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Discorso del Ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan “Finance for Food: investing in agriculture for a sustainable future”

16/10/2015

Signor Presidente della Repubblica Italiana,
Signor Segretario Generale delle Nazioni Unite,
Signor Direttore generale della FAO,
Signor Presidente dell’IFAD,
Signori partecipanti alla Tavola Rotonda,
Gentili Ospiti,
è un grande onore per me avervi qui all’apertura di questo incontro e consentitemi, prima di cominciare il mio breve intervento, di salutare anche il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Paolo Gentiloni, il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, nonché coordinatore per l’attività del Governo presso l’EXPO, Maurizio Martina. Saluto anche con piacere il Presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, il Sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, il Commissario unico di EXPO, Giuseppe Sala, ed il suo Presidente, Diana Bracco, presenti qui con noi.

Il 16 ottobre 2015 è la giornata mondiale dell’alimentazione e il settantesimo anniversario della fondazione della FAO. Una ricorrenza che ci rammenta l’obbligo morale di assicurare cibo sufficiente, nutriente e accessibile a tutti. Non è solo un obbligo morale, ma anche una saggia scelta economica. È questo il primo passo per garantire alle persone il controllo sul proprio futuro e la possibilità di contribuire al benessere proprio e del mondo intero.

Al Vertice G-8 dell’Aquila del 2009 i leader mondiali si sono impegnati a combattere la fame e la povertà attraverso una maggiore assistenza finanziaria e tecnica. Molti progressi sono stati fatti da allora ma è necessario fare di più.
Con la recente adozione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, i leader mondiali hanno riconosciuto che agricoltura e settore agro-alimentare possono favorire la crescita economica, la riduzione della povertà, l’equità, l’uguaglianza di genere, la sicurezza alimentare e la sostenibilità ambientale.

Oggi ci troviamo di fronte a un nuovo paradigma che potremmo sintetizzare con questa formula: agricoltura “per” lo sviluppo, invece di agricoltura “prima” dello sviluppo. Per realizzare questo nuovo paradigma sono necessari ingenti investimenti nella catena del valore alimentare. Il settore pubblico oggi dispone di risorse limitate e deve quindi soprattutto agevolare gli investimenti privati agendo su due leve. La prima è l’incremento dell’offerta di beni pubblici; la seconda è la creazione di un quadro normativo e regolamentare adeguato.

È in questo contesto che oggi ci chiediamo come mobilizzare risorse per finanziare gli investimenti necessari nella catena agroalimentare. In questo nostro incontro concentreremo l’attenzione sulla domanda di finanza da parte dei piccoli produttori agricoli e delle piccole e medie imprese del settore.

Abbiamo deciso di concentrare la nostra attenzione su questi soggetti per due ragioni principali.
In primo luogo, perché questi attori svolgono un ruolo chiave nell’offerta di prodotti alimentari, nella creazione di posti di lavoro e nella gestione delle risorse naturali: infatti l’80 percento del cibo consumato in Asia e nell’Africa Sub-sahariana è prodotto da piccoli produttori.
In secondo luogo, perché questi attori sono spesso trascurati dalle istituzioni finanziarie. Mentre le imprese di grandi dimensioni hanno accesso al credito delle banche commerciali, e i micro produttori possono contare sulle istituzioni di micro-finanza, c’è un vuoto nel finanziamento delle PMI. Un vuoto che va colmato.
Per farlo è necessaria una nuova partnership tra i governi dei paesi in via di sviluppo, la comunità internazionale, la finanza privata e gli altri soggetti interessati. Ciascuno deve fare la sua parte.
Le Banche Multilaterali di Sviluppo innanzitutto. Esse hanno i mezzi finanziari e le conoscenze tecniche per favorire gli investimenti nel settore. Oggi, alla luce dei nuovi obiettivi di sviluppo sostenibile, chiediamo alle Banche Multilaterali di fare di più e meglio.
Un altro attore importante è l’Unione Europea, primo donatore al mondo con gli Stati Membri. Attendiamo con grande interesse il lancio da parte della Commissione Europea di una sua nuova iniziativa, denominata “Agrifi”. Il Commissario Mimica ci fornirà sicuramente dettagli su questa iniziativa nel corso del successivo dibattito.
Un ruolo fondamentale spetta però anche alla finanza privata. Attualmente, sui mercati finanziari è disponibile abbondante liquidità in cerca di ritorni economici. Per questo siamo molto interessati a sentire il punto di vista dei privati su come facilitare l’offerta finanziaria per i piccoli produttori agricoli e le PMI del settore agroalimentare.
Ci sono poi gli attori della società civile, le fondazioni pubbliche e private e i grandi gruppi commerciali. Con il dialogo che comincia oggi intendiamo individuare azioni concrete per facilitare l'accesso al credito dei piccoli produttori agricoli e delle PMI.

Colgo l’occasione per ringraziare l’IFAD, che ha organizzato assieme a noi questo evento, e vorrei anche chiederle di farsi promotore dell’istituzione di un forum internazionale sul finanziamento dei piccoli produttori agricoli e delle PMI agro-alimentari. Potremo così scambiare conoscenza ed esperienza, trovare soluzioni, promuove nuove iniziative.
Infine, suggerisco di lavorare insieme per poter lanciare nel 2016 una “Sfida per il finanziamento dei piccoli produttori agricoli e delle PMI agro-alimentari”. L’iniziativa, modellata su quella più ampia già avviata con successo in ambito G20, avrebbe lo scopo di promuovere e premiare l’innovazione finanziaria a favore di settori chiave per il raggiungimento dei nuovi obiettivi di sviluppo sostenibile.
Mi fermo qui e ringrazio di nuovo tutti per la partecipazione.

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