Roma, 2 gennaio 2004
Euro: la risposta di Tremonti a Prodi
Il MEF rende nota la seguente dichiarazione del Ministro, Giulio Tremonti:
"La prima gallina che canta è quella che ha fatto l'uovo. Il "candidato Prodi" torna sul disastro dell'euro. Secondo Prodi il disastro non ci sarebbe stato se avesse funzionato "l'ufficio che era stato creato al Ministero del Tesoro per verificare che durante la fase di transizione all'euro non ci fossero abusi, per impedire che il Paese fosse abbandonato nelle mani dei profittatori ..".
Geniale!
L'ufficio - più precisamente il Comitato Euro - costituito presso il Tesoro dai governi di centrosinistra, ha funzionato: con lo stesso programma, con la stessa impostazione, con lo stesso personale, con lo stesso dirigente responsabile identificati dai governi di centrosinistra.
Per suo conto, il nuovo governo ha affidato la responsabilità politica del Comitato Euro al professor Vito Tanzi, sottosegretario al MEF ed uno dei massimi esperti internazionali di finanza pubblica.
Detto questo, pensare, come fa il "candidato Prodi", che i disastri dell'euro potessero essere risolti d'ufficio è contro ogni buon senso. L'impatto dell'euro sulla realtà italiana, fatta da una rete commerciale polverizzata in milioni di piccoli esercizi, fatta da una popolazione in gran parte anziana e comunque non abituata all'uso di monete metalliche di elevato valore, avrebbe dovuto essere evitato prevedendo diversi valori di conversione lira-euro e di coniazione-stampa dell'euro. In questi termini facendo valere con la forza necessaria il nostro interesse nazionale.
Tanto per fare un esempio: che fine ha fatto la proposta italiana di stampare la "banconota da un euro" come è per il dollaro?
Queste sono le oggettive responsabilità politiche che il "candidato Prodi" cerca di rimuovere. Queste sono le cose che interessano la gente. Queste sono le domande a cui Prodi dovrà rispondere"