il recupero in esecuzione di una decisione della Commissione, possono ricevere nuovi aiuti, in deroga al divieto di concessione previsto. Analogamente, Regioni, Province e altri tenti territoriali possono concedere varie tipologie di aiuti alle imprese (fra le quali sovvenzioni dirette, anticipi, agevolazioni fiscali, garanzie sui prestiti, tassi di interesse agevolati e sovvenzioni per il pagamento dei salari al fine di evitare licenziamenti).

Garanzia dello Stato su passività delle banche: per evitare di dover effettuare una notifica individuale alla Commissione europea nel caso fosse necessario intervenire a sostegno della liquidità di banche solventi ma soggette a perturbamenti nell’economia, si è adottato uno schema generale e preventivamente sottoposto alla Commissione europea in base al quale il Ministero dell’Economia può, ove mai ve ne fosse bisogno, concedere la Garanzia dello stato su passività di nuova emissione delle banche con sede legale in Italia fino ad un valore nominale di 19 miliardi di euro senza che sia necessario effettuare di volta in volta una notifica alla Commissione che mal si attaglia alle esigenze di speditezza.

Temporanea flessibilità alla disciplina della Garanzia sulle cartolarizzazioni - GACS: si consente la temporanea sospensione, su richiesta della società cessionaria motivata dal rallentamento dei recuperi causato dall’emergenza Covid, dei meccanismi di subordinazione e di differimento dei pagamenti dovuti ai servicer, condizionati ad obiettivi di performance previsti dalla normativa.

Sostegno pubblico nelle procedure di liquidazione di piccole banche: per evitare di dover effettuare una notifica individuale alla Commissione europea nel caso fosse necessario un intervento dello Stato per assicurare l’ordinato svolgimento delle procedure di liquidazione coatta amministrativa di banche piccole, con attività non superiori ai 5 miliardi di euro e comunque escludendo le banche di credito cooperativo, si è adottato uno schema generale e preventivamente sottoposto alla Commissione europea in base al quale il Ministero dell’Economia può, può concedere il sostegno pubblico sotto varie forme alle operazioni di trasferimento a una banca acquirente di attività e passività, di aziende o rami di azienda della banca in liquidazione; senza che sia necessario effettuare di volta in volta una notifica alla Commissione che mal si attaglia alle esigenze di speditezza.

Fondo emergenziale a tutela delle filiere in crisi: viene istituito, con una dotazione di 500 milioni di euro per l’anno 2020, per interventi di ristoro per i danni subiti dal settore agricolo, della pesca e dell’acquacoltura. Inoltre, per fronteggiare le difficoltà per l’intero settore zootecnico, dovute alla chiusura di mense e punti di ristorazione e del rallentamento delle esportazioni, con conseguenze soprattutto per i trasformati del latte destinati al consumo fresco e per il settore carne, si prevede la compensazione parziale delle spese di stoccaggio e di stagionatura di tali prodotti, destinati ad essere immessi in commercio mesi dopo la loro fabbricazione.

Lavoro

Il decreto ‘Rilancio’ stanzia ulteriori 26 miliardi circa, in aggiunta ai 10 miliardi previsti dal ‘Cura Italia’ di marzo, per preservare la tenuta occupazionale e garantire livelli adeguati di reddito per i lavoratori e le famiglie. Sono state confermate ed estese tutte le tutele previste nei precedenti interventi del Governo sul fronte del lavoro e dell’occupazione, fra cui la cassa integrazione per tutte le tipologie di impresa e le indennità per i lavoratori autonomi, e sono state introdotte nuove misure per allargare ulteriormente il sostegno a famiglie e imprese.

Reddito di Emergenza (955 MLN): alle famiglie in difficoltà a causa dell’Emergenza Covid-19 viene riconosciuta questa forma di sostegno straordinaria, erogata in due quote con un valore compreso per ciascuna fra 400 e 800 euro (840 euro a famiglie con componenti in condizioni di disabilità grave o non autosufficienza). La platea fa riferimento a circa 1 milione di famiglie, che devono essere residenti in Italia, avere un reddito nel mese di aprile inferiore all’ammontare del beneficio che si riceve, un patrimonio mobiliare famigliare nel 2019 inferiore a 10.000 euro (tetto elevabile a un massimo di 25.000 euro a seconda del nucleo familiare) e un valore ISEE inferiore a 15.000 euro. Il Rem non è compatibile con le altre forme di sostegno previste dal Governo per far fronte all’emergenza Covid-19 e non viene erogato ai titolari di pensione, di un rapporto di lavoro dipendente con una retribuzione lorda superiore al reddito stesso e a chi già riceve il reddito di cittadinanza.

Cassa Integrazione: con 16 miliardi vengono rafforzati gli istituti della Cassa Integrazione e del Fondo di Solidarietà per ulteriori 9 settimane: in particolare vengono estese le tutele previste dal Cura Italia fino al 31 agosto 2020 e incrementate di successive 4 settimane per i periodi dal primo settembre al 31 ottobre 2020. La Cig straordinaria viene estesa a 18 settimane da fruire entro il 31 ottobre 2020.

NASPI e DISCOLL: le prestazioni dei sussidi di disoccupazione ordinari (NASPI) e per Co.Co.Co. (DISCOLL) che finiscono nel periodo compreso tra il primo marzo 2020 e il 30 aprile 2020, sono prorogate per ulteriori due mesi, a condizione che il percettore non sia beneficiario delle indennità dei 600 euro e in questo DL. L’Importo per ogni mensilità aggiuntiva è pari a importo ultima mensilità della prestazione originaria.

Indennità: gli indennizzi previsti dai provvedimenti governativi non sono cumulabili con pensioni o stipendi.

  • 600 euro per il mese di aprile: l’indennizzo previsto a marzo per una platea di quasi 5 milioni di persone viene erogato anche per il mese di aprile: professionisti non iscritti agli ordini, co.co.co. in gestione separata, artigiani, commercianti, coltivatori diretti, coloni e mezzadri, stagionali dei settori del turismo e degli stabilimenti termali, lavoratori del settore spettacolo, lavoratori agricoli. Lo riceveranno anche coloro che hanno presentato domanda in un momento successivo: gli stagionali diversi dal settore turismo, i lavoratori occasionali e quelli intermittenti.
  • 1.000 euro per il mese di maggio: viene riconosciuta ai liberi professionisti titolari di partita Iva, non in pensione e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie, che abbiano subito una riduzione di almeno il 33% del reddito nel secondo bimestre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019. Viene riconosciuta anche ai Co.Co.Co che hanno cessato il rapporto di lavoro all’entrata in vigore del decreto.
  • Artigiani, commercianti e coltivatori diretti: a partire da maggio queste categorie vengono ricomprese nell’insieme di società di persone e capitali e rientrano nell’ambito dell’attività dell’Agenzia delle Entrate, che eroga indennizzi a fondo perduto alle imprese che hanno subito un calo del 33% del fatturato. Gli indennizzi sono parametrati alla perdita di fatturato, con un valore minimo di 1.000 euro.
  • Professionisti ordinistici: continuano a venire gestiti dalle casse professionali per i mesi di aprile e maggio.

Colf e badanti: ai lavoratori domestici con uno o più contratti di lavoro per oltre 10 ore alla settimana, attivi al 23 febbraio 2020, viene riconosciuta per aprile e maggio 2020 un’indennità mensile pari a 500 euro al mese. Dalla norma, che prevede uno stanziamento di poco inferiore ai 500 milioni di euro, sono esclusi i lavoratori domestici conviventi con il datore di lavoro e coloro che percepiscono il reddito di emergenza o il reddito di cittadinanza.

 

Bonus Baby sitter: il voucher Baby sitter sale da 600 a 1.200 euro (in quanto usufruibile su 2 mesi) e può essere utilizzato anche per l’iscrizione ai centri estivi, potenziati a loro volta con il rifinanziamento del Fondo per le politiche della famiglia, da 150 milioni di euro. Per i lavoratori dipendenti del settore sanitario, con uno stanziamento di circa 680 milioni, il bonus aumenta da 1.000 a 2.000 euro (in quanto usufruibile su 2 mesi).

 

Incremento giorni di permesso retribuito coperto da legge 104 e Congedi parentali: è incrementato di ulteriori dodici giornate il numero di giorni di permesso retribuito riconosciuto dalla normativa vigente per l’assistenza di familiari disabili e coperto da contribuzione figurativa (i cosiddetti “permessi ex legge 104/92”). I dodici giorni aggiuntivi, usufruibili nei mesi di maggio e giugno 2020, si aggiungono ai tre giorni di permesso mensile già previsti dalla legge, per un totale di quindici giorni totali per i due mesi citati. Inoltre, fino al 31 luglio 2020 per un periodo continuativo o frazionato non superiore a 30 giorni i lavoratori dipendenti genitori di figli con meno di 12 anni hanno diritto ad un congedo parentale pagato al 50% della retribuzione. Lo stanziamento complessivamente assomma a circa 1,3 miliardi di euro.

Sospensione dei licenziamenti: si estende a cinque mesi il termine previsto dal decreto-legge “Cura Italia” entro il quale sono vietati i licenziamenti individuali per giustificato motivo oggettivo e quelli collettivi e sono sospese le procedure in corso.

Sovvenzioni al pagamento dei salari per evitare licenziamenti: ai sensi del nuovo Temporary Framework europeo gli enti territoriali possono adottare misure di aiuto a sostegno dell’economia per contribuire ai costi salariali delle imprese (fra cui quote contributive e assistenziali) e dei lavoratori autonomi per evitare i licenziamenti durante la pandemia. La sovvenzione ha durata di 12 mesi, è rivolta ai dipendenti che altrimenti avrebbero perso il posto di lavoro e non deve superare l’80% della retribuzione mensile lorda.

Emersione dei rapporti di lavoro: per garantire adeguati livelli di tutela della salute individuale e collettiva a causa dell’emergenza sanitaria e favorire l’emersione dei rapporti di lavoro irregolari, i datori di lavoro possono presentare istanza per concludere un contratto di lavoro subordinato con cittadini stranieri presenti in Italia oppure per dichiarare l’esistenza di un rapporto di lavoro irregolare in corso. Allo stesso tempo, i cittadini stranieri con permesso di soggiorno scaduto nell’ottobre 2019 possono richiedere un permesso di soggiorno temporaneo, valido solo nel territorio nazionale, della durata di sei mesi. Se nel termine della durata del permesso di soggiorno temporaneo, il cittadino esibisce un contratto di lavoro subordinato ovvero la documentazione retributiva e previdenziale comprovante lo svolgimento dell’attività lavorativa, il permesso viene convertito in permesso di soggiorno per motivi di lavoro. Queste norme si applicano all’agricoltura, allevamento, pesca, assistenza alla persona per se stessi o componenti della propria famiglia con disabilità, lavoro domestico di sostegno al bisogno familiare.

Modifica di pagamenti di cig in deroga: per evitare i ritardi nel pagamento della Cassa integrazione in deroga si permette anche alle imprese sotto i 5 dipendenti di fare domanda direttamente all’INPS. Il datore di lavoro che si avvale del pagamento diretto da parte dell’Inps trasmette la domanda unitamente ai dati essenziali per il calcolo ed effettua l’erogazione di una anticipazione della prestazione ai lavoratori. L’Inps autorizza le domande e dispone l’anticipazione di pagamento del trattamento entro 15 giorni dal ricevimento delle domande stesse. La misura dell’anticipazione è calcolata sul 40% delle ore autorizzate nell’intero periodo. A seguito della successiva trasmissione completa dei dati da parte dei datori di lavoro, l’Inps provvede al pagamento del trattamento residuo o al recupero nei confronti dei datori di lavoro degli eventuali importi indebitamente anticipati.

Lavoro agile: fino alla cessazione dello stato di emergenza da COVID-19, i genitori lavoratori dipendenti del settore privato che hanno almeno un figlio minore di 14 anni, a condizione che nel nucleo familiare non vi sia altro genitore beneficiario di strumenti di sostegno al reddito in caso di sospensione o cessazione dal lavoro o che non vi sia genitore non lavoratore, hanno diritto a svolgere la prestazione di lavoro in modalità agile anche in assenza degli accordi individuali. Per i datori di lavoro pubblici, fino alla cessazione dello stato di emergenza e comunque non oltre il 31 dicembre 2020, la modalità di lavoro agile può essere applicata a ogni rapporto di lavoro subordinato.

Fisco

Con il decreto-legge “Cura Italia” e con il successivo Decreto Liquidità, il Governo ha sospeso un’ampia gamma di versamenti di ritenute, tributi e contributi, stabilendo il differimento delle scadenze e la sospensione dei versamenti fiscali e contributivi. Con il Decreto-legge Rilancio vengono ulteriormente prorogate le sospensioni dei versamenti di marzo, aprile e maggio, fino al settembre 2020 e vengono introdotte ulteriori misure fiscali volte a sostenere da un lato l’attività imprenditoriale e dall’altro a ridurre gli oneri per i dispositivi di protezione, le spese di sanificazione ed adeguamento degli ambienti di lavoro e spazi commerciali. Con questo decreto il Governo ha voluto inoltre cancellare definitivamente le clausole di salvaguardia che prevedevano l’aumento i Iva e accise a partire dal 2021.

Soppresse le clausole di salvaguardia in materia di IVA e accise: vengono soppresse definitivamente, a partire dal 1° gennaio del 2021, le cosiddette “clausole di salvaguardia” che prevedono aumenti automatici delle aliquote dell’imposta sul valore aggiunto e di quelle in materia di accisa su taluni prodotti carburanti.

 

Cancellazione del saldo e acconto dell’Irap: alle imprese che hanno un fatturato compreso fra 0 e 250 milioni di euro (ad esclusione di banche ed assicurazioni) viene cancellata la rata di saldo e di acconto dell’Irap dovuta a Giugno 2020.

Ecobonus e sismabonus al 110%: detrazione fiscale al 110% delle spese per i lavori di riqualificazione energetica e/o antisismica con possibilità di cedere il relativo credito fiscale. Si applica alle spese sostenute dal primo luglio 2020 al 31 dicembre 2021 per interventi di isolamento termico e altri interventi di efficientamento energetico. Fra gli interventi sono compresi anche quelli per la riduzione del rischio sismico (sismabonus) e relativi all’installazione di impianti fotovoltaici e colonnine per la ricarica di veicoli elettrici.

 

Credito d’imposta per l’adeguamento degli ambienti di lavoro: è previsto un credito di imposta del 60% delle spese sostenute nel 2020 per la riapertura in sicurezza degli esercizi aperti al pubblico, nei limiti di 80.000 euro per beneficiario. Il credito d'imposta è utilizzabile in compensazione ed è cedibile ad altri soggetti, compresi istituti di credito e altri intermediari finanziari, con facoltà di successiva cessione del credito. Sono stati stanziati 2 miliardi per questa misura.

 

 

Credito d’imposta per la sanificazione degli ambienti di lavoro: ai soggetti esercenti attività d'impresa, arte o professione, alle associazioni, alle fondazioni e agli altri enti privati, compresi gli enti del Terzo del settore, viene riconosciuto un credito d’imposta in misura pari al 60 per cento delle spese sostenute nel 2020 per la sanificazione degli ambienti di lavoro e degli strumenti utilizzati nell’ambito dell’attività lavorativa, nonché per l'acquisto di dispositivi di protezione individuale e di altri dispositivi rivolti a garantire la salute dei lavoratori e degli utenti. Il credito d’imposta spetta fino a un massimo di 60.000 euro per ciascun beneficiario. Il credito d’imposta non concorre alla formazione del reddito ai fini delle imposte sui redditi e del valore della produzione ai fini dell’Irap.

Credito d’imposta per i fitti commerciali: ai soggetti con ricavi inferiori ai 5 milioni di euro spetta un credito d’imposta pari al 60% dell’ammontare mensile del canone di locazione, leasing o concessione di immobili ad uso non abitativo. Per le strutture alberghiere il credito d’imposta spetta a prescindere dal volume di affari registrato. Il credito d’imposta è parametrato all’importo versato a marzo, aprile e maggio a condizione che i locatari abbiano subito un calo di almeno il 50% del fatturato nel mese di riferimento 2020 rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.

Innalzato il limite delle compensazioni fiscali: a decorrere dall'anno 2020, il limite per la compensazione orizzontale è elevato da 700 mila a 1 milione di euro.

Misure in materia di TOSAP: esonero Tosap fino al 31 ottobre per imprese di pubblico esercizio titolari di concessioni per utilizzo suolo pubblico.

Credito imposta Ricerca e Sviluppo al Sud: maggiorazione dell’aliquota ordinaria dal 12 al 25% per grandi imprese e dal 12 al 35% per medie imprese e dal 12 al 45% per piccolo imprese.

Riduzione IVA dei beni necessari al contenimento e gestione dell’epidemia: riduzione IVA dal 22% al 5% su beni e dispositivi medici e di protezione individuale come ventilatori polmonari, mascherine, guanti, gel disinfettanti e altri prodotti, mascherine, ventilatori e altri presidi per la sicurezza dei lavoratori. Fino al 31 dicembre 2020, la vendita degli stessi beni viene totalmente esentata dall’IVA (aliquota zero).

Incentivi per gli investimenti nell’economia reale: viene potenziata la capacità dei Piani di risparmio a lungo termine (PIR) di convogliare risparmio privato verso il mondo delle imprese, introducendo un nuovo tipo di Pir, con specifici vincoli, affinché l’investimento sia diretto, per oltre il 70% del valore complessivo del piano, a beneficio di PMI non quotate sul FTSE MIB e FTSE MID. Sono inoltre previsti vincoli di concentrazione degli investimenti pari al 20 per cento, anziché al 10% come per i Pir “ordinari” e limiti all’entità degli investimenti pari a 150.000 euro all’anno e a 1.500.000 euro complessivamente, anziché 30.000 euro all’anno e 150.000 euro complessivi come per i Pir “ordinari”. Vengono inoltre considerati tra gli investimenti qualificati, oltre agli strumenti finanziari, anche fonti di finanziamento alternative al canale bancario, quali la concessione di prestiti e l’acquisizione dei crediti delle imprese.

Versamenti sospesi fino a settembre: prorogato dal 30 giugno 2020 al 16 settembre 2020 il termine per i versamenti di imposte e contributi, già sospesi per i mesi di marzo, aprile e maggio. I versamenti potranno essere effettuati in unica soluzione o rateizzati.

Sospesi pignoramenti su stipendi e pensioni: fino al 31 agosto 2020 sono sospesi i pignoramenti su stipendi, salari e pensioni effettuati dall’agente della riscossione. Fino alla stessa data queste somme non sono sottoposte al vincolo di indisponibilità e il terzo pignorato le rende fruibili al debitore esecutato, anche in presenza di assegnazione già disposta con provvedimento del giudice dell’esecuzione.

Sospensione pagamenti per avvisi bonari e avvisi di accertamento: rimessione in termini per i pagamenti in scadenza tra l’8 marzo e il giorno antecedente all’entrata in vigore del decreto, anche per le rateazioni in corso delle somme chieste mediante le comunicazioni degli esiti del controllo formale (avvisi bonari). I versamenti potranno essere effettuati entro il 16 settembre in unica soluzione o in quattro rate mensili a partire dal mese di settembre.

Sospensione della compensazione tra credito imposta e debito iscritto a ruolo: si consente di effettuare i rimborsi nei confronti di tutti i contribuenti senza applicare la procedura di compensazione con i debiti iscritti a ruolo.

Proroga termini per notifiche atti: gli atti per i quali i termini di decadenza scadono tra il 9 marzo 2020 ed il 31 dicembre 2020, sono notificati non prima del 1 gennaio 2021 e fino al 31 dicembre 2021.

Proroga rideterminazione del costo di acquisto di terreni e partecipazioni: la disposizione prevede la possibilità di rivalutare le partecipazioni non negoziate ed i terreni posseduti al 1° luglio 2020. Le aliquote dell’imposta sostitutiva sono stabilite nella misura dell’11 per cento.

Rinvio procedura automatizzata di liquidazione dell’imposta di bollo sulle fatture elettroniche: viene rinviata al 1° gennaio 2021 l’applicazione della procedura di integrazione da parte dell’Agenzia delle Entrate dell’imposta di bollo dovuta sulle fatture elettroniche inviate tramite il Sistema di Interscambio che non recano l’annotazione di assolvimento dell’imposta.

Rinvio Plastic e Sugar tax: l’entrata in vigore di plastic tax e sugar tax viene rinviata al 1° gennaio 2021.

Rinvio Lotteria degli scontrini ed obbligo di registratore telematico: viene rinviato dal 1° luglio 2020 al 1° gennaio 2021 il regime transitorio per la memorizzazione dei corrispettivi per i soggetti con volume d’affari fino a 400.000 euro. Viene rinviato al 1° gennaio 2021 l’avvio della lotteria degli scontrini.

Modifiche alla disciplina degli indici sintetici di affidabilità fiscale (ISA): per i periodi di imposta 2020 e 2021 la normativa in materia di indici sintetici di affidabilità fiscale (ISA) viene modificata per tenere conto degli effetti correlati all’emergenza sanitaria. Vengono quindi spostati i termini per l’approvazione degli ISA e per la loro eventuale integrazione, rispettivamente, al 31 marzo e al 30 aprile dell’anno successivo a quello di applicazione. Per il periodo d’imposta 2018, l'Amministrazione finanziaria terrà conto anche del livello di affidabilità fiscale derivante dall’applicazione degli indici per il successivo periodo d’imposta 2019. Analogamente, per il periodo di imposta 2020, si tiene conto anche del livello di affidabilità fiscale più elevato derivante dall’applicazione degli ISA per i precedenti periodi d’imposta 2018 e 2019.

Turismo, istruzione e cultura

Il turismo è una delle risorse dell’economia italiana ed uno dei settori maggiormente colpiti dall’emergenza Covid-19. Per questo il Dl rilancio stanzia importanti risorse volte a sostenere nella difficoltà e aiutare nel rilancio, anche attraverso un forte stimolo alla domanda, il comparto del turismo, insieme a quello dell’istruzione e della cultura. Per quest’anno e il prossimo il Governo ha stanziato 5,5 miliardi di euro che servono a rafforzare il comparto della Ricerca, con un intervento senza precedenti che prevede l’assunzione di ulteriori 4.000 ricercatori

TURISMO

Tax credit vacanze: per il 2020 è riconosciuto un credito alle famiglie con un reddito ISEE non superiore a 40.000 euro per il pagamento dei servizi offerti dalle imprese turistico ricettive. Il credito, utilizzabile da un solo componente per ciascun nucleo familiare, è pari a 500 euro per ogni nucleo familiare, a 300 euro per i nuclei familiari composti da due persone e a 150 euro per quelli composti da una sola persona.

Esenzioni dall’IMU per il settore turistico: sono esentati dalla prima rata relativa al 2020 dell’IMU gli immobili adibiti a stabilimenti balneari marittimi, lacustri e fluviali, gli alberghi e le pensioni, a condizione che i proprietari siano anche gestori delle attività. A fronte delle minori entrate per i Comuni, è istituito un fondo con una dotazione di 122,5 milioni di euro per il 2020.

Esonero Tosap: per promuovere la ripresa delle attività danneggiate dall’emergenza, ristoranti, bar, pasticcerie e imprese simili, titolari di concessioni o di autorizzazioni per l'utilizzazione del suolo pubblico, sono esonerate fino al 31 ottobre 2020 dal pagamento della tassa per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche. Fino a quella data, le domande di nuove concessioni per l’occupazione di suolo pubblico o di ampliamento delle superfici sono presentate mediante istanza all’ufficio competente dell’Ente locale, con allegata la sola planimetria, per via telematica. La norma prevede altre semplificazioni e facilitazioni.

Fondo Turismo: per sostenere il settore turistico con operazioni di mercato, è istituito un fondo con una dotazione di 50 milioni di euro il 2020, finalizzato alla sottoscrizione di quote o azioni di organismi di investimento collettivo del risparmio e fondi di investimento, gestiti da società di gestione del risparmio, in funzione di acquisto, ristrutturazione e valorizzazione di immobili destinati ad attività turistico-ricettive.

Promozione turistica in Italia: per favorire la ripresa dei flussi turistici in ambito nazionale, è istituito il “Fondo per la promozione del turismo in Italia”, con una dotazione di 30 milioni di euro per l’anno 2020.

Ulteriori misure di sostegno per il settore turistico: è istituito un fondo con una dotazione di 50 milioni di euro per il 2020 per la concessione di contributi in favore delle imprese turistico ricettive, delle aziende termali e degli stabilimenti balneari, come concorso nelle spese di sanificazione degli ambienti e degli strumenti di lavoro e di adeguamento degli spazi conseguente alle misure di contenimento contro la diffusione del Covid-19.

ISTRUZIONE E CULTURA

Viene stanziato circa un miliardo e mezzo nell’arco di due anni per far partire il prossimo anno scolastico in sicurezza con il contenimento del rischio epidemiologico, dando più forza e certezza alla scuola.

Stabilizzazione di 16 mila insegnanti, con un totale di 32 mila posti aggiuntivi all’avvio dell’anno scolastico.

Alle Università e agli Enti Nazionali di Ricerca vengono destinati 1,4 miliardi

È prevista l’assunzione di ulteriori 4 mila ricercatori, oltre ai 1.600 già deliberati

Fondo emergenze imprese e istituzioni culturali: è istituito un Fondo con una dotazione di 225 milioni di euro, destinato al sostegno delle librerie, dell’intera filiera dell’editoria, nonché dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura.

Per assicurare il funzionamento dei musei e dei luoghi della cultura, tenuto conto delle mancate entrate causate dall’emergenza, è autorizzata la spesa di 100 milioni di euro per il 2020.

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