Benvenuto sul sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze, conosciuto anche come Portale mef

Contenuto principale

Intervento del ministro Giorgetti all’evento ANIA “Insurance Summit 2023”

03/10/2023

ANIA
Insurance Summit 2023
Cambiamenti climatici e innovazione:
il contributo del settore assicurativo

Roma, 3 ottobre 2023

Buongiorno,

Ringrazio la Presidente Farina per l’invito a questo importante momento di riflessione e di dibattito sui temi di maggiore attualità per il settore assicurativo.

Ci troviamo ad affrontare grandi sfide, che si inseriscono in un quadro caratterizzato da nuovi scenari geopolitici dalla necessità di garantire la sostenibilità di lungo periodo dei conti pubblici nella nuova governance economica europea e di spingere nella realizzazione degli investimenti per modernizzare le infrastrutture e, più in generale, la nostra economia.

Senza ulteriori preamboli, voglio concentrarmi brevemente su tre delle linee di lavoro del Governo che si iscrivono nel contesto che ho delineato e interessano più direttamente il comparto assicurativo.

Innanzi tutto, stiamo preparando un nuovo schema nazionale per sostenere investimenti ad elevata addizionalità, che possa agevolare l’adeguamento della dotazione infrastrutturale del Paese e sostenere l’attrazione di capitali pazienti nella prevenzione dei rischi naturali e degli effetti del cambiamento climatico.

Accanto a questo, vogliamo valorizzare a pieno la complementarità tra il settore assicurativo e un ruolo rinnovato di SACE come società di garanzia e riassicurazione.

Infine, abbiamo avviato una riflessione, che troverà compimento nel prossimo anno anche grazie al contributo di idee delle compagnie, delle casse e dei fondi pensione, sugli schemi più idonei per organizzare e rafforzare il finanziamento privato complementare per la sanità, la long term care, la previdenza.

Sul primo punto, quello dello stimolo agli investimenti, mi preme qui sottolineare l’esigenza, per me molto pressante, di un profondo rinnovamento nell’uso delle garanzie pubbliche. Le garanzie non devono essere più essere utilizzate per l’immissione a pioggia di liquidità nel sistema economico ma, anche imparando da ciò che ci hanno insegnato le esperienze del FEIS e di InvestEU, come strumenti selettivi, da utilizzare per ridurre gli assorbimenti di capitale e facilitare il crowding in di investitori privati nell’assunzione di posizioni subordinate in operazioni a elevata addizionalità. In questa nuova veste, la garanzia dovrà essere concessa unicamente per operazioni sostenibili e che, in assenza di quella copertura, non sarebbe possibile fare.

Lungo questa linea, stiamo lavorando a una iniziativa di portata sistemica, che segnerà un deciso cambio di passo nel modo in cui finanziamo la spesa per investimenti su infrastrutture di pubblico interesse. Penso, infatti, che la combinazione tra un ruolo di indirizzo generale e di garanzia parziale da parte dello Stato per attrarre capitali pazienti debba rappresentare un cambiamento - di portata epocale per il nostro Paese - rispetto alla logica secondo cui gli investimenti sui beni comuni si debbano fare necessariamente con finanziamenti a fondo perduto. La capacità di coinvolgere le energie e le competenze di investitori interessati ad asset classes di lunga durata in campo infrastrutturale è uno degli obiettivi che intendiamo realizzare nella legislatura. A titolo di esempio, un richiamo lo faccio anche al Fondo infrastrutturale istituito da Ania e gestito da F2i, in cui il capitale è conferito dalle imprese di assicurazione. Lo schema che ho succintamente richiamato potrà costituire un’occasione importante di investimento anche per fondi come questo.

Passando al tema dei rischi naturali, i dati relativi ai loro impatti economici sottolineano in modo inequivocabile la necessità, per il nostro Paese, di aumentare in modo significativo la diffusione delle coperture assicurative.

La morfologia del territorio italiano, gli interventi umani sul territorio e gli effetti prodotti dal cambiamento climatico, espongono a crescenti rischi di calamità naturali, e richiedono un sempre maggiore intervento dello Stato.

A fronte di un patrimonio immobiliare (persone fisiche e imprese) stimato in circa 8.000 miliardi di euro, la quota assicurata è pari a solo 675 miliardi di euro: circa il 9%, contro una media che, in Francia e in Germania, è intorno al 60%.

Sono numeri, questi, che ci dicono quanto sia urgente agire. Serve porre le condizioni affinché le imprese industriali, le attività agricole e, progressivamente le famiglie, sviluppino la consapevolezza della necessità di schemi assicurativi di protezione dai rischi naturali catastrofali. La stipula di polizze multihazard che ricomprendano i rischi naturali insieme al rischio incendi, a cui dovrebbe accompagnarsi uno schema di controgaranzia in una logica riassicurativa, anche grazie al coinvolgimento di SACE, potrà dare corpo a questa linea di intervento.

Sul tema della sanità, della long term care e della previdenza cito un dato. Oggi, in Italia, ogni occupato finanzia la spesa pubblica per pensioni, sanità e assistenza con una quota pari al 64% del PIL pro capite. Il valore corrispondente per un occupato tedesco è di circa venti punti percentuali più basso. Gli andamenti demografici porteranno rapidamente questo valore oltre il 70%. Il peso del welfare anziano del primo pilastro pubblico è il convitato di pietra di ogni proposta di riduzione strutturale del cuneo contributivo, con ovvie conseguenze negative sulla produttività del lavoro, sull’accumulazione di capitale, sulla crescita economica. Serve, allora, fare ciò che non è stato fatto sino a oggi: rafforzare, specie per le nuove generazioni, la partecipazione al secondo e al terzo pilastro, incentivando la diffusione di prodotti che combinino la componente a capitalizzazione reale con quella assicurativa e incorporare i rischi di longevity.

Una maggiore diffusione delle coperture assicurative rappresenta, ad esempio, non solo una salvaguardia per la popolazione anziana, ma anche un collaterale e un presupposto essenziali per potenziare le reti di residenza assistita, con un impatto positivo sia in termini di sostenibilità finanziaria che di qualità dei servizi. Oggi, nell’ambito della raccolta premi vita del settore assicurativo le polizze Long Term Care fanno registrare appena uno 0,2% di incidenza, malgrado il fatto che la spesa pubblica assistenziale eroghi, agli aventi diritto, un assegno mensile di poco più di 500 euro.

Colgo infine quest’occasione per portare alla vostra attenzione un ulteriore elemento: è forse tempo di prevedere l’istituzione da parte degli operatori del settore assicurativo di un fondo a garanzia degli assicurati, come già da tempo è stato disciplinato nell’ambito del settore bancario. L’intervento avrebbe la finalità di garantire la tutela degli assicurati soprattutto nel ramo vita, in modo da sostenerne la fiducia nel mercato e concorrere alla stabilità del sistema finanziario.

Concludo rinnovando il mio augurio di ottima riuscita per questa importante giornata di approfondimento che ANIA ha voluto promuovere.

 Video

Intervento del ministro Giorgetti all’evento ANIA “Insurance Summit 2023”
Elenco dei Tag. Di seguito sono elencate le parole chiave associate ai contenuti di questa pagina. Selezionando il TAG potrai individuare facilmente altre pagine o argomenti correlati.