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- Entrate tributarie gennaio - giugno 2002

Comunicato Stampa del 06/08/2002

Roma, 6 agosto 2002

Entrate tributarie gennaio - giugno 2002

1. Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica che nel periodo gennaio - giugno 2002 le entrate tributarie dello Stato - calcolate secondo il criterio della competenza e dunque le entrate accertate - sono ammontate, nel complesso, a 147.810 milioni di euro, in crescita di 2.204 milioni di euro (+1,5%) rispetto allo stesso periodo dell'anno 2001.

Imposte dirette. Sono cresciute globalmente dell'1,2% a quota 78.622 milioni di euro. L'IRPEF è aumentata di 2.629 milioni di euro (+4,6%), attestandosi a 59.494 milioni di euro, l'IRPEG è cresciuta di 529 milioni di euro (+5,9%), raggiungendo i 9.437 milioni di euro.

Imposte indirette. Sono aumentate dell'1,9% a quota 69.188 milioni di euro. La crescita dell'IVA di 1.132 milioni di euro (+2,8%) è il risultato dell'incremento della componente sugli scambi interni (+1.737 milioni di euro, pari a +5,1%) e della flessione dell'IVA sulle importazioni (-593 milioni di euro, pari a -9,7%). In particolare la crescita della componente interna dell'Iva continua a segnalare la sostanziale tenuta dell'economia reale italiane.

Altre. I proventi del gioco del lotto sono in progresso del 27,8%. Le entrate derivanti dalle imposte indirette minori (imposta di registro, imposta di bollo, ecc.) continuano a recuperare terreno: l'imposta di registro segna una variazione positiva per 176 milioni di euro. In flessione, invece, l'imposta di fabbricazione sugli oli minerali che diminuisce di 147 milioni di euro.

Contributi. Infine i contributi Inps, di cui è disponibile il dato a tutto luglio: nei primi sette mesi del 2002 sono cresciuti di circa il 4% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Ciò conferma il dato straordinariamente positivo comunicato oggi dall'Inail: oltre 845.000 nuove assunzioni nei primi sette mesi dell'anno.

2. Nel quadro complessivo di tenuta delle entrate nel periodo gennaio - giugno 2002, si segnalano, per il mese di luglio 2002, l'andamento anomalo del gettito derivante dall'auto-tassazione IRPEF e l'andamento negativo del gettito derivante dall'autotassazione IRPEG. I primi dati disponibili, infatti, evidenziano quanto segue:

  1. IRPEF. Il calo del gettito in auto-tassazione (-15%, pari a circa 2.000 milioni di euro) è dovuto principalmente a ragioni tecniche e al nuovo sistema di prelievo sui redditi derivanti da collaborazione coordinata e continuativa. Questi redditi sono stati assimilati, a partire dal 2001, ai redditi di lavoro dipendente. Dal 2001, il prelievo è operato mediante ritenute mensili, con effetti negativi sul gettito dell'autotassazione. A ciò si aggiungono minori imposte versate a saldo dalla generalità dei contribuenti per effetto dell'aumento delle percentuali di versamento in acconto nel 2001, rispetto a quanto previsto per l'anno precedente;
  2. IRPEG. L'auto-tassazione da parte dei soggetti IRPEG segna una forte flessione rispetto all'anno scorso pari al 18% circa (oltre 3.100 milioni di euro in meno). Il fenomeno è, in parte, ascrivibile agli effetti sui bilanci del ciclo economico negativo, ma in parte maggiore è dovuto all'ingresso a regime delle "agevolazioni" fiscali per le grandi imprese introdotte nella scorsa legislatura (DIT, Super DIT, ecc..).

A tale riguardo ha costituito un'assoluta novità nella storia fiscale italiana il "versamento zero" di alcune tra le principali società italiane. Relativamente al periodo 2001, queste società non hanno versato nulla, né per saldo, né per il primo acconto. Ciò, evidentemente, perché consentito dal regime fiscale di straordinario favore ad esse riservato nella scorsa legislatura. Più in generale, i minori versamenti rispetto all'esercizio 2000 dei 20 primi contribuenti IRPEG di quell'anno ammontano, da soli, a quasi 2.000 milioni di euro.

In conclusione, si stanno manifestando (a) la prova che la politica fiscale del centrosinistra ha essenzialmente e fortemente favorito i "grandi contribuenti" e (b) l'urgenza di procedere ad una riforma fiscale, come quella che il Governo sta portando avanti, basata su esigenze di neutralità, equità e giustizia per tutte le imprese e per i lavoratori.

06/08/2002