Il testo dell'articolo è il risultato di una procedura di conversione testuale automatica che può generare degli errori nel testo. Source : Il venerdì di repubblica Page of Review : 1 Page of Document : 1 Page of NewsPaper : 1 Category :ECONOMIA E POL. ESTERA Author : RASSEGNA FLASH Il governo è caduto per le tasse? Senza di me durava anche rneno^ L'indagine su Valentino Rossi. Lo scontro con il generale Speciale. I conti risanati. Vincenzo Visco non disarma: «Invasione è come l'immondizia di Napoli». Sarà in corsa nel nuovo Pd? «Forse, ma potrei anche smettere» Anche a me Vateìim) _: •-,••• ,, OMA. Vincenzo Visco,vice-. "; ,;' ministro uscente all'Eco-,.. ;,'; .'/nomia e alle finanze, emerge, un po' torvo, da una nuvola dolce di toscano e parla con un fil di voce, passeggiando su e giù nel suo (ancora per poco) studio, grande come un campo da basket (e chissà . che non lo diventi...). La sua avventura politica, dopo sette legislature, potrebbe essere al capolinea. Il Partito democratico potrebbe non ricandidarlo. «Valuterò cosa fare, potrei anche smettere. Non dipende solo da me». Suonerebbe co- me una sconfessione della linea di battaglia tenuta impopolare». Certo Visco non si considera ancora in pensio-! ne, se è vero che ha coordinato un ; saggio, in uscita, sulle prospettive economiche del Paese e le linee ispiratrici del Pd in materia. Quali sono le novità contenute in questa opera, in tema di politiche finanziarie, rispetto a quanto avete fatto, o cercato di fare, fino a tré settimane fa? «L'Italia ha un grosso ritardo culturale e ha difficoltà a capire il suo futuro e il suo ruolo. Le riforme sono necessario. Il libro è un'analisi del nostro declino, uno stato dell'arte. Un brain storming molto articolato tra economisti e politici per capire quale cultura economica viene fuori dal nuovo assetto politico. Le posizioni sono anche diverse, ma ii principio di fondo è uno: bisogna cominciare a dire la verità». E quale sarebbe la verità? «Abbiamo una visione dell'economia chiusa, provinciale e protezionista caratterizzata da uno statalismo pervasivo: qualsiasi problema si pensa che debba essere risolto dallo Stato. Guardi l'Alitalia, che nel 2001 stava già convolando a nozze con Air Franco prima che il governo Beriu-sconi cambiasse tutti vertici. Per portarla al prefallimento». Alcuni opinionisti di sulla trincea più infuocata è 5^j3HÌ^ C dal governo Prodi. «Senza ma era StatO grande prestigio hanno i risultati che ho ottenuto ronSIStiatO intravisto una continui-: questo governo sarebbe ma p tà nella politica economi-durato anche meno. Anzi, _ . .., ,. co-finanziaria negli ulti-non sarebbe neanche par- ' mllU mi due governi. tito. Chi occupa la mia pò- "B SCCCttatO «La discontinuità è stata sizione è inevitabilmente (COIitCOlIl assoluta, secondo me. Abbiamo trovato un disavanzo superiore al 4 per cento del Pii e dovevamo rientrare rapidamente: i sentieri previsti da Tremonti per riuscirci erano all'apparenza impossibili. L'abbiamo dimezzato senza affamare nessuno, mi pare. Questo Paese ha un handicap tortissimo: il debito pubblico è passato dal 57 per cento del Pii nell'82 al 124 per cento nel '94. Significa che spendiamo il doppio per pagare gli interessi rispetto agli altri Paesi. E questo, unito alla spesa previdenziale più alta d'Europa, fa un 20 per cento del Pii contro il 15 degli altri Paesi. Tradotto: qui si devono pagare più tasse per avere meno servizi. L'unica via d'uscita è essere più produttivi: lavorare di più e meglio. Nessuno l'ha mai detto con chiarezza». Non aiuta a raccogliere voti. «E continuo: il nostro indice di diseguaglianza distributiva è il più alco d'Europa e così il livello di povertà relativa. Le classi dirìgenti sono ìna-deguate e parassitarle, non solo quella politica, il cui miscredilo ha raggiunto livelli inaccettabili: c'è una specie di spappolamento generale, In Italia non si elabora e non si discute, ma siamo tutti in balia del primo spot tv che passa». Ha detto che, ora, bastano cinque minuti per sfasciare tutto. «Dell'azione di questo governo va conservato il risanamento, gran parte del quale, circa 20 miliardi, deriva dal recupero del gettito fiscale, senza aver aumentato le aliquote. Nel fisco di massa quel che conta non sono i controlli, ma i comportamenti spontanei, che dipendono dall'esempio degli alti contribuenti e dall'amministrazione. Non ci vuoi niente a mandare un messaggio diverso dall'alto per far saltare tutto in un attimo». Tipo Maroni che dice di preferire Valentino Rossi a Visco? «Ha detto cosi? Rossi sta simpatico anche a me e probabilmente è vero che è stato mal consigliato. DÌ fatto ha accettato l'accertamento. Il problema non sono i casi eclatant!, ma la gigantesca evasione di massa. La mancanza di un approccio biparti-san sul tema è deleteria. Gli evasori sono tanti, hanno famiglia e votano. Ma cosi finisce come con l'immondizia a Napoli». C'è qualcosa che si rimprovera di avere o non aver fatto? «Rispetto al programma che avevano fatto siamo molto avanti. Nel 2007 due manovre espansive sono costate quasi un punto di Pii: i pro- cessi di ridistribuzione sono stati importanti, anche se poi nelle tasche di milioni di lavoratori arrivano solo poche decine o centinaia di euro e nessuno se ne accorge. Non ho nulla di cui pentirmi. Il recupero dell'evasione non è mai stato una necessità per coprire le spese ma una premessa alla riduzione delle tasse». Insomma, pensa d'aver fatto il lavoro sporco di cui altri beneficeranno? «Risanare un bilancio non è un lavoro sporco ma il principale compito di una classe politica. Ridurre le tasse è facihssimo. A spendere soldi che non si hanno sono buoni tutti. Le analisi dimostrano che, alla fine, non abbiamo fatto pagare più tasse del governo Berlusconi: loro avevano abbassato l'Irpef ma alzato tutte le altre imposte, dalle accise ai bolli». Ci ha pensato che su questa poltrona fra tré mesi magari potrebbe sedere il generale Speciale? «Già...». Battute a parte, anche quella vicenda ha segnato la sua legislatura. «Ci sono due richieste di archiviazione del processo a mio carico». I giudici hanno comunque definito «discutibile e illegittimo» il suo comportamento. «Non commento. A me pare che sia tutto molto chiaro. Ma in questo Paese si fanno veramente troppe campagne di stampa diffamatorie e personali». Cosa salverete in questi due mesi di quanto previsto dalla Finanziaria? Il governo aveva rimandato motti contenuti a circa 150 decreti attuativi da varare in futuro. «Si farà tutto quello che è in cantiere: sono norme da attuare. Non siamo certo in disarmo». D Spechi eletto al mio posto? Non voglio commentare Ma quante campagne diffamatorie