21 dicembre 2000
I crediti di imposta, tema dell'articolo di apertura del terzo numero di Tesoro news
"I crediti di imposta cosa sono, come funzionano, quali benefici produrranno": sarà questo il tema dell'articolo di apertura del terzo numero di Tesoro news, il quindicinale del Ministero del Tesoro in distribuzione la prossima settimana, di cui forniamo un'anticipazione.
"Zero tasse e contributi per i nuovi investimenti al Sud. La notizia è contenuta nella Legge Finanziaria che all'articolo 9 estende il meccanismo del credito di imposta - per un ammontare pari al totale dell'aiuto consentito nelle aree ammesse dalla normativa comunitaria, cioè quelle cosiddette "Obiettivo 1" (quindi tutto il Mezzogiorno) e parte di quelle "Obiettivo 2" - a tutti i nuovi investimenti. La conseguenza, come si spiega più avanti, è l'azzeramento di tasse e contributi per tutte le nuove iniziative imprenditoriali per un periodo variabile di anni.
Il dibattito delle settimane scorse sulla riduzione dell'Irpeg ha probabilmente contribuito a distrarre l'attenzione su questa normativa che rappresenta un fortissimo incentivo e una agevolazione senza precedenti per le imprese che decidono di investire nelle aree meno sviluppate. Da quanto risulta, numerose aziende hanno già annunciato che faranno ricorso a questo strumento subito, a partire dall'inizio del 2001 (ad esempio Nokia e ST Microelectronics a Catania, Magazzini Ferri a Bari).
I crediti di imposta. Cosa sono, come funzionano, quali benefici produrranno.
- Il Credito di Imposta consiste nella possibilità di scalare dalle imposte dovute l'ammontare
corrispondente alla voce ammessa al credito.
- Il credito di imposta è stato già utilizzato, negli ultimi anni, come strumento di politica fiscale per lo sviluppo a fronte di nuova occupazione e di investimenti per la ricerca. Il credito di imposta per la nuova occupazione ha già dato luogo all'emergere di oltre 120.000 nuovi posti di lavoro.
- L'accordo, raggiunto a Bruxelles all'inizio del 2000 in seguito agli incontri fra il presidente del Consiglio D'Alema , i ministri del Tesoro Amato e delle Finanze Visco con il presidente della Commissione Prodi e con il Commissario Monti, prevede la facoltà per le singole imprese di concentrare nello strumento del credito di imposta l'intero ammontare delle sovvenzioni ammesse dalla Comunità per le aree che ne hanno diritto.
- Tale accordo, ha consentito di inserire nella Legge Finanziaria per il 2001 la normativa necessaria per attuarlo. Dal primo gennaio 2001, quindi, le imprese che effettueranno nuovi investimenti nel Mezzogiorno, potranno iscrivere a credito di imposta le somme corrispondenti alla percentuale di investimento ammessa a sovvenzione per ciascuna area, secondo le direttive comunitarie.
- Le percentuali ammesse a sovvenzione per ciascuna area sono le seguenti:
Aree Obiettivo 1 | PMI | Altre |
---|---|---|
Calabria | 60% | 50% |
Campania, Basilicata, Puglia, Sicilia, Sardegna | 45% | 35% |
Molise | 27% | 20% |
Aree Obiettivo 2 | ||
Abruzzo | 27% | 20% |
Altre aree Centro - Nord | 15% | 12% |
Questo significa che un investimento pari a 100 miliardi, in un'area in cui sia ammessa una sovvenzione pari al 45%, potrà godere di un credito pari a 45 miliardi: il che si tradurrà in una totale esenzione da imposte e contributi per il periodo necessario ad utilizzare l'intero ammontare del credito, variabile, quindi, secondo il settore, le tecnologie, il grado di redditività di ogni impresa. In altre parole, un'impresa che fa pochi utili, e quindi pagherebbe poche tasse, godrebbe del beneficio per un periodo assai lungo; chi fa molti utili, e quindi utilizza il credito in maniera più intensa, esaurirà il beneficio in un più limitato arco di anni".