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- Il quinto numero della newsletter "Dalla Lira all'Euro"

Comunicato Stampa del 16/03/2001

Roma, 16 marzo 2001

Il quinto numero della newsletter "Dalla Lira all'Euro"

L'adeguamento alla moneta unica è ancora un obiettivo lontano per imprese e Pubbliche Amministrazioni dei 12 Paesi dell'Uem. E' questo in sintesi il messaggio lanciato dall'Unioncamere nell'incontro "L'euro e la competitività nei mercati", svoltosi in collaborazione con le Camere di commercio di Spagna e Francia, a Bruxelles e di cui riferisce il nuovo numero del quindicinale del ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione economica, "Dalla Lira all'Euro", newsletter sulla moneta unica in distribuzione da lunedì 19 marzo 2001 e che da domani è anche reperibile sul sito Internet del ministero, www.tesoro.it.

Ecco l'anticipazione del servizio.

"A meno di 300 giorni dall'introduzione definitiva della moneta europea non mancano segnali di preoccupazione circa il ritardo con il quale si stanno adeguando i privati e le infrastrutture pubbliche. Confortanti, anche se ancora deboli, sono le recentissime accelerazioni registrate nelle prime settimane di quest'anno che lasciano pensare ad un recupero, anche se lento e non bene organizzato, delle imprese europee.

E proprio perché emergono preoccupazioni circa l'uso di "strumenti" nella nuova moneta (conti correnti, fatturato delle imprese, rapporti finanziari con la P.A.) è più stringente l'esigenza di dedicare i 10 mesi che restano all'uso obbligatorio dell'euro a specifiche campagne di comunicazione che, rivolgendosi agli intermediari dei consumi (distribuzione commerciale, negozi, piccole imprese e organismi locali), spieghino con concretezza al cittadino le principali conseguenze pratiche legate all'utilizzo della nuova valuta.

Ribadita la validità di specifiche campagne di promozione e di comunicazione della nuova moneta, alle quali le imprese rispondono prontamente e con convinzione (come appunto in Italia la promozione della nuova moneta attuata dal sistema camerale presso esercizi commerciali e negozi con Euro-logo), il convegno ha però sottolineato la necessità di accelerare rapidamente sui settori produttivi: neanche il 4% di tutti i conti correnti bancari delle imprese europee è denominato in euro ( per i cittadini tale valore non raggiunge il 2%), poco più di un'impresa su dieci dichiara di fatturare sistematicamente in euro e di gestire le operazioni contabili nella nuova moneta. Ancora, meno dell'1% dei contributi previdenziali delle imprese sono in euro così come non tocca il 2% il valore di tasse e imposte pagate dalle imprese nella nuova moneta.

Proprio rivolto alle aziende,, il commissario Solbes ha reiterato il suo appello ad attrezzarsi per la conversione, che rappresenta del resto una scelta inevitabile: "Adattare le attività di un'impresa all'euro può richiedere diversi mesi, anche un anno. Non fatevi superare dai vostri concorrenti, preparatevi ora". Solbes ha infine sintetizzato in sei punti le urgenze dei prossimi mesi mettendo in risalto i rischi che correrebbero le imprese se non rispettassero la scadenza ultima del 31 dicembre 2001. Ma allo stesso tempo il "ministro dell'Economia" europea ha confermato l'esigenza di investire in strumenti di confidenza con la moneta unica citando tra gli altri i ragguardevoli risultati raggiunti dalle Camere di commercio italiane col marchio Euro-logo".

16/03/2001