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La pressione fiscale e l'impatto del bonus 80 euro

Roma, 2 marzo 2015 – L’Istat ha pubblicato oggi le stime definitive su alcune grandezze della finanza pubblica per l’anno 2014 secondo i principi e i metodi di Contabilità nazionale a livello europeo. Tra queste, la pressione fiscale, stimata al 43,5%, lo stesso livello del 2012, mentre nel 2013 era stata leggermente inferiore (43,4%).
È opportuno ricordare a questo proposito che con il decreto legge 66/2014 il Governo ha deciso, a decorrere dal mese di maggio 2014, di alleggerire la pressione fiscale, in particolare riducendo il cosiddetto “cuneo fiscale”, cioè la differenza tra il costo sostenuto dal datore di lavoro e la retribuzione netta percepita dal lavoratore. L’intervento del Governo è stato formulato in modo semplice e chiaro, uguale per tutti i lavoratori con retribuzione non superiore a una soglia predeterminata: un bonus di 80 euro che riduce il peso dell’Irpef e aumenta il netto in busta paga.
Tuttavia, proprio in virtù di questa formulazione non progressiva ma chiara e semplice, le misure statistiche non classificano l’intervento come riduzione del peso fiscale ma come spesa sociale. Leggendo la misura in termini di effetto concreto per la retribuzione del lavoratore interessato, quindi meno tasse e più soldi in busta paga, la pressione fiscale potrebbe essere calcolata per il 2014 come segue:

La pressione fiscale nel 2014

Imposte e contributi Valori in milioni di euro
Imposte dirette 238.696
Imposte indirette 246.601
Imposte in c/capitale 1.307
Bonus 80 euro -5.850
Contributi sociali effettivi 212.383
Contributi sociali figurativi 4.025
Totale imposte e contributi 697.162
PIL nominale 1.616.048
Pressione fiscale 43,1%

La pressione fiscale effettiva per il 2014 può essere quindi stimata nel 43,1% del PIL, in calo sia nei confronti del 43,4% del 2013 che del 43,5% del 2012.