Il Ministro dell'Economia e delle Finanze, Tommaso Padoa-Schioppa, ha illustrato oggi al Consiglio dei Ministri la Relazione unificata sull'economia e la finanza pubblica. Si tratta di un documento di nuova impostazione che integra in un'unica pubblicazione – in un'ottica di trasparenza e semplificazione dei documenti di finanza pubblica – la Relazione sulla stima del fabbisogno dei conti pubblici (RTC) e quella sull'andamento dell'economia dell'anno precedente e l'aggiornamento delle previsioni per l'anno in corso (aggiornamento RPP).
Di seguito, una sintesi dei principali elementi del quadro macroeconomico e di finanza pubblica presentati oggi.
La congiuntura
Dopo un quinquennio di sostanziale stagnazione, nel 2006 l'economia italiana ha mostrato decisi segnali di ripresa (Pil +1,9%). L'accelerazione dell'attività economica ha evidenziato miglioramenti in quasi tutti i macrosettori, con risultati particolarmente positivi nell'industria. La crescita è stata sostenuta dalla buona dinamica della domanda interna. Grazie al forte incremento delle esportazioni in volume, anche la domanda estera netta è tornata a fornire un contributo positivo.
Per il 2007 si prevede un Pil in progresso del 2,0%. Anche quest'anno i consumi delle famiglie e gli investimenti dovrebbero fornire il contributo principale alla crescita. Con l'esaurirsi, tuttavia, dell'effetto di trascinamento del 2006, nel medio periodo si stima una crescita media del Pil intorno all'1,6%; segno che alcuni grandi problemi strutturali dell'economia rimangono in parte irrisolti e si traducono in un tasso di crescita potenziale relativamente basso. Ciò nonostante, l'esperienza del 2006 dimostra che una crescita più elevata di quella indicata nelle stime è alla portata del paese. Anche a prescindere dagli andamenti dell'economia internazionale, il realizzarsi di un tale scenario dipende dalle azioni di politica economica, dal comportamento delle parti sociali e dal clima di fiducia che questi stessi comportamenti sapranno creare. Il Governo è impegnato a intraprendere ogni iniziativa che favorisca il realizzarsi di queste possibilità.
L'andamento della finanza pubblica
La finanza pubblica ha beneficiato nel 2006 del positivo andamento economico e dell'azione del Governo mirata a ristabilire l'equilibrio dei conti, anche attraverso un forte impegno nella lotta all'evasione fiscale. L'indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche si è attestato al 4,4% del Pil, a fronte del 4,1% registrato nel 2005. Il dato include gli oneri straordinari risultanti dai rimborsi IVA sulle auto aziendali e la cancellazione dei crediti dello Stato nei confronti della società Tav. Al netto di tali operazioni e di altre spese una tantum minori, il deficit si è collocato al 2,4% del Pil. Nel 2006 il rapporto debito/Pil ha continuato a crescere – per il secondo anno consecutivo – attestandosi al 106,8%.
Per il 2007 si stima, a politiche invariate, un indebitamento netto in discesa al 2,3% del Pil. Il deficit dovrebbe mantenersi su questo livello anche nel 2008 e ridursi, nel 2009, al 2,1%. L'avanzo primario, inoltre, quest'anno si prevede in miglioramento al 2,6% del Pil.
Questi dati consentono non solo di rispettare pienamente la Raccomandazione del Consiglio Ecofin del luglio 2005, ma pongono anche le condizioni per migliorare il percorso verso il pareggio di bilancio da conseguirsi, al più tardi, entro il 2011. Il riequilibrio dei conti non può dirsi, tuttavia, ancora compiuto e ulteriori sforzi saranno necessari nei prossimi anni per continuare l'opera di riduzione del debito pubblico in linea con il piano di risanamento stabilito con lo scorso Dpef, che prevede la riduzione del rapporto debito/Pil al di sotto del 100% entro fine legislatura.
In generale, va sottolineato che le stime sull'andamento dei conti pubblici non sono comunque prive di rischi. In particolare vanno segnalati: l'incertezza che ogni anno grava sui risultati dell'autotassazione; la condizione sospensiva prevista per alcune poste di spesa in relazione agli introiti per l'acquisizione alla Pubblica Amministrazione di parte del Tfr non versato alla previdenza complementare (la cui dimensione potrà essere riscontrata con certezza solo nel prossimo mese di luglio); le esigenze finanziarie collegate all'accelerazione nella realizzazione di infrastrutture che potrebbero richiedere l'attualizzazione di contributi pluriennali superiori a quelle ipotizzate e disponibili nell'apposito Fondo di compensazione.
Nei prossimi mesi occorrerà quindi svolgere un attento monitoraggio per riscontrare la compatibilità delle tendenze emergenti rispetto agli obiettivi di finanza pubblica, al fine di individuare azioni correttive o adeguati mezzi di copertura per esigenze che si reputi indispensabile od opportuno soddisfare.
Nel commentare la Relazione unificata sull'economia e la finanza pubblica, il Ministro Padoa-Schioppa ha sottolineato:
"I buoni risultati economici e finanziari del 2006 e le prospettive per gli anni a venire confermano che l'Italia è uscita dall'emergenza dei conti pubblici. Nello stesso tempo essi inducono molti a ritenere scomparsi i vincoli finora esistenti all'azione del Governo; secondo questi, le risorse sarebbero divenute improvvisamente tanto abbondanti da permettere ampi incrementi di spesa e rapide riduzioni d'imposta.
Rispetto a un anno fa non si tratta più di evitare un pericolo incombente, ma di governare un successo. Per farlo saggiamente occorre che il dibattito sulla politica economica e finanziaria resti ancorato alla realtà e nello stesso tempo eviti il corto respiro. La valutazione delle risorse disponibili e le ipotesi di nuove iniziative devono essere vagliate simultaneamente, alla luce di stime accurate della finanza pubblica e del sistema economico. Guai se quello che ci sta davanti divenisse il passaggio dallo scampato pericolo all'occasione perduta.
Una stima ottimistica porta a farci ritenere che le entrate aggiuntive su cui si può contare durevolmente – al fine della riduzione del deficit e di altri utilizzi – siano dell'ordine di 8-10 miliardi, corrispondenti a 0,5-0,7 punti del Pil. Va però considerato che l'Italia, in virtù degli impegni europei, è tenuta a compiere per il 2008 una nuova correzione strutturale del disavanzo nella misura dello 0,5% del Pil: ciò corrisponde a 7,5 miliardi".
2005 | 2006 | 2007 | 2008 | 2009 | |
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MACRO ITALIA (VOLUMI) | |||||
Pil | 0,1 | 1,9 | 2,0 | 1,7 | 1,6 |
importazioni | 0,5 | 4,3 | 4,8 | 3,9 | 4,0 |
consumi famiglie | 0,6 | 1,5 | 1,8 | 1,6 | 1,5 |
investimenti | -0,5 | 2,3 | 3,2 | 2,7 | 3,0 |
esportazioni | -0,5 | 5,3 | 5,1 | 4,5 | 4,3 |
CONTRIBUTI ALLA CRESCITA DEL PIL | |||||
esportazioni nette | -0,3 | 0,3 | 0,1 | 0,1 | 0,1 |
scorte | -0,2 | 0,3 | 0,1 | 0,0 | 0,0 |
domanda nazionale | 0,6 | 1,3 | 1,9 | 1,6 | 1,6 |
PREZZI | |||||
deflatore importazioni | 7,9 | 9,1 | 2,2 | 2,2 | 1,8 |
deflatore PIL | 2,2 | 1,8 | 1,9 | 1,9 | 1,9 |
deflatore consumi | 2,4 | 2,7 | 2,0 | 1,9 | 1,8 |
LAVORO | |||||
costo lavoro | 3,1 | 2,5 | 2,3 | 2,2 | 2,2 |
produttività (mis.su PIL) | 0,3 | 0,2 | 1,1 | 0,9 | 0,8 |
CLUP (misurato su PIL) | 2,8 | 2,3 | 1,2 | 1,3 | 1,3 |
occupazione (ULA) | -0,2 | 1,6 | 1,0 | 0,8 | 0,8 |
Tasso di disoccupazione | 7,7 | 6,7 | 6,3 | 6,0 | 5,7 |
2006 | 2007 | 2008 | 2009 | |||||
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Risultati | Stime RPP | Diff. | Nuove stime | Stime RPP | Diff. | Nuove stime | Nuove stime | |
Totale Entrate | 680.054 | 666.903 | 13.151 | 713.248 | 703.920 | 9.328 | 736.747 | 760.095 |
% PIL | 46,1 | 45,4 | 46,5 | 46,6 | 46,3 | 46,1 | ||
- tributarie | 432.136 | 423.513 | 8.623 | 449.120 | 443.258 | 5.862 | 462.212 | 477.593 |
% PIL | 29,3 | 28,8 | 29,3 | 29,4 | 29,1 | 29,0 | ||
Totale Spese | 744.797 | 738.023 | 6.774 | 747.830 | 746.068 | 1.762 | 773.993 | 793.988 |
% PIL | 50,5 | 50,3 | 48,7 | 49,4 | 48,7 | 48,2 | ||
- correnti | 656.577 | 657.943 | -1.366 | 683.558 | 677.826 | 5.732 | 706.584 | 721.918 |
% PIL | 44,5 | 44,8 | 44,6 | 44,9 | 44,4 | 43,8 | ||
- correnti netto interessi | 589.025 | 590.816 | -1.791 | 609.567 | 604.981 | 4.586 | 630.911 | 645.047 |
% PIL | 39,9 | 40,2 | 39,7 | 40,1 | 39,7 | 39,1 | ||
- interessi passivi | 67.552 | 67.127 | 425 | 73.991 | 72.845 | 1.146 | 75.673 | 76.871 |
% PIL | 4,6 | 4,6 | 4,8 | 4,8 | 4,8 | 4,7 | ||
Saldo primario | 2.809 | -3.993 | 6.802 | 39.409 | 30.697 | 8.712 | 38.427 | 42.978 |
% PIL | 0,2 | -0,3 | 2,6 | 2,0 | 2,4 | 2,6 | ||
Saldo di parte corrente | 19.005 | -697 | 19.702 | 25.162 | 20.473 | 4.689 | 25.423 | 33.327 |
% PIL | 1,3 | 0,0 | 1,6 | 1,4 | 1,6 | 2,0 | ||
Deficit | -64.743 | -71.120 | 6.377 | -34.582 | -42.148 | 7.566 | -37.246 | -33.893 |
% PIL | -4,4 | -4,8 | -2,3 | -2,8 | -2,3 | -2,1 | ||
Deficit netto IVA ed F.S. | -35.811 | -52.520 | 16.709 | |||||
% PIL | -2,4 | -3,6 | ||||||
Debito pubblico | 1.575.346 | 1.579.559 | -4.213 | |||||
% PIL | 106,8 | 107,6 |