Benvenuto sul sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze, conosciuto anche come Portale mef

Contenuto principale

- Concambio via sindacato: dettagli del riacquisto del BTP Italia in scadenza a novembre e della contestuale riapertura dei titoli nominali

 26/05/2017

Comunicato Stampa N° 87 del 26/05/2017

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze comunica i dettagli dell’operazione di concambio via sindacato, realizzato tramite riacquisto del BTP Italia in scadenza il 12 novembre 2017 e contestuale emissione di ulteriori tranche dei seguenti titoli: BTP 01/02/2020, BTP 01/03/2025, BTP 01/11/2027, BTP 01/03/2032, CCTeu 15/07/2023.

Dell’ammontare del BTP Italia riacquistato, pari a 4,2 miliardi di euro - a fronte di una offerta complessiva pari a circa 7,1 miliardi - circa il 63% è stato riconsegnato da banche, il 34% circa da fund manager e il restante 3% circa da istituzioni sovranazionali e assicurazioni. Per quanto riguarda la composizione geografica, circa l’87% dell’offerta soddisfatta nella fase di riacquisto è pervenuta da investitori domestici. Tra gli investitori esteri, la quota più significativa è stata riacquistata da investitori residenti nel Regno Unito (circa l’11%), mentre la quota residuale di circa il 2% è stata di provenienza francese e mediorientale.

Il quantitativo complessivamente collocato, pari a 4,2 miliardi di euro - a fronte di una domanda totale pari a circa 7,5 miliardi - è stato pressoché equamente distribuito tra tutti i titoli oggetto dell’emissione. Il collocamento è stato effettuato assegnando circa l’87% a banche, mentre i fund manager si sono aggiudicati una quota di circa il 10%; hanno partecipato al collocamento anche istituzioni sovranazionali aggiudicandosi circa il 3% dell’ammontare emesso. Dal punto di vista della provenienza geografica, la quota più elevata dell’emissione è stata sottoscritta da investitori domestici, che si sono aggiudicati circa l’81%. Significativa anche la partecipazione di investitori residenti in Regno Unito, che hanno sottoscritto circa il 14% dell’emissione, mentre la restante quota è stata collocata presso investitori lussemburghesi (3,5%) e statunitensi (1,5%).

Roma 26/05/2017
EN