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- Precisazioni sull'abolizione degli scontrini fiscali

Comunicato Stampa del 07/12/2000

Roma, 7 dicembre 2000

Precisazioni sull'abolizione degli scontrini fiscali

A proposito di alcune polemiche emerse sulla abolizione degli scontrini fiscali, l'ufficio del portavoce del ministro del Tesoro Vincenzo Visco ricorda quanto segue:

  • Nel settembre del '96, l'allora ministro delle Finanze Vincenzo Visco, siglò, con tutte le associazioni delle piccole imprese, del commercio, dell'artigianato e dell'agricoltura, un protocollo di intesa nel quale venivano definiti alcuni impegni del governo in materia fiscale, fra i quali il varo degli studi di settore. In quel documento era, fra l'altro, indicato testualmente l'obiettivo di "avviare un processo per il progressivo superamento della valenza fiscale dello scontrino e della ricevuta fiscale in correlazione alla applicazione dei singoli studi di settore";
  • Come è noto, gli studi di settore sono, a tutt'oggi, in corso di applicazione: la loro elaborazione non è ancora stata completata e occorrerà ancora del tempo per le necessarie verifiche e per i necessari aggiustamenti da condurre, peraltro, con il costante coinvolgimento delle categorie interessate;

Va poi rilevato che l'incremento di gettito fiscale rispetto alle previsioni - che ha permesso la sensibile riduzione delle imposte varata con la Finanziaria in corso di esame in Parlamento e la redistribuzione di significative risorse finanziarie alle famiglie e alle imprese - è stato possibile grazie ad un forte recupero di efficienza dell'amministrazione finanziaria ottenuto anche attraverso la piena utilizzazione di tutti gli strumenti di controllo disponibili. Procedere alla riduzione di tali strumenti prima che altri siano pienamente operanti, esporrebbe quindi al rischio di indebolire l'azione di lotta all'evasione proprio quando i suoi risultati cominciano a manifestarsi in maniera apprezzabile. Inoltre non è trascurabile l'effetto che le incertezze in materia di scontrini fiscali sta producendo rispetto alla complessa operazione di adeguamento all'Euro che impegna tutte le imprese e tutti gli esercizi commerciali: l'adeguamento degli strumenti di registrazione degli incassi, infatti, risulta in forte ritardo proprio per l'incertezza delle case produttrici in merito alla valenza delle registrazioni. Ciò rischia di esporre commercianti ed esercenti all'impossibilità di disporre, in tempo utile, dei necessari strumenti di lavoro. Infine, è opportuno ricordare che l'opera di risanamento del bilancio pubblico italiano realizzata in questi anni, alla quale si devono gli incrementi del reddito disponibile delle famiglie che proprio in questi giorni acquistano maggiore evidenza, è stata frutto di una ferma e coerente politica economica condotta con rigore e in profonda sintonia fra i titolari dei ministeri del Tesoro e delle Finanze.

07/12/2000