Roma, 4 ottobre 2017 – Anche un minore può aderire ad un PIR, i piani individuali di risparmio a lungo termine, finalizzati a sostenere le imprese che operano in Italia.
I PIR prevedono una consistente agevolazione fiscale sui rendimenti (esenzione dall’imposta sui redditi e dall’imposta di successione se l’investimento è mantenuto per almeno cinque anni) fruibile dai risparmiatori fiscalmente residenti in Italia. Il trasferimento della residenza fiscale all’estero fa venir meno uno dei requisiti posti dalla legge per fruire dell’agevolazione.
Sono alcuni dei chiarimenti forniti dalle linee guida sui PIR, predisposte dal Dipartimento Finanze del MEF e che da oggi sono online sul sito.
Le linee guida affrontano le principali questioni interpretative emerse in costruttive interlocuzioni con gli operatori del mercato, individuando gli strumenti finanziari che possono formare il PIR e chiarendo il meccanismo di applicazione dei vincoli di composizione e del limite alla concentrazione del PIR nell’ambito delle gestioni collettive (OICR e contratti di assicurazione).
Relativamente al funzionamento del PIR, le linee guida forniscono indicazioni sulle modalità di costituzione e sulle movimentazioni (cessione e rimborso) degli strumenti finanziari che lo compongono, con particolare riguardo alle modalità di computo del vincolo di detenzione quinquennale.
I meccanismi di formazione e funzionamento dei PIR sono stati chiariti in modo da garantire che il risparmio privato possa giungere più agevolmente alle imprese che operano in Italia attraverso un mercato dei capitali più consistente di quello attuale, soprattutto nel segmento PMI. Nelle linee guida vi è la specificazione dei meccanismi attraverso i quali i PIR possono finanziare anche fondi chiusi che investono in imprese private non quotate.