Il testo dell'articolo è il risultato di una procedura di conversione testuale automatica che può generare degli errori nel testo. Source : MF Page of Document : 1 Page of NewsPaper : 1 Category :ECONOMIA E POL. ESTERA I FRONTI SU CUI È IMPEGNATO IL GOVERNO PER LA MODERNIZZAZ10NE DELLA FINANZA ITALIANA,. Sulle liberalizzazioni nessun passo indietro II sottosegretario dell'economia ribadisce quanto fatto m tema di banche, direttive Uè e Piazza finanziaria ni ROBERTO PINZA Attualmente l'azione del governo in materia dì industria finanziaria è particolannente attiva su tré temi: le banche, le direttive europee e la Piazza finanziaria. Credo sia incontestabile il fatto che il sistema bancario si sia radicalmente trasformato negli ultimi olto-nove anni. Abbiamo ancora tutti nella memoria le frasi che venivano pronunciate allorché. parlando del mondo bancario, si evocava la foresta pietrificala, cioè un mondo incapace dì evolversi o comunque di svilupparsi in modo paragonabile a quanto fatto nell'industria e nei servizi. Credo che oggi la situazione si .sia completamente rovesciata. Il sistema delle banche in questi anni si è evoluto come e più degli altri seftori economici, attraverso processi molto complessi e importanti di fusioni e, anche attraverso una iniziale presenza all'estero molto precisa e articolata nei paesi dell'Europa orientale e con alcune delle ultime opera/ioni anche in paesi classici dell'occidente. Credo che questo sia un dato molto positivo. E. in fondo, quello che volevamo dieci anni fa quando si decise di privatizzare il sistema bancario e si immaginò che una volta privatizzato il sistema avrebbe seguito regole di concentrazione tanto più necessitate dal fatto che si tratta di mercati ormai assolutamente globa-lizzati mollo più di quanto che non sia l'industria e il commercio. Alcuni miti sono stati sfatali dalla realtà. Si diceva che le banche partecipale dalle fondazioni non avrebbero ma\ realizzato processi di fusione. E avvenuto il contrario. Queste banche sono state in testa ai processi di fusione. Si diceva, inoltre, che la struttura delle banche popolari sarebbe stata un ostacolo insormontabile per i processi di aggregazione, è avvenuto il contrario. In questi ultimi mesi sono state le popolari a dominare ia scena, l'ultima fusione è stala approvata pochi giorni fa, altre sono alle viste. A dimostrazione che l'organizzazione giuridica di una banca, qualsiasi essa sia, non è mai ostativa a concentrazioni quando ci nomiche. Sulle popolari stiamo facendo una riflessione, come nolo, ma non perché sia necessario un intervento normativo che smuova una situazione stagnante. Le cose in realtà vanno, ma queste banche hanno semplicemente assunto. in buona parte, dimensioni enormi e comunque presentano tra di loro delle diversità; si va dalle piccole popolari a quelle che contano decide di migliaia di soci. In un tempo ragionevolmente breve metteremo a punto un progetto che naturalmente discuteremo con tutti gli interessati. Le banche tuttavia hanno un problema sul quale devono, viceversa,concentrare gli sforzi. Non è la banca in quanto impresa. bensì la banca in quanto titolare di rapporti con il consumatore, l'investitore, l'imprenditore. Qui il rapporto non è sempre all'altezza delle attese. Qualche intervento legislativo, discutibile come lutti gli interventi legislativi, è stato fatto. Io su questo punto vorrei lavorare già da lunedì prossimo con un gruppo informale che si occupa soprattutto di credito al consumo. Questo è uno dei temi sul quale bisogna ragionare di più e verificare, eventualmente, qualche intervento, vedremo. Sulle direttive europee è presto detto- Abbiamo risolto rapidamente quella sui requisiti patrimoniali dalle banche, sul così detto Basilea 2- Lì il recepimento è già avvenuto. Per quanto riguarda la Mifid in questo momento sul sito del ministero c'è un testo aperto al contributi di tutti, e mi auguro che la partecipazione sia massiccia. Alla scadenza dei termini, passata la terza decade di marzo, decideremo quale strumento normativo utilizzare. L'opa è altresì un tema in questo momenlo oggetto delle nostre riflessioni. Devo dire che personalmente condivido appieno l'opinione del ministro dell'economia Tomma-so Padoa-Schioppa sulla necessità di fare motta attenzione a non regredire sul fronte della liberalizzazione della contendibilità. C'è un orientamento molto pericoloso, soprattutto nell'Europa continentale. Occorre fare attenzione a non compiere passi indietro rispetto al testo unico della finanza. Infine, un accenno a un tema che interessa tutti. Avevo annunciato che su indicazione del presidente Prodi, e su espressa autorizzazione di un decreto di nomina del ministro dell'economia. avrei convocato rapidamente la Piazza finanziaria e così è stato. Piazza finanziaria farà la sua prima riunione a Milano, sua sede naturale, nel pomeriggio delì'l 1 aprile. Abbiamo chiamato a fame parte persone fortemente rappresentative dei settori nei quali si articola la finanza. La nostra idea e che ciascuno, ovviamente in piena libertà, esercitando attività concorrenziali nei confronti degli altri, possa trovare degli elementi comuni da rappresentare sia a livello europeo in sede di preparazione delle direttive, sia a livello nazionale, quando si tratta di applicarle. Non a caso la Mifid sarà il primo punto ali 'ordine del giorno. La sostanza è una: oggi c'è la base e la forza rispetto al passato per rendere la Piazza finanziaria più competitiva rispetto alle altre. A 1~ ludo a quelle di Parigi, Londra e Francoforte. Non a caso quei mercati hanno delle istituzioni simiti a quelle che stiamo creando noi. Magari sono più consolidale nel lempo, ma cerchiamo di ridurre rapidamente il ritardo accumulato negli anni scorsi. (lesto raccolto da Janina Landau)