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Comunicato Stampa del 19/09/1997

Roma, 19 settembre 1997

UNIFICAZIONE TESORO BILANCIO

Lo schema di decreto legislativo ed il relativo regolamento, oggi approvati dal Consiglio dei ministri, danno corpo giuridico al disegno di unificazione dei Ministeri del tesoro e del bilancio, secondo i criteri fissati nell'articolo 7 della legge delega n. 94 del 1997. I testi verranno esaminati dall'apposita Commissione Bicamerale per l'espressione del previsto parere.

Si tratta di un processo di riorganizzazione che si inserisce nel più ampio disegno di riforma della Pubblica Amministrazione che verrà realizzato in attuazione della delega prevista dall'art. 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59.

Tenuto conto degli specifici problemi della politica di bilancio italiana, in coerenza con gli impegni assunti in sede europea, da ultimo col patto di stabilità, al centro della riorganizzazione delle strutture e delle funzioni del Ministero del tesoro, nell'ambito del nuovo dicastero unificato, si è posta la questione di un forte raccordo fra gestione di competenza e gestione per cassa del bilancio dello Stato, con specifico riferimento alla fase di tesoreria, in modo da privilegiare l'esigenza di una valutazione puntuale e tempestiva dello stato di esecuzione dei progetti.

Si realizzano cioè le condizioni organizzative per un efficace raccordo tra la gestione (competenze-cassa) del bilancio e la sua esecuzione attraverso il sistema delle Tesorerie dello Stato.

In questa prospettiva il processo di unificazione delle strutture del Tesoro e del Bilancio si raccorda con la già intervenuta riforma delle articolazioni contabili del bilancio dello Stato attraverso le nuove unità elementari per la decisione politica (unità previsionale di base), che risultano raccordate a specifici centri di responsabilità amministrativa.

Per quanto riguarda il riordino delle funzioni del Ministero del bilancio e della programmazione economica, la questione cruciale è sembrata essere quella di un recupero delle motivazioni di fondo delle sue strutture, nel nuovo organismo unificato, attraverso la concentrazione dell'azione sui due versanti dell'intervento dello Stato nella politica degli investimenti, cioè le politiche settoriali di sviluppo, e la definizione-attuazione delle politiche di sviluppo territoriale, nella loro articolazione sia europea che locale. In questa ottica si colloca il riordino delle competenze del CIPE, nel quadro di un forte raccordo con le funzioni di indirizzo e coordinamento della Presidenza del Consiglio.

19/09/1997