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- MEF: PIL FRENA IN 2008, MA DEFICIT SOTTO CONTROLLO

Comunicato Stampa N° 37 del 12/03/2008

- ECONOMIA +0,6%, DEBITO IN ULTERIORE FLESSIONE AL 103% DEL PIL

- DEFICIT TEMPORANEAMENTE AL 2,4% PER MINOR CRESCITA, IN CALO DAL 2009

- AL NETTO DI ANDAMENTO CICLO E SLITTAMENTO SPESE DAL 2007, DISAVANZO RIMANE STABILE ALL'1,9%

- PADOA-SCHIOPPA: GOVERNO AGITO BENE, USCIREMO DA PROCEDURA DEFICIT. STIME PRUDENTI, DATI POSSONO MIGLIORARE

La congiuntura: pil in frenata per il peggioramento dello scenario internazionale.

Dopo il buon andamento del biennio 2006-2007, l'economia italiana risentirà quest'anno del significativo peggioramento del quadro macroeconomico internazionale e dell'elevata incertezza che caratterizza lo scenario globale. La stima di aumento del pil per il 2008 è stata ridotta quindi allo 0,6%, in significativo calo rispetto alle previsioni precedenti (+1,5%), benché a partire dal 2009 si preveda un miglioramento congiunturale che porterà ad una crescita annua media dell'1.5% nel triennio 2009-2011.

L'andamento della finanza pubblica: deficit sotto controllo nonostante minore crescita.

Nel 2007 il rapporto deficit-pil si è attestato all'1,9%, il valore più basso dell'ultimo decennio, inferiore di ben 0,9 punti rispetto all'obiettivo concordato in sede europea, che consentirà all'Italia di uscire dalla procedura europea per deficit eccessivo nella quale era entrata nella legislatura precedente.

Per il 2008, a causa del significativo rallentamento della crescita economica internazionale - che avrà inevitabili ripercussioni negative anche sul nostro paese - l'obiettivo di indebitamento netto viene rivisto leggermente e temporaneamente al rialzo, al 2,4% del pil dal 2,2% stimato a settembre, quando la crescita era prevista peraltro all'1,5%. Occorre sottolineare, in proposito, che nel 2005 - in presenza di un pil in aumento dello 0,6% come quest'anno - il deficit aveva raggiunto il 4,2%. Analizzando il dato, si evince inoltre che il nuovo disavanzo tendenziale sconta un aumento di 0,3 punti di pil dovuto al peggioramento dello scenario macroeconomico e un aumento di 0,2 punti per lo slittamento, dal 2007 al 2008, di alcune minori entrate e maggiori spese.

Al netto di questi due fattori, destinati a non ripetersi in futuro, il rapporto deficit-pil 2008 risulta quindi pari all'1,9%, in linea con quello del 2007. E' segno che l'azione di risanamento dei conti pubblici portata avanti dal governo Prodi ha natura strutturale e non transitoria, come dimostra il fatto che, a partire dal 2009, l'andamento del disavanzo tendenziale presenta un profilo in costante miglioramento, attestandosi al 2,1% del pil nel 2009, all'1,7% nel 2010 e all'1,4% nel 2011.

Prosegue inoltre il percorso di riduzione del debito pubblico, che era invece tornato a crescere sia nel 2005 sia nel 2006. Nel 2007, secondo il dato diffuso ieri dalla Banca d'Italia, il rapporto debito-pil è calato al 104% dal 106.5% dell'anno precedente. Un'ulteriore flessione del debito è prevista nel 2008 (al 103% del pil) e negli anni successivi, fino a raggiungere il 97.1% del pil nel 2011.

Pressione fiscale: l'aumento è dovuto per oltre due terzi ai risultati della lotta all'evasione.

L'aumento della pressione tributaria degli ultimi anni è dovuto per più di due terzi ai risultati della politica di lotta all'evasione e all'elusione fiscale che ha portato a un sostanziale aumento di gettito. Per il biennio 2006-2007, si stima che oltre 20 miliardi (poco più di 11 miliardi nel 2006 e oltre 9 miliardi nel 2007) delle maggiori entrate registrate derivino da interventi anti-evasione e da un miglioramento spontaneo della compliance fiscale dei contribuenti.

Commento del Ministro Padoa-Schioppa

"Nel 2006 e nel 2007 i conti pubblici si sono chiusi in maniera più favorevole del previsto. E' il risultato di una politica economica che ha rifiutato la logica dei due tempi (prima risanare, poi sviluppare) e ha perseguito con lo stesso respiro un triplice obiettivo: crescita, risanamento, equità.

I due anni di rigorosa azione sui conti pubblici del governo Prodi hanno registrato il venir meno delle misure una tantum e di operazioni straordinarie, e hanno creato le condizioni affinché l'Italia esca, nel mese di maggio, dalla procedura europea per deficit eccessivo in cui era entrata nella legislatura precedente.

A fronte di un significativo rallentamento della congiuntura nel 2008, l'andamento del deficit evidenzia solo un lieve peggioramento. Questo significa che il risanamento dei conti pubblici realizzato dal governo Prodi è solido, destinato a durare e che il pareggio di bilancio per il 2011 resta un traguardo a portata di mano.

Le stime sono improntate a notevole prudenza. Questo fa ritenere che le sorprese in corso d'anno possano essere prevalentemente positive e che i risultati possano essere migliori del previsto.

La lotta all'evasione, se continuata, può offrire ampie risorse per ridurre la pressione fiscale. Le economia sulla spesa pubblica sono sufficienti a percorrere il cammino che rimane verso il pareggio dei conti pubblici, che rappresenta un obiettivo non negoziabile in sede europea".

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Roma 12/03/2008