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- Nel primo numero de "Il Tesoro news" una nota sulle Politiche di Sviluppo del ministero

 17/11/2000

Comunicato Stampa del 17/11/2000

Roma, 17 novembre 2000

Nel primo numero de "Il Tesoro news" una nota sulle Politiche di Sviluppo del ministero

Nel primo numero del nuovo notiziario del ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione economica, "Il tesoro news", che sarà in distribuzione la prossima settimana, sarà pubblicata tra l'altro la seguente nota sulle Politiche di Sviluppo del ministero:

"Il Dipartimento per le politiche di sviluppo del ministero del Tesoro è stato chiamato in causa, sui giornali dei giorni passati, a proposito delle dimissioni rassegnate l'8 novembre scorso da uno dei due amministratori delegati di "Sviluppo Italia".

E' stato scritto, in quella occasione, che il ministero del Tesoro avrebbe in corso un ripensamento rispetto alla decisione assunta dal ministro di trasferire a "Sviluppo Italia" la gestione dei contratti di programma. E' stato scritto, inoltre, che fra il vertice di "Sviluppo Italia" e il Dipartimento per le politiche di sviluppo del ministero, i rapporti sono da tempo difficili.

Poiché le politiche di sviluppo rappresentano uno degli strumenti strategici del governo e da esse dipende in larga misura la crescita delle aree che hanno più bisogno di crescere; e poiché "Sviluppo Italia" rappresenta, in questa strategia, uno dei fattori trainanti e, dunque, indispensabili alla sua attuazione, può essere utile cercare un chiarimento sulla questione e delineare le posizioni del ministero rispetto alla vicenda.

Dopo un periodo di oggettiva difficoltà vissuto sia dal Dipartimento per le politiche di sviluppo sia da "Sviluppo Italia", dovuto, per il primo, alla vacanza della funzione di direzione e, per il secondo, al complesso riassetto della società, all'inizio dell'estate scorsa è stato impresso ad ambedue i soggetti un nuovo impulso e un indirizzo operativo preciso. E' stato nominato il nuovo capo del Dipartimento ed è stata emanata una direttiva che ha tracciato tempi e percorsi per l'accelerazione dei suoi interventi; per "Sviluppo Italia", concluso l'iter della sua riorganizzazione aziendale, oltre a confermare la missione d'impresa precedentemente delineata, è stata decisa la competenza, da acquisire entro il prossimo anno, sull'intera gestione dei contratti di programma.

Il nuovo impulso impresso alle politiche di sviluppo ha permesso, nel giro di pochi mesi, di:

Varare il programma 2000 - 2006 per il Quadro Comunitario di Sostegno (Qcs), ottenerne (fra i primi in Europa) l'approvazione comunitaria e avviarne la realizzazione (il programma comporta investimenti nel Sud per un ammontare di 98.000 miliardi nel periodo 2000 - 2006);

  • Disporre l'accelerazione delle iniziative relative al programma Qcs per il periodo 1994 - 1999 in modo da raggiungere la piena utilizzazione dei fondi comunitari;
  • Far ripartire 14 opere pubbliche bloccate nelle città di Messina, Taranto, Cosenza, Nocera Inferiore, Tempio Pausania, Palermo, Avellino, Olbia, Potenza, Napoli e Paola;
  • Rendere operativa l'Unità per la Finanza di progetto, con il compito di affiancare le amministrazioni locali nel reperimento di finanziamenti privati italiani ed esteri per la realizzazione di infrastrutture e opere pubbliche;
  • Sbloccare l'iter dei contratti di programma, approvandone 7 (per un importo complessivo di circa 1.200 miliardi) e predisponendo l'approvazione di altri entro il 2000;
  • Approvare 21 dei 28 Patti Territoriali giacenti dall'ottobre '99 (853 miliardi), richiedendo un supplemento di istruttoria per i rimanenti 7;
  • Avviare le procedure di finanziamento (per circa 360 miliardi) dei Patti Territoriali le cui istruttorie erano state concluse nel 1999
  • Avviare il percorso per la regionalizzazione dei Patti Territoriali;
  • Avviare le procedure di finanziamento delle iniziative contenute nei 91 patti agricoli pervenuti al Dipartimento, per un ammontare complessivo di oltre 2.200 miliardi.

Quanto al trasferimento a "Sviluppo Italia" delle competenze relative ai contratti di programma, la decisione del ministro non è stata oggetto di alcun ripensamento. L'indicazione di un primo trasferimento di competenze limitato ai contratti agricoli - di cui si è parlato e scritto erroneamente come di un drastico ridimensionamento delle competenze di "Sviluppo Italia" - non è che la prima attuazione concreta di quella decisione ed è strettamente legata al fatto che in campo agricolo ed agroindustriale "Sviluppo Italia" ha già maturato significative competenze. Essa sarà seguita dal progressivo e graduale trasferimento delle competenze sull'intera materia. In questo modo il ritardo nell'attuazione dei contratti di programma - dovuto, in buona misura, alla scelta operata nel '99 di devolvere le risorse disponibili per quelle iniziative al versante dei contratti d'area - può considerarsi superato."

17/11/2000