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OCSE: in Italia la recessione è finita. Padoan a Parigi per la presentazione dell’Economic Outlook 2015

Roma, 3 giugno 2015 – Missione a Parigi del ministro dell’Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan, che ha partecipato al Consiglio Ministeriale Ocse. Nel corso della riunione il segretario generale dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, Angel Gurria, e il capo economista, Catherine Mann, hanno presentato l’edizione primaverile dell’Economic Outlook 2015.

Secondo l’OCSE la crescita del pil mondiale dovrebbe rafforzarsi nel biennio 2015-2016, ma resta tuttavia moderata anche a causa di un rallentamento atteso negli Stati Uniti e nelle maggiori economie emergenti, soprattutto in Cina. Nell’anno in corso la crescita economica è prevista attestarsi al 3,1% per toccare il 3,8% nel 2016. Tassi più contenuti sono previsti per il complesso dei Paesi OCSE (1,9% nel 2015 e 2,5% per il 2016). Quanto alle raccomandazioni di politica economica, l’OCSE auspica una combinazione di politiche monetaria, fiscale e strutturali che siano in grado di rafforzarsi a vicenda e sfruttare a pieno le sinergie possibili.

Sostanzialmente positivo il giudizio sulle prospettive per l’economia italiana. Rispetto alle stime di novembre scorso, l’OCSE rivede al rialzo la crescita del Paese per il biennio 2015-2016 e certifica che la lunga recessione è ormai alle spalle. L’Italia si avvia su un sentiero di graduale ripresa, anche se ancora ad un ritmo più contenuto di quello dell’area euro. Il Pil è previsto in aumento dello 0,6% quest’anno e dell’1,5% l’anno prossimo, stime queste in linea con quelle contenute nel Documento di Economia e Finanza del governo (rispettivamente o,7% e 1,4%). Oltre alle esportazioni, un contributo positivo arriverebbe dai consumi privati in graduale ripresa. Prospettive positive sul fronte del mercato del lavoro: aumentano gli occupati e il tasso di disoccupazione, stabile nel 2015, inizierebbe a scendere a partire dall’anno successivo. All’attuazione del Jobs Act l’OCSE attribuisce grandi potenzialità di cambiamento del mercato del lavoro, aumentandone la flessibilità e contestualmente anche il sistema di sicurezza sociale.

Il Rapporto include un approfondimento sulla ripresa degli investimenti, tema che è stato trattato durante la Ministeriale in due distinte sessioni: le riforme strutturali per sbloccare gli investimenti a supporto di una crescita economica sostenibile; investimenti in capitale umano e capitale di conoscenze. Il Ministro Padoan, intervenuto al dibattito, ha ribadito che il governo “ha un programma di riforme molto ambizioso che continuerà a portare avanti”. Oltre al dato positivo sulla crescita che segna ‘numericamente’ la fine della recessione, è ‘incoraggiante’ secondo il Ministro “la composizione. Ci sono più investimenti e si cominciano a vedere i risultati sull’occupazione”. Ora è necessario supportare le imprese creando le condizioni per favorire più investimenti, soprattutto quelli in innovazione. “Le aziende hanno bisogno di un quadro regolatorio semplificato, di maggiori finanziamenti, di un sistema fiscale che incentivi gli investimenti nel lavoro. Interventi – ha concluso Padoan – che il governo ha già avviato e che proseguirà con più forza”.

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