Roma, 29 dicembre 2023 – Con il via libera definitivo della Camera dei deputati alla legge di bilancio 2024, approvata dal Consiglio dei ministri il 16 ottobre 2023, si conclude l’iter di approvazione da parte del Parlamento.
Soddisfazione è stata espressa dal ministro dell’Economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti: “Bene il sì alla manovra. Proseguiamo su un percorso di prudenza, responsabilità e fiducia. Avanti così”.
I principali interventi previsti nell’ambito della manovra sono diretti in gran parte al sostegno dei redditi medio-bassi dei lavoratori dipendenti, ad interventi in favore delle famiglie numerose e alla natalità, al rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici, al rifinanziamento della spesa sanitaria e al potenziamento degli investimenti pubblici e privati.
Nel corso del passaggio parlamentare è stato confermato l’impianto della legge di bilancio che, a seguito di alcune modifiche apportate al Senato, ha registrato anche un miglioramento di tutti i saldi di finanza pubblica.
L’ammontare complessivo delle risorse stanziate con la legge di bilancio e il decreto legislativo che avvia la riforma fiscale è di circa 28 miliardi di euro, di cui oltre la metà destinati, in particolare, a interventi a sostegno dei redditi medio-bassi che beneficeranno del rinnovo del taglio cuneo fiscale e contributivo (7% per i redditi fino a 25 mila euro, 6% per i redditi fino a 35 mila euro) e dell’accorpamento delle prime due fasce delle aliquote Irpef (23% fino a 28 mila euro).
In favore delle famiglie sono state introdotte misure per le madri lavoratrici, dall’esonero dei contributi previdenziali per le donne con due o più figli al potenziamento del bonus asilo nido. Prevista anche la possibilità per le famiglie numerose di accedere al Fondo garanzia mutui per l’acquisto della prima casa, nonché la detassazione dei fringe benefit fino a 2.000 euro per i lavoratori con figli.
A sostegno delle persone con redditi bassi confermati anche il contributo del bonus sociale elettricità e la carta “Dedicata a te”, mentre sul fronte pensioni sono state prorogate, con alcune rivisitazioni, Quota 103, Ape sociale e Opzione donna.
Per le imprese stanziati 1,3 miliardi per l’agevolazione “più assumi meno paghi” che incentiva a nuove assunzioni a tempo indeterminato di giovani, donne ed ex percettori del reddito di cittadinanza. Finanziati anche il credito d’imposta per gli investimenti nella ZES unica del Mezzogiorno, la Nuova Sabatini e i Contratti di sviluppo.
Tra le altre misure approvate la diminuzione del canone Rai, da 90 a 70 euro, il programma di finanziamento per realizzare il Ponte sullo Stretto e la riforma delle garanzie pubbliche per favorire gli investimenti strategici sul green e digitale.