Il testo dell'articolo è il risultato di una procedura di conversione testuale automatica che può generare degli errori nel testo. Source : SOLE24ORE Page of Review : 1 Page of Document : 3 Page of NewsPaper : 3 Category :ECONOMIA E POL. INTERNA Author :ORIOLI ALBERTO RASSEGNA FLASH Abstract: INTERVISTA /'/ ministro dell'Economia lEGOLt 118WN FIDUCK C1NCERTAZIINE Il sistema dei tetti di spesa Quando vengono affrontati E un metodo: è il momento non va svilito: funziona se i problemi il clima migliora dell'ascolto e del confronto. non resta solo vincolo di cassa L'insicurezza crea il danno quello della decisione è altrove Ecco come sarà il nuovo patto sociale Padoa-Schioppa: tagli al cuneo fiscale, investimenti, solari moderati Tommaso Padoa-Schioppa, 66 anni, neo ministro delFEcononiia dopo aver governato la moneta europei* da membro del board della Bce, in questa sua prima intervista confessa: ho accettato perché ha prevalso in me la convinzione di servire il pubblico interesse. Nessuna polemica diretta o indiretta con il suo predecessore, che anzi elogia quando ammette di «non sapere se saprà fare meglio di lui» alla guida dell'Economia. Stabilità, efficienza, equità: è il trinomio che ha scelto per caratterizzare la sua strategia di politica economica. La riduzione del cuneo si farà, ma in modo selettivo, e sarà parte di quel nuovo patto sociale in cui imprese e sindacati saranno chiamati a fare la loro parte, accrescendo le prime produttività e investimenti, garantendo la moderazione salariale i secondi. La concertazione è un metodo di ascollo, non il luogo della decisione. Riportare l'avanzo primario al 3,5% è possibile. Restano fermi gli impegni a ridurre il dvfkii al di sotto de) 3% nel 2007. La manovra bis in arrivo ai primi di luglio conterrà un mix di nuove entrate e tagli alla spesa. DI ALBERTO ORIOLI E OtHO PESOLE Perché ha accettato l'incarico? Sono Ire concetti che vengono dalla va. Se si vuole che vada a beneficio Ho accettato perché, tra l'elemento teoria della scienza delle finanze. I del sistema economico, occorre che di discontinuità rispetto a tutta la mia compiti della politica di bilancio sono; essa sia premiante per le imprese nelle vita precedente - il passaggio a una stabilizzare l'economia, redistribuire quali le prospettive di crescita sono funzione politica, a torte esposizione reddito, allocare tè risorse. Efficienza più forti. pubblica - e l'elemento di continuità, sta anche per crescita, sviluppo; stabili- Sono quelle che competono di che è il servire il pubblico interesse, il t-à. per rigore, finanza sana; equità sta più? secondo aspelio ha prevalso, P^r solidarietà, soccorso al debole. Si La riduzione del cuneo non deve Nel Paese il pubblico interesse fr^ta di ire valori che ogni buona politi- essere una sovvenzione che aiuti a esse-non sembra un valore diffusissimo... ^a economica deve perseguire. Ognu- rè competitivi per qualche tempo. Non Non penso. Ne la forte contrapposi- no di essi ha una sua rilevanza autono- può assomigliare a una svaluta/ione. /ione che comporta, da quando esiste, ma- ma tra essi vi deve essere un equiìi- Deve agire a favore di quelle imprese la democrazia .dell'alternanza, ne la brio. Se, ad esempio; .s'impone — co- le cui dinamiche siano, o possano rapi-lorte presenza di interessi settoriali, o me oggi in Italia—un risanamento dei damente diventare, utili allo sviluppo di categoria, sono di per sé una nega- ^'""t1 pubblici, l'esigenza di equità au- dell'economia. Occorre anche, a mio /ione dei pubblico interesse. II quale, menta, non diminuisce, parere, che il mondo imprenditoriale però. deve essere una fusione, attraver- A proposito di equità e di svilup" offra contropartite. so la politica, di un insieme di interes- PO. Da lunedì parte la concertazione Quali? si particolari, con imprese e sindacati sulle princi- Per esempio, un impegno preciso a In nome di tale fusione, però. Lei pali misure di politica economica, a rimettere in forte crescita la produtiivi-si trova alcuni sottoscgretari che la cominciare dalla riduzione del cuneo tà in Italia attraverso investimenti, ripensano in modo diametralmente op- fiscale. Ci sono le risorse? E come cerca. Se negli ultimi dieci anni la posto al suo... andrà articolato, secondo Lei? produttività nel nostro Paese è cresciu- Come nell'intero Governo, anche in Sono consapevole delle molte attese ta assai meno che nei decenni prece-ogni ministero serve la sintesi ira visio- di riduzione dei divario tra il costo del denti, non si può dire che sia colpa ni diverse: è l'essenza slessa della poli- lavoro per l'impresa e il reddito ricevu- dello Stato. È piuttosto il segno di un tica. De! resto, se ci fosse piena omoge- I" dai lavoratore; il cosiddetto cuneo certo infiacchimento del sistema im-neità dovremmo preoccuparci, poiché fiscale, tema principe in campagna prenditoriale. Vi sono imprese che pro-!a società stessa è eterogenea. Anche elettorale. Tuttavia, il denaro che oggi ducono mobili, abbigliamento o mac--attomo al tavolo della Bce sedevano affluisce allo Stato dal cuneo oggi non chinari, che vanno benissimo, che han-persone con idee diverse, ma poi fun- è denaro che va perso o gettalo, ma no investito e accresciuto la produttivi-/.ìonava l'esercizio di fusione. Che osi- finanzia spesa pubblica regolarmente (a; e altre che invece, negli stessi setto-stano posizioni diverse, di per sé non è iscritta a bilancio. Tale spesa deve ri, non l'hanno fatto. Occorre che il una patologia, quindi trovare una entrata alternativa, "mondo dell'impresa si mobiliti raffor- Lei ha scelto tré parole d'ordine: oppure essere ridotta. Stiamo studian- zando le parti più innovative, le più stabilità, efficienza, equità. Ma non do l'intera questione. E auspicabile interessate al progresso e atta moder-rischiano di essere un ossimoro? ..i,., i., ^^,,-,;,,,,,, ,^i ..,.„„/. ..;„ ....i.^. nizzazione dell'economia. E i sindacati, cosa devono offrire? E importante mantenere la moderazione salariale, in atto da inoKi anni. Ma è importante anche riconoscere che l'esigenza deiia .solidarietà riguarda .soprattutto i casi di più torte bisogno; i quali, .sovente, non sono quelli dove gli interessi sono più fortemente organizzati. I sindacati devono essere interpreti delie situazioni di più acuto bisogno. Sarà questo, dunque, il nuovo patto concertativo: cuneo fiscale ridotto in cambio di investimenti, ricerca e moderazione salariale? Lo ha detto molto bene il presidente del Consiglio. La concertazione come metodo deve essere un momento di ascolto, di confronto, di trasparenza e di riconoscimento. Non è il momento della decisione. Nello stesso tempo, una decisione anche teoricamente saggia non si traduce in vantaggio generale se non ha un grado di acccttazione nel Paese, se la concerta/ione è mancata. Berlusconi si dice un suo estimatore deluso e la accusa di avere avallato una scelta tutta politica come il blocco dei cantieri Anas e Fs. Ho segnalato il rischio di chiusura dei cantieri per il drammatico taglio della spesa dello Stato per investimenti pubblici. È evidente che tale evento va scongiurato. Ma non possiamo non guardare anche ai limiti di spesa. Le Ferrovie hanno subito una torte riduzione delle loro attribuzioni rispetto allo scorso anno, ma hanno un vasto programma di dismissioni di proprietà immobiliari che deve essere portato avanti. Che la continuità delle opere sia essenziale, è fuori dubbio. La stagione delle cartolarizzazioni è finita? La commissione Paini ha trattato la questione. Non mi piace parlare di stagione finita così come non ho mai parlato di "buco" nei conti pubblici. Non ho espresso alcuna critica verso chi mi ha preceduto. Governare è difficile, lo so. E non so se sarò in grado di tarlo meglio del mio predecessore. Come farà a riportare l'avanzo primario al 3% e oltre, in tempi ragionevolmente brevi? La mia convinzione di fondo è che si tratti di obiettivi alla portata del Paese; il conseguirli farà stare meglio, non peggio. Bisogna distinguere tra la fatica della cura e i benefìci di una buona salute recuperata. La distanza temporale tra i due momenti non è lunga, tanto più se si agisce contemporaneamente sui tré fronti: risanamento, crescita, equità- In genere, quando ci si comincia a curare, già si sta meglio. Gli indici dì fiducia aumentano quando si vede che i problemi vengono affrontati. L'insicurezza che da il trascinarsi di un problema irrisolto danneggia l'economia. Una certa difficoltà a riconoscere questo dato di fatto non caratterizza la generalità della popolazione o delle imprese, ma si trova piuttosto in qualche strato intermedio di interessi costituiti. Anche il privilegio e l'inefficienza hanno la loro constituen-cy. Ma non è l'interesse generale. Nel recente Ecofin di Lussemburgo è stato accolto con favore il suo annuncio della manovra bis. Ritiene vi siano le condizioni per rinegoziare con Bruxelles il percorso di rientro del deficit al di sotto del 3%? Non è una questione tanto importante come si ritiene e, comunque, non può essere risolta adesso. Non conosciamo infatti il tendenziate del 2007 e del 2008 e non sappiamo, dunque, quanto si debba fare per scendere sotto il 3%. Il vero punto è che siamo tenuti ad approvare già quest'anno il complesso delle corre/ioni che ci porteranno sotto il 3%, senza bisogno di ulteriori interventi- La soluzione politica va trovata ora e va tradotta in legge. E il processo deve coinvolgere Governo, Parlamento, j)arti sociali, governi tocali- E il percorso seguito dalla Germania di Angela Merkel? A Bruxelles la Germania ha ottenuto un anno in più dopo aver varato tutte le misure di politica economica in un solo momento, avendo scelto, per alcune, di rinviarne l'entrata in vigore di un anno per ragioni di opportunità economica. Tale scelta è stata accettata dall'Unione europea. La que-' stione dei tempi non è dunque tanto politica, ma piuttosto economica. Certo, preferirei stare sull'orizzonte del 2007, ma la decisione è aperta. Come conterrà la spesa? Come sposterà le tasse dal lavoro al capitale, dalle imposte dirette a quelle indirette? Quale sarà la qualità della manovra? Oggi non conosciamo ancora l'entità complessiva dell'intervento. Ne abbiamo determinato come distribuirlo tra minori spese e maggiori entrate. Non credo si possa operare solo su una delle due componenti- L'ho detto ail'Ecofin di Lussemburgo; nessuna strada è esclusa, nessuna è stata imboccata. Anche la due diligence ha certificato il fallimeuto del cosiddetto metodo Brown dei tetti alle spese. Lo utilizzerà ancora? Ho parlato a lungo con Gordon Brown, proprio a Lussemburgo. Non sminuirei l'importanza e il valore di questo "metodo". Bisogna intendersi, II complesso dei conti pubblici è un aggregato di molli bilanci: centrale, di singoii ministeri, di amministrazioni locali. È evidente che ci deve essere un limite di capien/a in ciascuno dei bilanci: agire attraverso la percezione di un vincolo che non sia solo globale, ma esista e operi per ciascuno dei rendiconti aggregati, è sacrosanto. Ma ci deve essere coeren/a tra i meccanismi che generano la spesa e il vincolo della cassa. La due diligence ha messo in luce come, in alcuni casi, la fri/ione tra il contenuto degli impegni, scritto nella legislazione, e il limite di cassa, sia sintomo di una vera e propria incompatibilità. Non considero inappropriato lo strumento dei vincoli. 11 primo provvedimento assunto dal Consiglio dei ministri o stata la Direttiva del Presidente del Consiglio che assicura un'applicazione molto rigorosa della Finanziaria 2006. La Ragioneria ha un ufficio in ogni ministero: è la sentinella della spesa, può essere utile consigliere per trovare all'interno del bilancio dei ^singoli dicasteri le risorse neces-sarie. È la differenza tra governare e amministrare: il ministro governa, l'amministrazione amministra. Per questo, non ritengo che il metodo Brown vada svilito. Prendiamo il caso della spesa sanitaria. In sei(Regioni sono scattati gli incrementi automatici delle addizionali previsti dalla Finanziaria 2006-11 Governo non ha bloccalo quel meccanismo. Nello stesso tempo, alle sei regioni abbiamo dato un mese in più per presentare misure adeguate. Se ci saranno, promuoveremo la revoca degli incrementi automatici. . Liberalizzazioni: su questo fronte come intende agire? 11 compito del ministro dell'Economia e delle Finanze è in larga parte riconducibile alla gestione dei conti pubblici. Rispetto ad essi vi è una competenza di questo ministero che attraversa tutte le funzioni di governo, centrale e locale. Un compito di coordinamento e di indirizzo. Su! tema liberalizzazioni dovrebbe avvenire una cosa equivalente e iì compito spetta al ministro per lo Sviluppo economico. E li-come qui per il biiancio, vi sono alcune materie di sua diretta pertinenza (ad esempio quel che e già slato deciso in materia di energia), e altre in cui egli ha un compilo di impulso e di coordinamento nei confronti di altre amministra-/Joni centrali o locali. Se c'è da libera-li/zitrc ne! campo dei trasporti, sarà il ministro competente ad agire, secondo un indiri/,/0 generale di governo in materia di liberalizzazione dei mercati. Questa azione ha bisogno di e-ssere coordinata, Non tulio si fa nel Consiglio dei ministri, che è organo prevalentemente di approvazione, non di elaborazione dei provvedimenti. Ma chiariamo: in tema di liberalizzazioni, molto spesso si traila di regolamentare meglio ciò che già esiste. Altre volte si traila semplicemente di togliere ostacoli. Qualche esempio? Sui servizi locali c'è stata una ripubblicizzazione dell'economia. Un fenomeno molto serio, che è contrario alle liberalizzazione. Ad esempio, una liberai i/./azione importantissima o istituire, là dove non e praticato, un sistema corretto di appalti. Offrire a tutti coloro che vogliano realizzare un'opera- o prestare un servi-/io, la possibilità di presentarsi con un'offerta. Il Tesoro è anche una holding di partecipazioni (Enel, Eni, Poste, Ali-talia, Cassa depositi e prestiti, solo per citarne alcune». Come si comporterà lei da azionista? Ho visto due stagioni- Una In queliti dello Stato imprenditore, chiusasi con la fine dell'In. i'alEra quella dello Stato privati zzalo rc, che ha segnalo gli anni Novanta. Anche dopo questa seconda stagione, lo Stalo cenli-ale resta azionista rilevante, proprietario di componenti importami del sistema produttivo, cui si aggiunge la parte di proprietà degli enti locali. Il ministero, in sostanza, e a/.ionisia di una parte importante de! sistema produttivo italiano. Ebbene, va elaborala una dottrina dell'essere azionista pubblico sia rispetto allo Slato imprenditore, sia rispetto all'esigcn/a dello Stato privatizzatore, Dal puro punto di vista del bilancio, l'interesse dello Stato potrebbe essere di ottenere il massimo dividendo dalle aziende di cui è azionista, ma non è detto che per l'economia questa sia sempre la solu/.ione preferibile. Se significa tarilTe dell'energia parti col armente alle per il sistema produttivo italiano, l'interesse dello Stato azionista diventa un interesse particolare, in alcuni casi addirittura contrastante con quello generale, che è di sviluppare la crescita e la competitivita. Non è facile raccordare queste due logiche. Dal punto di vista della massimiz-zazione degli introiti da privalii'/azioni si possono, per esempio, fare scelte che mantengono il monopolio. Credo vada elaborata una dottrina nuova. Come si comporterà da azionista Rai? Qui entra in gioco una terza dimensione, la più delicata, vale a dire l'intor-mazione. Occorre un rapporto corretto tra il potere politico e l'informazione. che deve essere indipendente. Nello stesso tempo, in quanto a/ionista, il Tesoro deve avere partecipazioni in un'impresa economicamente sana. Come valuta la legge sul rispar- La riduzione degli oneri fiscali non deve sembrare una svalutazione Sarà selettiva e mirata alla produttività ?1 fifi Governare è difficile e non so affatto se saprò farlo meglio del mio predecessore n Penso che andrà rivista, occorre apportarvi alcuni miglioramenti. Come vede, da ex banchiere centrale, la proposta sull'uso delle riserve auree avanzata da Mario Deaglio? Su questo è proprio il caso di dire: il silenzio è d'oro. Reference date: 09/06/06 09/06/06 08.12