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- Entrate tributarie, nel 2018 gettito di 463,2 miliardi (+1,7%)

Comunicato Stampa N° 45 del 05/03/2019

SCENARIO

Il 1° marzo l’ISTAT ha diffuso i dati del PIL e dell’indebitamento delle Amministrazioni Pubbliche e ha certificato che nel 2018 il prodotto interno lordo ai prezzi di mercato è cresciuto dell’1,7%; in termini reali la crescita del PIL è stata pari allo 0,9%, i consumi finali nazionali sono aumentati dello 0,5% e gli investimenti fissi lordi del 3,4%; il rapporto tra deficit e PIL è sceso a -2,1% a fronte del -2,4% del 2017. I dati dell’economia reale e dei conti pubblici segnalano un miglioramento delle finanze pubbliche segnando, tuttavia, un rallentamento rispetto al 2017. In questo quadro la dinamica delle entrate tributarie è stata influenzata nell’anno 2018 anche dagli effetti di alcuni provvedimenti normativi che hanno riguardato la riduzione, a decorrere dal 2017, dell’aliquota legale Ires dal 27,5% al 24% (legge 208/2015), l’applicazione all’imposta sul reddito delle società della maggiorazione della deduzione per gli investimenti in beni strumentali nuovi e beni strumentali ad alto contenuto tecnologico (c.d. superammortamento e iperammortamento) contenuta nella Legge di Bilancio per il 2017. Infine la Legge di Bilancio per il 2018 (legge 205/2017) ha incrementato dal 40% al 58% l’acconto relativo all’imposta sulle assicurazioni.

I DATI GENERALI

Nell’anno 2018 le entrate tributarie erariali accertate in base al criterio della competenza giuridica sono pari a 463.296 milioni di euro con un aumento di 7.652 milioni di euro (+1,7%) rispetto all’anno precedente. Nel confronto tra il gettito annuale registrato nel biennio 2018/2017, non si rilevano disomogeneità determinate da entrate tributarie una-tantum, come le entrate derivanti dalla voluntary disclosure che hanno influenzato il gettito nel biennio 2016/2017.

IMPOSTE DIRETTE

Le imposte dirette ammontano a 247.631 milioni di euro, con una crescita tendenziale di 2.011 milioni di euro (+0,8%) sostenute, in particolare, dalla dinamica delle ritenute IRPEF da lavoro dipendente e da pensione con un incremento complessivo di 5.537 milioni di euro (+3,8%). Sul risultato hanno influito la dinamica dell’occupazione che è cresciuta nel corso del 2018 dello 0,9%, la dinamica delle retribuzioni lorde pro-capite che sono aumentate dell’1,7% e la dinamica dei redditi da lavoro dipendente che sono cresciuti del 3,3% (fonte Istat).

L’andamento dell’autoliquidazione IRPEF (-744 milioni di euro, -3,5%) è influenzato principalmente dai minori versamenti a saldo (-571 milioni di euro, -9,2%).

Il gettito dell’imposta sul reddito delle società evidenzia una flessione del 7,2% determinata dagli effetti finanziari derivanti dalla riduzione dell’aliquota Ires dal 27,5% al 24% e degli effetti dell’applicazione del c.d. superammortamento e iperammortamento.

Il gettito delle altre imposte dirette segna una riduzione di 930 milioni di euro pari a -8,7%, principalmente per la diminuzione delle entrate in conto capitale derivanti dall’emersione delle attività finanziarie e patrimoniali detenute all’estero (-692 milioni di euro, pari a -72,4%). La cedolare secca sugli affitti ha segnato un gettito di 2.790 milioni di euro (+227 milioni di euro, apri a +8,9%); l’imposta sostitutiva per la rideterminazione dei valori di acquisto delle partecipazioni non negative ha segnato un gettito di 1.281 milioni di euro (+331 milioni di euro pari a +34,8%) e l’imposta sostitutiva sul valore dell’attivo dei fondi pensione che ha registrato un gettito di 930 milioni di euro ( +260 milioni di euro pari a +38,8%).

IMPOSTE INDIRETTE

Le imposte indirette ammontano a 215.665 milioni di euro, con una crescita tendenziale di 5.641 milioni di euro (+2,7%). Alla dinamica favorevole ha contribuito principalmente il gettito dell’IVA (+3.859 milioni di euro, +3,0%) nella componente di prelievo sugli scambi interni +3.018 milioni di euro. L’Iva versata sulle importazioni di oli minerali rappresenta oltre il 30 % del gettito totale.

Il gettito dell’IVA sugli scambi interni cresce del 2,6% rispetto al 2017. La dinamica registrata è stata condizionata dall’ampliamento della platea dei contribuenti soggetti all’applicazione dello split payment (art.1 del D.L. n.50/2017). La norma sopra richiamata ha esteso l’ambito applicativo dello split payment alle operazioni – per le quali è emessa fattura a partire dal 1° luglio 2017 – effettuate nei confronti di tutte le pubbliche amministrazioni inserite nel conto economico consolidato, delle società controllate da pubbliche amministrazioni centrali e locali, nonché delle società quotate incluse nell’indice Ftse Mib. I primi sette mesi dell’anno 2018 hanno registrato delle variazioni non omogenee rispetto all’anno precedente. Dal mese di agosto con la sincronizzazione delle due annualità la variazione rispetto al 2017 si è mantenuta costantemente intorno al 2%.

Il gettito dell’IVA sulle importazioni registra nel periodo un incremento complessivo di 841 milioni di euro (+6,3). L’imposta sulle assicurazioni ha segnato un incremento del 19,9% determinato dall’aumento della misura dell’acconto dal 40% al 58% (art. 1, comma 992, legge n.205/2017).

Tra le imposte sulle transazioni a fronte delle leggere flessioni delle tasse e delle imposte ipotecarie (-18 milioni di euro, -1,1%) e dei diritti catastali e di scritturato (-2 milioni di euro, -0,3), si registrano i significativi incrementi dell’imposta di bollo (+642 milioni di euro, +10,1%) e dell’imposta di registro (+205 milioni di euro, +4,2%), che in parte riflettono il buon andamento del mercato immobiliare registrato nel 2018.

ENTRATE DA GIOCHI

Le entrate derivanti dai giochi si attestano, nel 2018, a 14.552 milioni di euro con una variazione positiva pari a 534 milioni di euro (+3,8%).

ENTRATE DA ACCERTAMENTO E CONTROLLO

Le entrate tributarie erariali derivanti dall’attività di accertamento e controllo si sono attestate a 12.182 milioni di euro (-734 milioni di euro, -5,7%) di cui: 6.170 milioni di euro (-1.060 milioni di euro, -14,7%) sono affluiti dai ruoli relativi alle imposte dirette e 6.012 milioni di euro (+327 milioni di euro, +5,7%) da quelli delle imposte indirette. Il risultato negativo si concentra nel periodo agosto-dicembre che è stato condizionato dalle consistenti entrate, affluite nell’anno 2017, derivanti dalla “rottamazione delle cartelle esattoriali”.

Sul sito del Dipartimento delle Finanze è disponibile il Bollettino delle entrate tributarie del periodo gennaio-dicembre 2018, corredato dalle appendici statistiche e la relativa Nota tecnica che illustra in sintesi i principali contenuti del documento.

Roma 05/03/2019
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