Il testo dell'articolo è il risultato di una procedura di conversione testuale automatica che può generare degli errori nel testo. Source : Libero Mercato Page of Review : 1 Page of Document : 1 Page of NewsPaper : 7 Category :ECONOMIA E POL. ESTERA L'intervista di j^bero Mercato ROBERTO PINZA «Banche, pronti a riscrivere le regole» II viceministro: «Va rivisto il rapporto tra istituti e risparmio gestito, senza fai-da-te serve una legge» Sul credito popolare: «Se fallisce il Parlamento ci sarà un dell del governo, ma senza rivoluzioni» ::: FRANCESCO DE DOMINICIS ••• Sui conflitti di interesse tra bancheerispannio gestito «ha ragione» il governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, n rapporto tra istituti e sgr «va rivisto», Roberto Pinza non ha dubbi: «Senza il fai-da-te serve un interventonormativo».Eperri-solvere la crisi in cui stanno affondando ifondi d'investimento del nostro Paese il viceministro dell'Economia rivela a Libero Mercato che presto potrebbe essere fatta una legge od hoc. Guistltlitihannolnmanoil92%della raccolta del fondi Italiani. Correggerete questa anomalia? «LadiagnosidiDraghièesatta. Il conflitto di interessi è una delle cause del deflusso di investimenti dai fondi ita-liani. Ci sono due alternative: o con la maral suaston le parti capiscono che non è il caso di continuare a creare questa dipendenza strettissima dal sistemabancario oppure valuteremo l'intervento legislativo. Ma dobbiamo pensare anche ad altri problemi come i costi di distribuzione». E'un tema di cui si occuperà anche il Comitato piazza finanziaria? «Sì. Mercoledì si riunisce per la seconda volta e in quella occasione riferirò sul vertice a Bruxelles della scorsa settimana. E poi presenterò una dettagliata analisi sul mercato dei fondi d'investimento». Ma quel comitato ha già fallito dieci ai) ni fa. Come mai ci riprovate? «E' una cosa diversa- Nel '96 il tema centrale era rimediare alle insufficienze delle quotazioni, correggendo una serie di impedimenti cMBstid e fiscali. L'obiettivo ora è incidere nel processo di formazione delle norme europee visto che le relazioni sono assai frammentate. Un esempio sono la Mifid e la direttiva sulle Opa». Cosafarete,lnpartlcolare,sulleoffer-tepubbliched'acquisto? «Siamo delusi di come sia stata disciplinata l'Opa a livello europeo: per il nostro Paese la direttiva è un regresso. Non dobbiamo stare suila linea difensiva, ma segnalare l'Italia come una nazione liberalizzante». Tra le questioni sollevate da Draghi, c'è la rimozione del paletti sulle partecipazioni tra banche e imprese. E viceversa. Cosa ne pensa! «Credo slacorretto.ncapitalismo italiano è cambiato. Adesso, per esempio, c'è il private equity, c'è un forte aumento degli imprenditori che sono disponibili ad avere partecipazioni nelle loro aziende, msomma biso -gna fare delle riflessioni». E gli Intrecci azionarii che avvolgono l'Intera Industria finanziarla e le scatole cinesi? «Ci sonodue visioni: chi crede che bisogna lasciare tutto al mercato e chi pensa che sia opportuno fare qualco-saaliveBo normativo. Forseèda preferire la seconda ipotesi». Al Senato va avanti 11 riassettodel credito popolare.E'soddisfatto? «Saranno determinanti le indicazioni della Banca d'Italia- u piano di Giorgio Benvenuto è serio e ragionevole. Crea una fascia di norme caratterizzanti - come il voto capitario che vasalvato-epoidalamassimaauto-nomia statutaria per assicurare la democrazia partecipativa». Ci sono, perii, molte l'esistenze. «fl problema va affrontato, ma senza rivoluzioni: se non ci riesce il Parlamento presento un disegno di legge del governo». Per rilanciare l'industria finanziarla Italiana sta nascendo il Mercato alternativo del capitale. E' una svolta? O esistono rischi per "fregature" che le banche potrebbero rifilate affi Investitori portando imprese-bufala alla quotazione? «Non vedo particolari criticità. Chiinveste deve sempre porre la massima attenzione. Alla presentazione a Milano ho visto molto entusiasmo da parte di oltre 1.000 imprenditori che sono pronti ad aprirsi. Dobbiamo premere tutti gli acceleratori possibili». Alle imprese, soprattutto al Nord, che chiedono abito allo Sta- to quali risposte darete con 11 Docu-meato di progranunazione econo-mico-flnanziaria? «Proseguire sull'azione che abbiamo avviato lo scorso anno. Il Nord, ma non solo, ha bisogno di infrastnitture e semplificazioni per avere meno co -sti inutili. Mentre la fiscalità d'impresa va toccata solo con un grande pro-getto oppure se si è in condizione di ridurre davvero le aliquote». • SK^CIUS'! •raKvOlttAl.'ÉliOMOMt* Eletto deputato per la prima rote (nelle liste della De) alle consultazioni politiche del 1992, Roberto : Pinta è stato sottosegretario di Stato al Tesoro, Bilancio e Pro- • grammazione economica nel go- ' , 'VeRIQ.rfOdi-.CmsLprilllQ'COVenift D'Alena. Attualmente è «icemi-mstro dell'Economia con delega sulla regolamentazione bancaria e dell'industria finanziaria. Nel 2006 i (tei eletto come capolista al Senato dell'Ulivo per l'Emilia Romagna. PInra fa parte della Direzione nazionale della Margherita di cui presiede la Consulta econoirilCit-E' inoSre Tfl$oriefe dellaAgenziadi ricercheelegfsla- •»ft>n»(»MX-,:'' •:•' •..- '.. :; •