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Padoan: Ue sulla strada della crescita. Ok ai nuovi obiettivi programmatici

Roma, 29 ottobre 2014 – La Commissione europea, attraverso una dichiarazione del Vice-Presidente Jyrki Katainen, ha riconosciuto che tutti i Paesi a cui erano state chieste informazioni aggiuntive sui Documenti programmatici (Draft Budgetary Plan) per il prossimo anno hanno risposto in modo costruttivo e che in nessun caso sono state riscontrate serie inadempienze delle regole europee. Primo via libera, quindi, anche al ddl di stabilità per il 2015 dell’Italia, con le misure aggiuntive descritte nella lettera che il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan, ha inviato il 27 ottobre scorso a Katainen.
"Abbiamo avuto e continuiamo ad avere con la Commissione europea un dialogo aperto. Il nostro budget – ha commentato il ministro Padoan – è stato costruito con un mix di misure di politica economica che nel loro disegno unitario perseguono 3 obiettivi: spingere l’economia italiana fuori dalla recessione, finanziare la prima fase di implementazione delle riforme strutturali che il Paese sta realizzando già in questi messi, tenere i conti sotto controllo in modo da ridurre progressivamente il rapporto debito/PIL. Abbiamo proposto alla Commissione alcune misure aggiuntive al budget che tuttavia consentono di confermare l’impostazione iniziale e di stimolare la ripresa economica soprattutto attraverso la riduzione delle tasse – in particolare sul lavoro e sull’impresa – compensata da tagli di spesa. Il riconoscimento della sostanziale coerenza del nostro budget con il quadro regolatorio dell’Unione europea vuol dire che anche l’Europa è sulla strada della crescita e della creazione di nuova occupazione".
Contemporaneamente il Consiglio dei Ministri ha deliberato la Relazione di variazione della Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza (Def) (PDF, 79.1 Kb) che rivede gli obiettivi programmatici di finanza pubblica riportati nel Documento Programmatico di Bilancio per il 2015 (Draft Budgetary Plan – DBP) recependo gli effetti delle misure aggiuntive decise dal governo a seguito delle osservazioni della Commissione Ue.