Roma, 26 ottobre 2000
"L'Euro tra psicologia ed economia"
"Effetto povertà" ed "effetto ricchezza". Sono queste le due fondamentali reazioni emotive scatenate dal passaggio all'euro fra i cittadini europei, secondo gli psicologi e gli economisti intervenuti al recente convegno di Padova, "L'Euro tra psicologia ed economia". Del seminario riferisce l'ultimo numero di "Dalla Lira all'Euro", la newsletter quindicinale edita dal ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione economica, in distribuzione da alcuni giorni e reperibile integralmente anche sul sito del ministero (www.tesoro.it).
Complessivamente, le reazioni degli italiani rivelano un approccio all'euro poliedrico, comunque accompagnato da un misto di nostalgia nei confronti delle vecchie valute nazionali europee ed un atteggiamento del tipo "siamo tutti nella stessa barca: se stiamo male noi, stanno male anche i francesi o i tedeschi".
Sebbene la risposta definitiva al quesito - "quale sarà l'impatto psicologico dell'euro sui cittadini" - arriverà soltanto dopo il primo gennaio 2002, gli studiosi hanno provato a tracciare alcuni scenari, legando inesorabilmente i prezzi ai beni di maggior consumo. L'introduzione dell'euro, infatti, sarà una ottima palestra per i direttori di marketing, che dovranno lavorare per riallineare la percezione del prezzo con il bene desiderato.
Durante il convegno è stato evocato anche Paperon de' Paperoni: il valore del primo "nichelino", infatti, va ben oltre la sua reale entità. Perché è stato l'inizio di un accumulo di una fortuna inestimabile e perché - come è stato sottolineato - nel denaro contante la componente funzionale è rappresentata dal potere di acquisto della banconota/valuta (valore economico), mentre la componente espressiva è costituita dal più sfumato, ma comunque sostanziale, valore simbolico, affettivo e psico-sociale, associato alla banconota/valuta (valore emotivo).