L’Italia ha aderito, insieme ad altri 47 Paesi, alla fase attuativa del “Crypto – Asset Reporting Framework” (CARF), un nuovo framework di trasparenza fiscale per la raccolta di informazioni sulle transazioni finanziarie operate tramite strumenti digitali.
Il CARF, predisposto e approvato dall’OCSE su mandato del G20, modifica il sistema plurilaterale di scambio automatico di informazioni attualmente in uso (Common Reporting Standard) con l’obiettivo di favorire, attraverso lo scambio automatizzato di dati tra le amministrazioni fiscali, la trasparenza delle transazioni effettuate in cripto-valute.
Negli ultimi anni lo sviluppo dell’economia digitale ha portato alla diffusione di nuove modalità di investimento (Crypto–Asset) e di nuovi strumenti di pagamento (digital money products) che hanno reso necessaria l’adozione di nuove strategie di controllo per contrastare i rischi di evasione fiscale, di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo.
La dichiarazione pubblicata oggi impegna formalmente le amministrazioni fiscali dei Paesi che la sottoscrivono ad attuare entro il 2027 il sistema di scambio di dati sulle cripto-valute e a promuoverne l’adozione in ambito internazionale.