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Perché un G7 delle Finanze al Sud (testo del ministro Padoan e del governatore Visco)

11/05/2017

L’Italia è nota nel mondo per le bellezze paesaggistiche e lo sterminato patrimonio artistico distribuito ovunque lungo la penisola. Ma l’Italia è anche tra le cinque principali economie del mondo per surplus commerciale e 221 produzioni nazionali sono al primo posto nelle classifiche globali dell’export. Molte di queste produzioni industriali – sinonimo di moda e design ma anche di alcuni settori specialistici come la meccanica di precisione – vengono associate al Nord del paese.
L’opinione pubblica internazionale trascura invece la tradizione industriale del Sud e alcune sue eccellenze. Non si tratta soltanto del turismo e delle produzioni e trasformazioni alimentari. Esistono nel Mezzogiorno distretti ben radicati in filiere globali come la meccatronica, l’industria aerospaziale e quella farmaceutica. Al Sud si producono autovetture esportate in tutto il mondo, motori dei più diffusi modelli di aeroplani e componenti innovative di nuovi velivoli, satelliti, molecole con proprietà terapeutiche.
La crescita del Sud e le sue prospettive di sviluppo sono legate alla qualità delle persone, alla vivacità e capacità d’innovazione del suo tessuto di imprenditori e ad alcune politiche pubbliche. Tra queste, in particolare, hanno avuto un grande peso le scelte dei governi che hanno accantonato prassi assistenzialiste e hanno invece introdotto misure per migliorare le condizioni in cui si svolge l’attività d’impresa.
Le risorse finanziarie, nazionali e dell’Unione europea, hanno assicurato un contributo fondamentale a questo sviluppo e continueranno a darlo.
Ma le storie di successo delle imprese e delle aree del Sud che si sono inserite a pieno titolo nelle filiere internazionali di un’economia sempre più globalizzata ci dicono che – ancor più dei fondi – per lo sviluppo sono importanti alcune politiche specifiche.
Per esempio le agevolazioni capaci di incentivare l’innovazione e l’accompagnamento dell’azione locale con competenze dell’amministrazione centrale.
Abbiamo voluto quindi che le riunioni del G7 dei ministri delle finanze e governatori delle banche centrali si svolgessero in una delle regioni più vivaci di questa parte d’Italia, bellissima e dinamica anche sul piano industriale e del capitale umano. Abbiamo compiuto questa scelta anche per sottolineare il ruolo che le politiche pubbliche hanno svolto qui, e possono svolgere ovunque, per superare gli ostacoli allo sviluppo che gli accidenti della Storia collocano talvolta sul percorso verso il progresso.