Roma, 17 maggio 2016 – Mercoledì 18 maggio è in programma il Collegio dei Commissari Ue che probabilmente licenzierà le raccomandazioni specifiche per Paese (Country-specific Recommendations o CSRs) elaborate dalle direzioni generali della Commissione europea nell’ambito del Semestre europeo. La predisposizione delle raccomandazioni avviene sulla base del Programma di stabilità e del Programma nazionale di riforme trasmessi da ciascun governo (il Governo italiano raccoglie entrambi i programmi nel Documento di economia e finanza).
In questa circostanza la Commissione europea renderà anche la propria opinione definitiva sul programma italiano di finanza pubblica per il 2016. La decisione sul documento programmatico di bilancio (o Draft Budgetary Plan) viene abitualmente presa in autunno ma lo scorso anno la Commissione decise di rimandare la propria valutazione in attesa dei primi segnali di implementazione del programma e delle dinamiche macroeconomiche per l’anno in corso.
Per valutare l’interazione tra il programma di finanza pubblica per il 2016 e il Programma di stabilità 2017-2019, in particolare con riferimento all’andamento del debito pubblico, nelle ultime settimane la Commissione europea ha chiesto al Governo documentazione utile a chiarire le ragioni delle scelte operate.
Il 2 maggio è stato chiesto al Governo di illustrare le ragioni dello scostamento dal percorso di riduzione del debito pubblico oggetto delle precedenti valutazioni, e il Ministro Padoan ha fornito la documentazione che la Commissione utilizzerà per redigere il rapporto sul debito previsto dall’articolo 126.3 dei Trattati.
Ieri e oggi ha avuto luogo un ulteriore scambio di corrispondenza tra il Vice-presidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis e il Commissario agli affari economici e finanziari Pierre Moscovici, e il Ministro Padoan, che viene pubblicato in questa pagina.
Con la propria lettera la Commissione annuncia l’intenzione di riconoscere all’Italia per il 2016 una flessibilità nella gestione della programmazione economico-finanziaria pari allo 0,85% del PIL, che consente al Governo di implementare il percorso di aggiustamento delle finanze pubbliche e al tempo stesso di sostenere la ripresa e stimolare la crescita, condizione chiave per la riduzione del rapporto debito/PIL.
Il Ministro Padoan a sua volta conferma l’impegno del Governo italiano a dare piena attuazione con la prossima legge di stabilità a quanto previsto nell’ultimo DEF, in maniera tale da rispettare le regole dell’Unione europea.