Roma, 19 luglio 2016 – Si è tenuta al Ministero dell'Economia e delle Finanze la presentazione ai parlamentari delle Commissioni Finanze di Camera e Senato dei rapporti sullo stato dell’amministrazione fiscale italiana, commissionati dal MEF all'OCSE e al Fondo Monetario Internazionale. Le due organizzazioni hanno elaborato i rapporti in maniera indipendente ma sono giunte a conclusioni e suggerimenti molto simili. Ad illustrare i documenti sono stati, per l’OCSE il direttore del Tax Forum, Pascal Saint-Amans e per il FMI il capo missione, Juan Toro.
Il ministro dell'Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan, svolgendo l'intervento introduttivo, ha sottolineato che “la pressione fiscale in Italia si deve ridurre” e che “il fisco deve diventare più semplice per i contribuenti”. I rapporti dell'OCSE e del Fondo Monetario, ha aggiunto il Ministro “riconoscono i risultati positivi recenti” conseguiti dal sistema fiscale italiano anche a seguito delle iniziative introdotte dal governo, ma permangono problematiche che devono essere superate. Tra queste Padoan ha indicato il “tax gap” dell’Iva che “è ancora molto alto, le stime parlano del 30” e “l'elevato stock di tasse da riscuotere”. Nel suo complesso, ha puntualizzato ancora il ministro, il rapporto tra fisco e contribuenti può migliorare attuando strategie organizzative maggiormente improntate a facilitare l'adempimento spontaneo.
Nei documenti di OCSE e FMI emerge un giudizio positivo sulle Agenzie fiscali che, dalla loro istituzione nel 2000, hanno sempre migliorato la performance del sistema italiano, il grado di adempimento dei contribuenti e la capacità di combattere l'evasione fiscale. Allo stesso tempo il sistema presenta alcune criticità, a partire dalle molteplici entità che vi operano: la agenzie fiscali, la Guardia di Finanza, Equitalia che si occupa della riscossione. Il Fmi e l'Ocse raccomandano un migliore coordinamento, a livello strategico e operativo. Allo stesso tempo le agenzie dovrebbero disporre di maggiore autonomia finanziaria e nell'organizzazione interna. Le convenzioni che regolano i rapporti tra il Ministero dell'Economia e delle Finanze e le Agenzie dovrebbero prevedere pochi obiettivi di carattere generale e strategico evitando di concentrarsi su numerosi micro-obiettivi. I rapporti di OCSE e FMI pongono l'accento sulla necessità di migliorare l'adempimento spontaneo. La strategia dell'amministrazione finanziaria nei confronti dei contribuenti deve curare i servizi e la prevenzione dell'evasione, non soltanto prevedere controlli e accertamenti.
Il Ministero dell'Economia si è già mosso in questa direzione. I nuovo schema di convenzioni tra il Mef e le Agenzie fiscali, predisposto per il triennio 2016-2018, identifica obiettivi strategici generali e i risultati vengono valutati in termini di servizi al contribuente e prevenzione, mentre il tradizione obiettivo del contrasto all'evasione, pur permanendo, assume un peso meno rilevante.
La presentazione dei rapporti è stata conclusa dal Vice Ministro all'Economia, Luigi Casero, che si è augurato, su questi temi, l'avvio di un proficuo confronto in Parlamento per individuare soluzioni volte al raggiungimento di tre obiettivi prioritari: “maggiore compliance, riduzione del tax gap e un fisco più friendly”.
Galleria fotografica
Allegati
- Rapporto OCSE (ENG)
- Rapporto FMI (ENG)
Per facilitare la lettura pubblichiamo anche la "traduzione di cortesia" dei due rapporti in italiano
- Rapporto OCSE (ITA)
- Rapporto FMI (ITA)