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- Partecipate pubbliche: una società su tre interessata da interventi di dismissione

Comunicato Stampa N° 189 del 20/11/2017

Il dato emerge dalla ricognizione straordinaria delle partecipazioni delle pubbliche amministrazioni:
l’83% delle amministrazioni ha consegnato i piani di razionalizzazione ai sensi del nuovo Testo Unico sulle partecipate

Si è conclusa il 10 novembre scorso la ricognizione straordinaria delle partecipazioni societarie possedute dalle amministrazioni pubbliche. La ricognizione straordinaria è prevista dal nuovo Testo Unico delle partecipate introdotto con la riforma del Ministro della P.A., Marianna Madia (D.lgs. 175/2016). L’operazione prevedeva entro tale data la comunicazione al Ministero dell’Economia e delle Finanze dei piani di razionalizzazione delle amministrazioni pubbliche interessate.

La rilevazione dei dati, il primo risultato tangibile della riforma, ha già determinato un quadro delle società partecipate che le amministrazioni hanno stabilito di alienare o razionalizzare.

Dei circa 10.500 enti tenuti ad approvare la ricognizione straordinaria stabilita dal nuovo Testo Unico, l’83 per cento del totale ha provveduto alla trasmissione del piano. La percentuale di inadempimento è pari al 17 per cento ed appare fisiologica. Inoltre, il 72 per cento dei Comuni inadempienti ha una popolazione inferiore a 5.000 abitanti ed è quindi presumibile che il numero delle partecipazioni da essi detenute non sia tale da modificare il quadro complessivo della rilevazione.

Da una prima verifica dei dati pervenuti emerge che delle 8.771 amministrazioni pubbliche che hanno trasmesso provvedimenti motivati di ricognizione, l’89 per cento ha dichiarato di detenere partecipazioni, mentre il restante 11 per cento ha dichiarato di non detenerne.

Le partecipazioni societarie dichiarate nell’ambito della ricognizione straordinaria ammontano a 32.504 e sono riconducibili a 5.791 società.

Dalla verifica risulta che le società a partecipazione diretta delle amministrazioni sono 4.701. L’analisi di tale campione denota già alcuni significativi risultati del processo di riforma: circa una su tre di queste sarà interessata da interventi di dismissione. Nello specifico, si evidenzia che:

  • Di 2.558 società in cui gli enti possiedono, singolarmente o nel loro complesso, la maggioranza del capitale, 747 sono le società interessate da procedure di dismissione e 118 le società oggetto di procedure di fusione;
  • Di 2.143 società in cui gli enti, nel loro complesso, non detengono la maggioranza del capitale, 785 sono le società da cui gli enti intendono uscire dalla compagine azionaria.

La comunicazione dei dati è stata effettuata per via telematica - attraverso l’applicativo Partecipazioni del Portale Tesoro - sia per ragioni di efficienza e speditezza, sia per facilitare lo svolgimento delle funzioni di indirizzo, controllo e monitoraggio dell’attuazione della riforma da parte della Struttura di cui all’art. 15 del Testo Unico, individuata nella Direzione VIII - Valorizzazione dell’attivo e del patrimonio pubblico - del Dipartimento del tesoro.

Nei prossimi mesi, sulla base delle informazioni raccolte, la Struttura di monitoraggio del MEF verificherà la rispondenza dei piani di razionalizzazione presentati dalle amministrazioni ai criteri indicati nel Testo Unico. In tale fase, l’attività sarà svolta, anche con il supporto di un software dedicato che sta per entrare in operatività, essenzialmente attraverso l’analisi dei provvedimenti adottati dalle Amministrazioni e dei dati dalle stesse dichiarati, verificandone la coerenza rispetto ai vincoli, anche quantitativi, previsti dal Testo Unico, in termini di fatturato, risultato economico, numero dei dipendenti, numero degli amministratori di ciascuna società partecipata.

Parallelamente, sarà monitorata anche l’effettiva attuazione delle misure di razionalizzazione previste nei piani di revisione straordinaria, quali alienazione, fusione, messa in liquidazione della società.

Roma 20/11/2017