Continua il miglioramento sistematico dei tempi di pagamento delle Pubbliche amministrazioni italiane. Alla luce degli ultimi dati del sistema informativo della Piattaforma per i crediti commerciali (PCC) relativi al 2018 sono state pagate circa 22,1 milioni di fatture, con tempi di pagamento che mostrano in media un ritardo di sette giorni rispetto ai termini previsti dalla legge.
Anche tenendo conto delle code dei pagamenti delle fatture del 2018 non ancora effettuati al momento della rilevazione (che comporterà un leggero peggioramento del tempo medio di ritardo) si registra un significativo miglioramento rispetto ai tempi medi di ritardo relativi alle fatture del 2017 (10 giorni) e del 2016 (16 giorni).
I pagamenti della pubblica amministrazione
Tutte le pubbliche amministrazioni sono tenute a pagare le proprie fatture entro 30 giorni dalla data del loro ricevimento, ad eccezione degli enti del servizio sanitario nazionale, per i quali il termine massimo di pagamento è fissato in 60 giorni. Il rispetto di queste scadenze è un fattore di cruciale importanza per il buon funzionamento dell’economia nazionale e rientra nel rispetto delle direttive europee in materia di pagamenti dei debiti commerciali, su cui la Commissione Europea effettua un puntuale e rigoroso controllo. Negli ultimi anni, anche grazie all’introduzione della fatturazione elettronica, obbligatoria per tutte le pubbliche amministrazioni dal 31 marzo 2015, il numero delle pubbliche amministrazioni che paga i fornitori con tempi medi più lunghi di quelli previsti dalla normativa vigente si è gradualmente e progressivamente ridotto.
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze svolge un ruolo primario nel monitoraggio del processo di estinzione dei debiti commerciali delle pubbliche amministrazioni, attraverso l’utilizzo del sistema informatico denominato Piattaforma dei crediti commerciali (PCC), realizzata e gestita per il Ministero dal Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato, che rileva le informazioni sulle singole fatture ricevute dalle oltre 22.200 amministrazioni pubbliche registrate.
La Piattaforma acquisisce in modalità automatica, direttamente dal Sistema di Interscambio dell’Agenzia delle Entrate (SDI), tutte le fatture elettroniche emesse nei confronti delle PA e registra i pagamenti effettuati e comunicati dalle singole amministrazioni. Queste informazioni, tuttavia, non sono ancora complete: infatti, non tutti gli enti pubblici sono attivi nella comunicazione dei dati di pagamento. A questa carenza, che impedisce di avere una visione esaustiva del ciclo delle fatture, si è posto rimedio con lo sviluppo di Siope Plus, un sistema informativo che permette l’acquisizione automatica dei dati sui pagamenti (vedi sezione “Alcune considerazioni sui dati”).
I numeri del 2018
Il “cruscotto” pubblicato in questa pagina fornisce informazioni aggiornate relative ad alcuni indicatori ricavati dalla Piattaforma. I dati pubblicati sono relativi al periodo dal 1° gennaio al 31 dicembre 2018.
Nel 2018 sono state registrate oltre 28 milioni di fatture ricevute, e non respinte, dalle pubbliche amministrazioni, per un importo totale pari a 163,3 miliardi di euro, di cui 145 miliardi effettivamente liquidabili (ossia al netto della quota IVA e degli importi sospesi e non liquidabili).
La Piattaforma ha rilevato i pagamenti relativi a 22,1 milioni di fatture, per un importo pari a 128,3 miliardi di euro, che corrisponde a circa l’88,5% del totale (al netto della quota IVA e degli importi sospesi e non liquidabili). I tempi medi ponderati occorsi per saldare, in tutto o in parte, queste fatture sono pari a 54 giorni, a cui corrisponde un ritardo medio di 7 giorni sulla scadenza delle fatture stesse.
L’analisi dei dati per il quadriennio 2015-2018
Le analisi condotte sui tempi di pagamento dei debiti commerciali delle Pubbliche Amministrazioni, per il periodo 2015-2018 (Fig. A), confermano che, negli ultimi anni, le PA hanno conseguito un miglioramento dei tempi di pagamento sistematico e continuo. Tale tendenza risulta essere generalizzata e riscontrabile per i diversi comparti delle Pubbliche amministrazioni, sebbene permangano situazioni differenziate a livello territoriale.
Rispetto al dato medio nazionale, il Nord presenta tempi di pagamento mediamente inferiori di 8 giorni, il Sud fa registrare un valore medio superiore di 11 giorni, nel Centro emerge un tempo medio di pagamento di 3 giorni superiore. Differenze si riscontrano anche nei tempi di pagamento dei diversi Enti.
La riduzione dei tempi di pagamento risulta, inoltre, accompagnata da un progressivo miglioramento della quota di fatture pagate nei termini di legge, la quale aumenta, per il totale delle PA, dal 50,6% dell’importo delle fatture emesse nel 2015, al 64,3% di quelle emesse nel 2018 (Fig. B).
L’analisi per comparto
Al fine di valutare i miglioramenti conseguiti dalle pubbliche amministrazioni nel periodo 2015-2018, sono stati analizzati, per i maggiori settori pubblici, i dati relativi alle annualità di fatturazione, in relazione, rispettivamente: i) ai pagamenti comunicati alla PCC rispetto alle fatture emesse, ii) agli indicatori sui tempi medi di pagamento e di ritardo e iii) alla percentuale dei pagamenti effettuata nei termini di legge.
La figura C riporta, in forma grafica, l’evoluzione della percentuale dell’importo delle fatture pagate sull’importo delle fatture dovute per il totale delle PA e per ciascun comparto.
La diminuzione dei tempi di pagamento interessa quasi tutti i comparti (Fig. D) ad eccezione degli Enti pubblici nazionali e gli Altri enti il cui ritardo medio nei pagamenti passa, rispettivamente, da 5 a 7 giorni e da 0 a 1 giorno.
Il miglioramento complessivo è riscontrabile anche analizzando, nel quadriennio considerato, la percentuale degli importi delle fatture pagate entro i termini, che risulta in costante crescita, con percentuali che passano dal 50,6% per le fatture emesse nel 2015, al 55,7% per le fatture del 2016, al 60,9% per quelle del 2017 fino al 64,3% per quelle del 2018 (figura E).
Certificazione dei crediti: andamento registrazioni imprese e istanze presentate
Ultimo aggiornamento 15 novembre 2019
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Tramite la Piattaforma, i titolari di crediti commerciali possono chiedere all’amministrazione debitrice di “certificare” il debito, con indicazione della data prevista di pagamento. Grazie alla certificazione, il credito è considerato affidabile dagli intermediari finanziari (banche, factor, ecc.), con la conseguenza che il fornitore che vanta un credito certificato, che non abbia ancora ricevuto il pagamento ma necessita di liquidità, può smobilizzarlo attraverso la cessione ad un istituto di credito a condizioni più favorevoli rispetto ai normali crediti commerciali o utilizzarlo in compensazione con somme iscritte a ruolo o dovute in base ai c.d. istituti definitori della pretesa tributaria e deflativi del contenzioso tributario.
Ad oggi le oltre 36.000 imprese registrate ai fini della certificazione hanno presentato oltre 189.000 istanze di certificazione per un controvalore certificato di oltre 8,9 miliardi di euro, di cui 2,7 miliardi smobilizzati presso intermediari finanziari.
Una pagina del focus illustra alcuni chiarimenti in ordine allo stato dei pagamenti dei debiti commerciali delle pubbliche amministrazioni e delle certificazioni dei crediti.
Le nuove norme in materia di diffusione dei dati sui debiti commerciali delle P.A
Nell’ottica di migliorare la trasparenza e la diffusione delle informazioni sui debiti commerciali, la Legge di bilancio 2019 ha stabilito che, a decorrere dal 1° gennaio 2019, per le singole amministrazioni pubbliche nel sito web istituzionale della Presidenza del Consiglio dei ministri sono pubblicati e aggiornati:
- con cadenza trimestrale, i dati riguardanti gli importi complessivi delle fatture ricevute dall'inizio dell'anno, i pagamenti effettuati e i relativi tempi medi ponderati di pagamento e di ritardo, come desunti dal sistema informativo della piattaforma elettronica di cui al comma 861;
- con cadenza mensile i dati riguardanti le fatture ricevute nell'anno precedente, scadute e non ancora pagate da oltre dodici mesi, come desunti dal sistema informativo della piattaforma elettronica di cui al comma 861.
- l'ammontare dello stock di debiti commerciali residui scaduti e non pagati alla fine dell'esercizio precedente di cui al comma 870.
Ai sensi della normativa sopra richiamata, si pubblicano i seguenti dati desunti dal sistema informativo della Piattaforma per i crediti commerciali (PCC):
- i dati delle singole amministrazioni pubbliche di cui all’articolo 1, comma 2, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, riguardanti gli importi complessivi delle fatture ricevute nel primo semestre 2019, i pagamenti effettuati e i relativi tempi medi ponderati di pagamento e di ritardo;
- i dati per le singole amministrazioni pubbliche di cui all’articolo 1, comma 2, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, riguardanti le fatture ricevute nell’anno precedente, scadute e non ancora pagate da oltre dodici mesi;
- i dati del primo trimestre 2019 (XLSX, 2 MB);
- i dati del primo semestre 2019 (XLSX, 2 MB);
- l’ammontare dello stock di debiti commerciali residui scaduti e non pagati alla fine dell’esercizio 2018.