Roma, 4 aprile 2015 – Le stime dell'evasione fiscale in Italia sono sempre molto elevate e nell'opinione pubblica hanno spesso il sopravvento sui costanti miglioramenti registrati negli anni recenti nel contrasto a questo fenomeno così come sugli sforzi contro l'elusione fiscale sul piano internazionale.
Se da un lato l'Agenzia delle Entrate riporta ogni anno valori crescenti di gettito recuperato dall'evasione, dall'altro lo sforzo sul piano internazionale sta riducendo gli spazi di manovra per l'evasione e l'elusione in modo progressivo e continuativo.
Recentemente sono state aggiornate due black list, ovvero le liste che indicano i paesi o le giurisdizioni fiscali con le quali la Repubblica Italiana limita i rapporti perché questi stessi paesi consentirebbero pratiche evasive/elusive. Con questo aggiornamento sono state escluse dalle liste tutti i paesi con i quali sono entrati in vigore trattati sullo scambio di informazioni e contro la doppia imposizione tali da contrastare comportamenti elusivi, per esempio Singapore.
L'azione diplomatica ha infatti in questi anni conseguito numerosi accordi internazionali tra Governi, che richiedono tuttavia il successivo scambio di strumenti di ratifica e l'effettiva ratifica da parte dei Parlamenti dei paesi interessati.
Recentemente sono stati ratificati e sono entrati in vigore accordi e convenzioni precedentemente siglati con San Marino, Jersey, Lussemburgo, accordi con Guernsey e Isola di Man sono stati approvati ed entreranno in vigore una volta pubblicati in Gazzetta Ufficiale, mentre altri accordi entreranno in vigore una volta completato il processo di ratifica: con Isole Cook, Stati Uniti Messicani, Gibilterra, Isole di Cayman, Corea, Hong Kong.
Molti di questi accordi prevedono l'efficacia retroattiva, così che i controlli e le verifiche sui contribuenti possono essere effettuati a decorrere dalla data di sottoscrizione dell'accordo, anche se l'accordo viene ratificato successivamente.
Anche il più recente accordo con la Svizzera, una volta ratificato dai rispettivi Parlamenti consentirà di escludere la confederazione elvetica dalle black list e normalizzare i rapporti in essere tra i due paesi. Effetti analoghi produrrà la ratifica dei recentissimi accordi con Liechtenstein e Monaco.