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- Dichiarazione del Ministro Ciampi sulle Conclusioni Preliminari della Missione del Fondo monetario internazionale

Comunicato Stampa del 16/03/1999

Roma, 16 marzo 1999

DICHIARAZIONE DEL MINISTRO CIAMPI SULLE CONCLUSIONI PRELIMINARI DELLA MISSIONE DEL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE

Il Ministro del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica, Carlo Azeglio Ciampi, ha ricevuto oggi alle ore 12,30 la missione del Fondo Monetario Internazionale per il 1999, prevista dall'articolo IV dello statuto del FMI: Come è tradizione, la missione ha consegnato al ministro una lettera di conclusioni preliminari. Il Ministro ha ringraziato i funzionari del FMI per l'approfondito esame dell'economia italiana.

Per il secondo anno consecutivo la missione del Fondo Monetario sottolinea con soddisfazione il risanamento realizzato dall'Italia, nel settore della finanza pubblica e dell'economia privata. In particolare, il FMI segnala che l'ingresso dell'Italia nell'euro è "il coronamento di una strategia di politica economica chiaramente indicata e perseguita. Questa strategia di successo ha implicato una decisiva azione di risanamento finanziario, una drastica riduzione del deficit di bilancio e un duraturo abbattimento dell'inflazione. L'obiettivo dell'Unione Economica e Monetaria ha inoltre suscitato un vasto consenso a favore di importanti riforme strutturali, quali l'accordo con le parti sociali del 1993, le privatizzazioni e la riforma del sistema previdenziale".

La lettera sottolinea dunque la svolta dell'economia italiana realizzata in questi anni che ha il culmine nella partecipazione all'euro. Ci sprona allo stesso tempo a consolidare i risultati. Per esempio, in relazione al deficit, condivide l'obiettivo di un disavanzo dell'1% nel 2001, coerente con una sostenuta riduzione del rapporto tra debito pubblico e PIL, ma chiede un attento monitoraggio dei risultati, soprattutto della spesa corrente.

Nella lettera, il Fondo Monetario segnala altresì la difficoltà che l'economia italiana trova oggi a riprendere slancio, per conseguire una crescita adeguata alle proprie potenzialità.

La nuova sfida, dopo quella dell'euro, è quella di allargare la base produttiva, ridurre il divario di reddito e produttività tra Nord e Sud del Paese. Il FMI segnala che l'impostazione che il governo ha dato a questa nuova sfida è corretta: il patto sociale, la flessibilità dei mercati, la nuova programmazione per il Mezzogiorno, un nuovo impulso alle riforme strutturali a partire da quella della Pubblica Amministrazione. Ci spinge a muoverci con più energia in questa direzione.

Conclude osservando: Si tratta di un compito difficile e le misure necessarie implicano scelte politicamente difficili. Per superare questa fase di debole dinamismo dell'economia si rende necessario un rinnovato consenso e una balzo verso politiche economiche che per momento e dimensione saranno simili allo sforzo per l'UEM. I costi di un intervento tardivo, in ogni caso, sarebbero estremamente elevati nel nuovo e competitivo spazio europeo.

Il Governo raccoglie questo invito a consolidare il lavoro di risanamento e a completare la riforma dell'economia italiana.

16/03/1999