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- Risposta a Panorama

Comunicato Stampa del 04/08/2000

Roma, 4 agosto 2000

Risposta a Panorama

A proposito di un servizio pubblicato dal settimanale "Panorama" nel quale si afferma che l'ex ministro delle Finanze e attuale ministro del Tesoro Vincenzo Visco avrebbe compiuto una "retromarcia" nella lotta al contrabbando di sigarette, il portavoce del ministro Visco ricorda:

  1. L'accordo, definito da "Panorama" come una "retromarcia", stipulato nel marzo '99 fra il ministero delle Finanze guidato da Visco e i due maggiori produttori di sigarette in Italia - Philip Morris ed Eti (a cui altri produttori, nel tempo, si sono aggiunti) - stabilisce l'apposizione di un contrassegno di riconoscimento su ogni cassa di sigarette: ciò consente, al momento del sequestro di un carico illegale, di risalire ai diversi passaggi di proprietà di quella cassa fornendo, quindi, un efficace strumento per la lotta al contrabbando;
  2. Quell'accordo non solo non rappresenta una "retromarcia" rispetto al decreto del '95 che prevedeva l'apposizione di un contrassegno identificativo sulle stecche di sigarette, ma è lo strumento che ne ha permesso, dopo anni, la prima effettiva applicazione. Fino ad allora, infatti, quel decreto era rimasto totalmente inapplicato sia per le difficoltà tecniche di attuazione derivanti dal modo in cui esso era stato formulato, sia perché la sua emanazione non aveva seguito le procedure di consultazione stabilite dalla legge: si trattava, in altre parole, di una misura priva di ogni possibilità di attuazione. La sottoscrizione dell'accordo del '99 ha rappresentato, quindi, un importante risultato dell'amministrazione finanziaria, ottenuto a conclusione di una lunga e aspra trattativa con le controparti e ha vincolato le case produttrici ad adottare sistemi di riconoscimento delle confezioni di sigarette, dei luoghi di produzione, degli acquirenti iniziali e degli acquirenti finali prima della loro immissione nel commercio al dettaglio. E' il primo accordo del genere stipulato, nel Mondo, con le case produttrici di sigarette, ed è attualmente all'esame del G8 e dell'Unione europea al fine di assumerlo come base di analoghi accordi da stipulare in tutti gli altri Paesi.
  3. E' stato Visco a portare la questione del contrabbando di sigarette nelle sedi europee richiamando gli altri Paesi al massimo impegno su tale fronte e ottenendo che il Montenegro intensificasse i controlli sulle proprie coste (perciò i flussi del contrabbando, adesso, stanno sperimentando nuove rotte) ed espellesse dal proprio territorio noti trafficanti;
  4. E' stato Visco a porre il problema dei rapporti con la Svizzera e a sollecitare la collaborazione delle autorità di quel Paese;
  5. Suggerire sospetti sull'impegno del ministro Visco nella lotta al contrabbando e parlare di una sua "retromarcia" su questo fronte è, peraltro, risibile (oltre che, naturalmente, diffamatorio): la consapevolezza della gravità del fenomeno del contrabbando di sigarette, infatti, è stata acquisita nelle diverse sedi proprio grazie alla sua azione costante e prolungata, all'impegno massiccio sul fronte del contrabbando al quale la Guardia di Finanza è stata indirizzata, nonché al suo diretto intervento che ha scongiurato il rischio di depenalizzazione del reato di contrabbando determinatosi per un voto (successivamente corretto) pronunciato in Parlamento.
04/08/2000