Il testo dell'articolo è il risultato di una procedura di conversione testuale automatica che può generare degli errori nel testo. Source : l'Unità Page of Review : 1 Page of Document : 1 Page of NewsPaper : 1 Category :ECONOMIA E POL. ESTERA Visco: così aiutiamo gli onesti «Importante il successo della lotta all'evasione, ma non sarà aumentata la spesa» «Attuiamo le misure indicate dal Dpef per pensionati poveri, precari e famiglie» • di Bianca DI Giovanni «Mai come in questo momento nella storia del mondo i "poveri" non hanno voce. Per questo il centrosinistra deve guardarli con attenzione. Ma questo non vuoi dire aumentare la spesa. Vuoi dire spendere bene, in modo equo». E anche tassare in modo equo. Questo è l'obiettivo di Vincenzo Visco. Attenzione ai deboli vuoi dire realizzare gli obiettivi indicati nel Dpef: aiutare i pensionati più poveri, i giovani precari, chi lavora senza sicurezze. 11 Vice-ministro non antiopa misure: si deciderà collegialmente. E soprattutto non si unisce a chi continua a parlare sempre e solo dì tasse. L'INTERVISTA Il viceministro delie Finanze ribadisce: non c'è Rigore e disciplina sono due criteri da applicare alcun «tesoretto" da dilapidare; la situazione non solo ai conti ma anche alla politica solo un po' meno drarmìaticadi un anno fa _jger ridarle credibilità agli occhi dei cittadini VINCENZO VISCO «II )rossinx) tragiuirdo sarà ridurre te spese» Preferisce concentrarsi sulle spese. Agli alleati manda un messaggio chiaro. «Se pensanodi coprire nuove spese con le enfiate se lo possono scordare - dichiara " Chiunque pensi di coprire maggiori spese con le entrate fa un delitto nei confronti dell'economia del Paese». Nessun tesoretto da spendere, quindi. E sulle polemiche nella maggioranza, un monito durissimo: "Rigore e disciplina più die nei conti servono nella politica, che è arrivata a livelli di credibilità bassissimi». Visco è reduce da una battaglia vinta: 20 miliardi sottratti all'evasione nel biennio 2006-7. Soddisfatto? «Ho dimostrato che la lotta all'evasione si può fare, e questo mi basta. levo e spero che i risultati possano continuare: sono nel governo per fare questo e lo faccio. Se si pensa agli ullimi mesi, a tutti gli attacchi, d si rende an- La lotta all'evasione non è un pranzo di gala: ci voleva una terapia d'urto. E cominciamo a vedere gli effetti che conto die questa non è una passeggiata. Come ha sempre detto Bersani, il problema con gli italiani non è se gli aumenti le tasse ma se gliele fai pagare. .Ma non servono trionfalismi. L'evasÌone resta talmente alta die basta cercare un po'per trovarla». Prodi paria di senao civico, ma c'è chi dice che in realtà è paura. «La lotta all'evasione non è un pranzo dì gala. In un fisco di massa basato sull'autotassazione quello che conta è la percezione dei contribuenti rispetto al rischio che sì assumono pagando o non pagando. Bisogna creare un contesto giurìdico, amministrativo, procedurale e di comunicazione che invogli a pagare. Lo Stato non può far leva sul buon cuore. Pagare le tasse è un fat- mento utile è certamente trattare bene i contribuenti: non vessarli, aiutarli negli adempimenti. Questi sono i due pedali. Dieci anni fa usai essenzialmente il secondo: fìsco telematico, semplificazione, compensazioni. Il dima era diverso: c'era una miriade di tasse e adempimenti, c'era stato il 740 lunare. Adesso abbiamo fatto una terapia d'urto per dare il segnale di discontinuità. I risultati si sono visti, ma quello appartiene al passato» Adesso tutti chiedono di abbassare la pressione fiscale. «È chiaro die la lotta alVevasìone serve proprio a quello: a perequare il gettito, e quindi a redistribuirlo», Assicura che non aumenterete ancora? «Le tasse non le abbiamo aumentate ne l'anno scorso ne quest'anno-Basta leggere il Bollettino della Banca d'Italia per vederlo. In Finanziaria sono state ridotte sia Irap (mas-sicciamente)che Irpef,c he tì è costata un miliardo. Naturalmente escludendo le misure di lotta all'evasio-ne, che non sono aumenti di tasse. La nuova curva Irpef ha rimodulato per garantire il cuneo ai lavoratori più deboli, È stato un momento molto difficile, anche di impopolarità, ma non c'era altro modo per mantenere quella promessa. Prodi ha promesso di abbassarle: come lo si farà? «Vedremo: bisogna prima rifare i conti, verificare la strutturalità del maggior gettito, controllare la spesa. Poi si farà insieme !a Finanziaria. Certo, i risultati aiutano». Il premier parla di aiuti al più deboll. Può anticipare qualche proposta? «Nel Dpef ci sono alcune cose; vedremo la compatibilita finanziaria. Sicuramente le tasse non aumenteranno. Quello che è inaccettabile è fare lotta all'evasione e aumentare la spesa. Se si punta alio sviluppo, non si possono sottrarre risorse all'economia, reale e destinarle ai trasferimenti. Bisogna porsi il problema di contenere !a dinamica della spesa e cominciare una restituzione di tasse. Ci sono cose die si possono fare senza costì^. Come le novità in cantiere per le imprese? «Sì. L'obiettivo di tagliare di A punti l'Ires è raggiungibile a saldo zero per lo stato. Non tanto con gli incentivi (quelli per il Sud vanno mantenuti e anche forse migliorati), quanto allargando la base imponibile. Stessa cosa stanno facendo in Germania e in Austria: si allarga la base imponibile e si diminuisce l'aliquota legale. Anche la proposta di una tassa fofettarìa per le piccole imprese e gli autonomi al minimo". Non si sbottona sulle misure per le famiglie? "No. Oggi bisogna togliere l'alterila riduzione delle spese. Il dramma dell'Italia è l'emotività incredibile, per cui adesso con più entrate tutti corrono a spendere. Calma, calma: siamo in una situazione lievemente meno drammatica dì poco tempo fa. La finanza pubblica italiana è sempre delicata: dopo gli sfondamenti fatti dalla destra ancora di più. Se ci si distrae un momento^ ripartono il disavanzo e il debilo». Come si chiuderà fa partita sulle rendite finanzirie? «Anche quello sulte rendite ini è parso un dibattito surreale. II governo l'aveva proposto, il Parlamento si è tenuto il provvedimento un anno e alla fine si è convenuto con tutta la maggioranza di lasciare per ora le aliquote così e di concentrarsi sui fondi. Il problema è quello: con l'attuale tassazione la nostra industria finanziaria sta andando a picco. È una polemica assurda-. C'è chi protesta perché si chiede senso civico, ma ti fisco non rispetta il contribuente sul rimborsi. «Anche questa è una leggenda: noi abbiamo inserito la compensazoio-ne automatica, abbiamo previsto i rimborsi trimestrali nell'edilizia, e veniamo accusati. Quello che pesa è lo stock passato. E semmai il vero propblema è che sulla compensazioni automatidie ci sono molte frodi^. Come giudica il patto sul welfare? "Nelle condizioni date era il massimo die si potesse fare, da una parte e dall'altra. Se il governo va avanti con disciplina nei comportamenti, senza stravaganze, i problemi si risolvono. Ma se si pensa di fare lotta politica a ogni stormir di fronda, allora tutto diventa più difficile»-. È certo che le tasse non sono aumentate ne aumenteranno Potremmo tagliare i'Ires di 5 punti a saldo zero I sette punti-chiave per vincere la sfida La strategia del viceministro può essere riassunta in sette punti chiave. Eccone l'elenco con una sintetica spiegazione: 1) LOTTA dura all'evasione, fiscale, sulla falsariga di quanto è già stato fatto da un anno in qua. 2) RIDUZIONE della spesa pubblica, in modo selettivo, per non vanificare l'extra-gettìto. 3» CONTROLLO accurato dei conti prima di prendere decisioni sulla Finanziaria del 2008, 4) NON AUMENTO delle tasse, cominciando a restituirne una parte ai contribuenti. 5) REDISTRIBUZIONE della ricchezza a favQna.daHe fàsce più debotPdella poDola^jorie. -'. SÌ^AQLIO^^uirrttderires ; a favore delle imprese, misura a costo zero per le casse statali.. 6) MORATORIA su! problema delle aliquote delle rendite finanziarie, terreno rischioso. 7) RIMBORSI coleri per i contribuenti a credito, anche grazie alla compensazione.