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- Bankitaia: non cambiate tutti insieme le lire in euro

Comunicato Stampa del 13/04/2001

Roma, 13 aprile 2001

Bankitalia: non cambiate tutti insieme le lire in euro

Come riporta il nuovo numero della newsletter quindicinale del ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione economica, "Dalla Lira all'Euro" - in distribuzione dalla prossima settimana e disponibile sul portale Internet del ministero (www.tesoro.it) a partire da domani, sabato 14 aprile - la Banca d'Italia chiede alle banche di convincere i clienti a non affollarsi tutti insieme a cambiare valuta nazionale in euro nei primi giorni del 2002; e annuncia la predisposizione di nuovi kit di banconote, con biglietti da 5 euro, per coprire il fabbisogno tra le confezioni di monete e i tagli superiori (da 10, 20 o 50 euro) erogabili dai bancomat.

Ecco l'anticipazione del servizio:

"Sarà il secondo Capodanno nel giro di tre anni in cui le luci a Palazzo Koch, sede della Banca d'Italia, non si spegneranno. Causa di questo nuovo tour de force è l'euro e la sua reale entrata in circolazione che "costringerà" a fine di quest'anno gli esperti di via Nazionale a dover brindare nuovamente sul lavoro, a mezzanotte, l'arrivo del 2002. "Saremo di nuovo tutti insieme e passeremo capodanno in Banca d'Italia per la gioia di mogli e mariti come nel primo week end del change over", ha annunciato il vicedirettore generale dell'istituto di emissione, Antonio Finocchiaro nel corso di un recente convegno dell'Abi sullo stato di attuazione dell'euro. Finocchiaro ha paragonato il prossimo week end di cash changeover a quello di fine 1998-inizio 1999 quando l'euro è diventata moneta scritturale. In quella occasione un team speciale di circa 600 persone, con 10 esperti guidati da un membro del direttorio e da un funzionario generale di Bankitalia, pilotò il sistema bancario e finanziario italiano nell'era dell'euro.

Ad otto mesi dall'arrivo fisico della moneta unica europea, Finocchiaro ha puntigliosamente tracciato lo stato dell'arte del piano del cash-changeover lanciando un messaggio ben preciso alle banche. Queste devono fare opera di convincimento sui loro clienti a non affollarsi tutti nei primi giorni di gennaio per approvvigionarsi della nuova valuta e negli ultimi giorni di febbraio per cambiare le "vecchie" lire in euro. Se non lo avessero ancora fatto e si trovassero con contante in lire anche dopo la fine del periodo di doppia circolazione (28 febbraio 2002), poco importa. Hanno tempo 10 anni per farlo presso gli sportelli della Banca d'Italia.

Le novità non si fermano qui. L'esponente di Banca d'Italia ha anche annunciato la predisposizione di nuovi kit di banconote rispetto al programma originario. Si tratta di confezioni da 25 biglietti da 5 euro che copriranno il "vuoto" esistente tra i kit di monete predisposti dal ministero del Tesoro e la disponibilità di tagli superiori (10, 20 e 50 euro) erogabili dai cash dispenser bancari, i bancomat.

E ancora. Bankitalia stima un ammontare di poco superiore ai 250 milioni di pezzi, il numero di banconote in corso che non verranno cambiate perché distrutte, in mano ai collezionisti o dimenticate nei cassetti poiché sono poco meno di 250 milioni di pezzi i biglietti da tempo fuori corso e non presentati per il cambio e che probabilmente non rientreranno più nelle casse della Banca.

Debolissima, invece, se non quasi nulla, la possibilità di accogliere le richieste dell'Abi riguardo all'invalidazione, per motivi di sicurezza, delle banconote in lire ritirate dalla banche o dalle grosse catene commerciali in attesa di trasferimento alla Banca d'Italia. L'annullamento del valore delle banconote potrebbe avvenire, ha suggerito l'associazione di palazzo Altieri, tramite punzonatura, inchiostro o altri strumenti ma via Nazionale, come si è detto, al momento esclude tale operazione poiché i "vecchi" biglietti devono passare l'esame, integri, delle macchine selezionatrici per poi essere distrutte dalle macchine trituratrici. "Non credo che ciò sia possibile", ha detto Finocchiaro ricordando anche che l'operazione di controllo e distruzione della vecchia valuta in circolazione avverrà in 8-12 mesi con un potenziamento delle macchine preposte a questo lavoro con una capacità operativa pari a 2,6 miliardi di pezzi l'anno.

Questo per quanto riguarda le banconote. Per le monete ha preso l'avvio a fine marzo l'operazione del loro ritiro al ritmo di 2.000 scatole al giorno che contengono 3.000 pezzi. Da sottolineare che anche il Tesoro stima che una buona parte delle monete circolanti non verrà mai ritirata perché perduta, danneggiata o dimenticata in parecchi salvadanai. Un esempio concreto arriva dal recente ritiro dalla circolazione delle micromonete da 50 e 100 lire perché andate fuori corso: su 800 milioni di pezzi ne sono stati ritirati solo 50 milioni.

Per quanto riguarda gli altri Paesi la preparazione all'introduzione dell'euro registra una serie di novità. In Olanda, ad esempio, si discute sull'apertura delle banche nel week-end di fine 2001 e sulla possibilità di un orario prolungato per tutta la prima settimana di cash-changeover. In Austria il ministero delle Finanze ha pubblicato una brochure diretta al cittadino sul pagamento delle tasse. In Portogallo, invece, dove è stato introdotto il divieto di pagamenti in valuta mista, più degli 80 per cento degli Atm sarà rifornito di banconote euro durante il week-end 29-31 dicembre 2001. Quanto all'Irlanda, si ritiene che il problema maggiore da affrontare sarà quello di mischiare le valute mentre il Regno Unito, che non fa parte dell'area euro, ha investito in comunicazione alle imprese 20 milioni di sterline. In Belgio, inoltre, c'è un notevole aumento dei versamenti Iva e in Germania si registra un alto grado di informazione sull'euro da parte delle imprese di cui solo il 4 per cento, grazie a un questionario distribuito in 25.000 copie non sa quando passare alla nuova moneta unica. Grecia e Spagna, infine, stanno investendo molto in iniziative Euro-logo e la Francia già da gennaio ha le bollette della luce e del gas in euro e dal 15 settembre gli stipendi degli impiegati pubblici espressi in euro mentre le fatture già da quest'anno sono nella nuova divisa europea.

13/04/2001