Roma, 29 aprile 2015 – Il Tesoro ha realizzato ieri un’asta BOT a 6 mesi che per la prima volta ha visto rendimenti nulli. Eppure la domanda è stata molto elevata. Come mai? Cosa cambia per il risparmiatore? Quanto risparmia lo Stato?
Il risultato dell’asta di ieri sul BOT 6 mesi era un risultato atteso, sebbene il rendimento registrato costituisca una novità. Nel dettaglio: il Tesoro ha collocato 6,5 miliardi di euro allo 0,000% di rendimento lordo a fronte di una domanda quasi doppia (oltre 11,7 miliardi). Come è possibile e cosa significa? Solo quattro anni fa, nei mesi peggiori della crisi che ha investito gli emittenti sovrani, sulla stessa scadenza il rendimento fu fissato in asta a un valore oltre il 6,5%. Il calo dei tassi è un fenomeno che ha interessato l’intera area dell’Euro a causa della congiuntura economica e che oggi raggiunge livelli mai toccati prima grazie all’avvio del Quantitative easing: l’immissione straordinaria di liquidità nel sistema finanziario realizzata dalla Banca Centrale Europea (BCE). Un fenomeno che comporterà significativi risparmi sulla spesa per interessi che la Repubblica Italiana sostiene per la gestione del proprio debito. In altri paesi sono già stati registrati rendimenti negativi, anche su scadenze più lunghe. Anche per questo i BOT italiani restano ancora interessanti per gli investitori.
Tesorerie bancarie e, in minor misura, fondi monetari e altri investitori istituzionali devono gestire la propria liquidità alla luce di un tasso di riferimento per l’Euroarea attestatosi attualmente a -0,20% (in altre parole a questi tassi gli impieghi finanziari comportano un costo anziché un rendimento). Da giugno 2014 la BCE ha infatti introdotto un tasso negativo sui depositi in banca centrale e poi, con l'arrivo del Quantitative easing, ha dato un'ulteriore spinta verso il basso alla curva dei tassi.
E per i piccoli risparmiatori?
Per chi guarda al rendimento effettivo, questi tassi possono non essere interessanti. Tuttavia il Tesoro offre molti altri prodotti, di scadenza più lunga, a tasso fisso (BTP), variabile (CCTeu) e indicizzati all’inflazione (BTP€i e BTP Itallia). Il BTP ITALIA, in particolare, indicizzato all’inflazione nazionale, è stato pensato proprio per il risparmiatore italiano e offre condizioni interessanti. In ogni caso al risparmiatore va ricordato che per i BOT a tassi pari a zero o negativi, è stato disposto, con un apposito decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan, l’azzeramento delle commissioni bancarie. Sui BTP, ovvero titoli con durata superiore ai 12 mesi, le commissioni non sono dovute.
Per approfondire
I risultati ufficiali dell’asta BOT 6 mesi:
Le nuove disposizioni del Tesoro sulle commissioni bancarie per i BOT:
Decreto trasparenza e commissioni:
Decreto per la trasparenza nel collocamento dei titoli di Stato