Il testo dell'articolo è il risultato di una procedura di conversione testuale automatica che può generare degli errori nel testo. Source : l'Unità Page of Review : 1 Page of Document : 1 Page of NewsPaper : 3 Category :ECONOMIA E POL. ESTERA «Ora ridurremo le tasse ai più deboli» Intervista a Visco: sarà una misura stabile. Contindustria? «Non chieda l'impossibile» •di Bianca Di Giovanni «Io voglio ridurre le tasse in modo strutturale a cominciare dalle fasce di maggior bisogno". Il vicenninistro Vincenzo Visco pianta subito i paletti, in attesa del vertice di maggioranza e della convocazione delle parti sociali. Sì prepara solo una tantum, un chip, scriveva ieri «Repubblica». -Solo inazioni», replica 11 viceministro. «Dico che man mano che sì recupera gettito con la lotta all'evasione, va diminuita stabilmente la pressione fiscale». Di quanto? Come? Sui modi e i tempi si svolgerà il confronto politico e quello con le parti sodali. " " ['INTERVISTA «Per diminuire la pressione fiscale va tenuta sotto controlto la spesa. Ma i conti vanno bene, sono in ordine, anche nella sanità» «II potere di acquisto dei salari è un prob centrale, ma è sbagliato pensare che p risok/ersi semplicemente con le ta Visco: fl primo obiettivo meno tasse a iniziare dai deboli II problema delle risorse non è affatto secondario. Quel deficit al 2% è un risultato che, se confermato/ sarebbe al di sotto del 2,2 previsto per il 2008 e concordato con l'Europa. Significa che si ha già a disposizione uno 0,2%, cioè circa tré miliardi di euro? Visco non lo conferma, ma neanche smentisce. «I conti si fanno con la trimestrale, c'è da veriflcare il tendenziale del 2008 e poi si vedrà^. Per abbassare le tasse, comunque, bisogna tenere sotto controllo la spesa. «Non tutta la spesa è buona - spiega rivolto soprattutto all'ala sinistra della coalizione - Bisogna eliminare quella cattiva, gli sprechi e le inefficienze». I risultati danno segnali positivi: in miglioramento appare soprattutto la spesa sanitaria. M.a la verifica arriverà solo con il consuntivo di marzo. Eli questa fine d'anno in cui si incrociano le richieste sindacali, le rivolte del nord su Alitalìa, i diktat di Dinì, le pressioni confindustriali per sempre nuove meno tasse (ancora) alle imprese, il viceministro non rinuncia all'ironia. «Conflndustria chiede meno tasse? Soffre di un residuo ses-santottesco; siate realisti, chiedete l'impossibile. Tutti noi possiamo illuderci, dell'esistenza di un mondo migliore. In realtà to molto. Naturalmente visto che tutti chiedono, adesso chiedono anche loro->. Molto vuoi dire primea S miliardi di minor cuneo fiscale, poi la riforma Ires e Irap inserita in Finanziaria. Che in soldoni vuoi dire che per ogni 100 euro di profitti se ne risparmiano 5,5. In più si produce una foltissima spinta alla competitivita. Invece la questione salariale è ancora tutta da risolvere. Cosa farà II fisco per 11 lavoro dipendente? I sindacati premono por una risposta Immediata. «Premesso che, ripeto, io voglio abbassare le tasse, devo aggiungere che il problema del potere d'acquisto dei salari non si risolve con le tasse: è una questione motto più complessa. E un'illusione e un alibi pensare che il problema SLÌ risolve con la leva fiscale. Con quello si può contribuire a risolverlo: ma non si ottiene granché senza i contratti e senza la produttività». Prodi ha fatto promesse concrete: ha parlato di riduzione sostanziosa. «Certo in Italia c'è un problema di livello di reddito molto forte. Per questo la mìa priorità sono interventi sui redditi più bassi. Chi si tratti di detrazioni o ridefinizione delle aliquote, poco importa. Le tecnicalìtà si possono decidere dopo. In Italia stiamo «Va modificato il modello contrattuale Produttività non vuoi dire lavorare di più ma lavorare meglio» assalendo a una sorta di shock esogeno: il potere d'acquisto si riduce per via dei rincari delle materie prime. È chiaro die questo va assorbito. Poi ci sono i problemi de! bilancio, per questo bisogna verifìcare le risorse». Meno tasse solo con meno spesa, o l'intervento fiscale si fa comunque grazie al recupero dell'evaslone? «La lotta all'evasione ha dato frutti inaspettati. Ma sì è creata anche un'aspettativa sul fatto che questo maggior gettito continuerà. Questo non è sicuro, ne lo possiamo sapere prima. Fosse dipeso da me, una volta riportato il disavanzo pubblico in ordine, l'extragettito l'avrei già destinato tutto all'abbassamento della pressione fiscale. Invece si sono fatte scelte diverse. Detto questo dobbiamo essere consapevoli del fatto che nella spesa pubblica ci sono moltis- statale corrente resta a livelli quasi inalterati, aumenta mol- «A Confindustria dico che ha avuto tanto Oradovrebbe smettere di chiedere HmpossibiÉe» to la spesa a livello decentrato, ci sono voci incontenibili (interessi e pensioni), un'altra questione è la produttività del pubblico impiego. Avrei voluto che in questo anno e mezzo ci si fosse concentrati di più su questo punto". Il governo chiede un nuovo patto sulla produttività. Come replica alla sinistra che dice no ad aumenti per chi lavora di più. Non si rischiano altri tristi casi come la Thyssen? «Casi così non devono più succedere le Paese, bisogna tenere la guardia alta. Per il resto aedo che nel nostro Paese sia giunto il momento di modificare il modello contrattuale. Produttività non vuoi dire lavorare di più, ma lavorare meglio, con maggiore efficienza. Un obiettivo che si raggiunge modernizzando il Paese: con una pubblica amministrazione più efficiente (noi abbiamo contribuito con l'ìnformatizzazione degli uffici), un sistema politico più efficace, una giustizia più veloce, una scuola migliore. Se non cambia tutto questo, è difficile recuperare ricchezza». Sul caso Speciale si sente sconfitto dalle unirne due decisioni? - Di questo non parlo sui giornali, come ho sempre fatto dall'inìzio di questa vicenda". Lei Invoca nuovi contratti, Ma anche lo Stato deve rinnovare e non ha stanziato le risorse. «Le risorse ci saranno quando si farà l'intesa. Come accade per tutti i lavoratori». Il problema delle tariffe non si risolverebbe diminuendo molto 11 carico fiscale sul petrolio? -Così si inquinerebbe di più, si frenerebbe lo sviluppo delle fonti alternative, si rallenterebbe il risparmio energetico, si arricchirebbero gli sceicchi. I/Iva sul petrolio è già stata sterilizzata. Per di più siamo stati difesi dall'euro forte rispetto al dollaro. Sugli ultimi aumenti ha pesato la questione de! gas, che è legata appunto alla mancata modemìz- «Politica. Giustizia. scuola, pubblica amministrazione: i! Paese deve essere modernizzato» zazione delle infrastnitture del Pese. Cosi si toma aiEa questione produttività". Nel libro bianco sull'Irpef che state preparando si parlerà anche di rendite? «Ripeto quello che ho già detto: le rendite stanno da oltre un anno in Parlamento. Spetta a loro varare ìa riforma. Comunque qualcuno si dovrà assumere la responsabilità del fatto die la nostra industria finanziaria si è interamente trasferita all'estero per via della riforma mancata". Su Alitalia c'è il nord In rivolta e i sindacati sul piede di guerra. "'Iurte sciocchezxe, iì governo sta facendo quello che deve fare: ci sono i mercati, ci sono le regole, ci sono le procedure e le leggi. Certe cose non si possono gestire in modo arbitrario. Quello che posso recriminare è che la destra su questo punto non ha proprio niente da dire. Quando ho Lisciato ii Tesoro i colloqui con Aii- Prance erano già avviati: all'epoca Aiitaiia poteva trattare su basi molto diverse da quelle eli oggi. Nei cinque anni successivi non si è fatto niente. Adesso ii governo e stato fin troppo cauto. Io avrei fatto una liquidazione volontaria, la costituzione di una «newco- (nuova società) e di una ••bad company-come sì fa nei casi di salvataggio. Una soluzione de! genere avrebbe tutelato di più il valore di AiltaÌia, ma questa strada sarebbe stata inaccettabile sul piano sindacate e politico, per questo non fu neanche presa in considerazione- Adesso c'è poco altro da fare» Cosa replica alle richieste di Dini? «Le preoccupazioni di fondo di Dini oggi dovrebbero essere superate: i conti vanno bene, la spesa migliora, l'emergenza è superata. Il resto sta già nei programmi: in l-'inanziaria c'è la programmazione della riduzione dei dipendenti pubblici. Se si superano pregiudiziali politiche, un equilìbrio nel programma si può trovare. Qualcuno mi deve spiegare quale vantaggio ci sarebbe." a interrompere la legislatura, andare alle elezioni e ridare il paese alla destra che ha aumentato la spesa pubblica e anche i pubblici dipendenti». Dopo un anno e mezzo, qua! è il bilancio di questa «coabitazione» con Tommaso padoa-Schioppa? con estrema lealtà e profondo senso di amicìzia. Qualche preoccupazione c'è nel rapporto tra ie amministrazioni. Se ci fosse la tendenza da parte del Tesoro di espanctersi su terreni più propri delle Finanze, questo sarebbe un problema". «Il caso Speciale? lo non ne parlo sui giornali, non l'ho mai fatto dall'inizio di questa vicenda»