Rilevanti differenze di genere caratterizzano in Italia molteplici ambiti del vivere quotidiano: mercato del lavoro, partecipazione a processi decisionali, istruzione e accesso alla salute; la crisi Covid-19 ha contribuito a esacerbare ancora di più queste diseguaglianze, colpendo in maniera negativa l’occupazione femminile e aumentando ancora le disparità già esistenti tra le Regioni di Nord e Sud dell’Italia.
Le disuguaglianze di genere hanno ripercussioni sulle opportunità degli individui e conseguentemente limitano la crescita economica del Paese. Per questo, in discontinuità con il passato, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza affronta le diseguaglianze di genere in maniera trasversale. In particolare, il PNRR affianca, ai tre assi strategici condivisi a livello europeo (digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica e inclusione sociale), tre priorità trasversali, tra cui proprio quella di promuovere la parità di genere, oltre a quella di ridurre le disparità generazionali e a quella di favorire il riequilibrio dei divari territoriali. Si tratta di priorità che non sono affidate a singoli interventi circoscritti, ma perseguite direttamente o indirettamente in tutte e sei le missioni del Piano.
In quest’ottica, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha predisposto un documento che analizza il contributo degli interventi previsti nel PNRR e presenta una valutazione ex ante sugli impatti che gli interventi stessi possono apportare per ridurre il divario in molti ambiti. Vengono individuate misure che possono contribuire direttamente o indirettamente all’eliminazione delle disparità di genere e viene analizzata l’evoluzione della composizione di genere occupazionale nei settori di attività economica attivati dal Piano. Tenendo in debito conto la dimensione del genere in fase di attuazione, anche misure senza una specifica finalità in tal senso possono produrre esiti positivi; si indicano pertanto strumenti previsti per monitorare in fase di realizzazione gli effettivi impatti del Piano sul genere.
Alla luce della analisi valutativa congiunta degli elementi qualitativi e quantitativi, è stato possibile costruire un quadro sintetico delle modalità con cui il Piano incide in modo più o meno diretto su alcune distorsioni che determinano una situazione di svantaggio per le donne. In particolare, si possono individuare interventi del Piano classificabili come misure “mirate alle donne” (pianificate cioè con l’obiettivo specifico di intervenire in favore delle donne) e altri come misure “indirettamente riconducibili alla riduzione delle diseguaglianze” (ossia che potrebbero avere un impatto, anche indiretto, nella riduzione delle disuguaglianze a sfavore di donne). Prendendo a riferimento le sole risorse del PNRR è emerso che gli interventi mirati alle donne e quelli che potrebbero avere riflessi positivi, anche indiretti, nella riduzione dei divari attualmente presenti a favore delle donne rappresentano oltre il 20% del totale (circa 38,5 miliardi).