Roma, 3 gennaio 2005
Commento al fabbisogno dell'anno 2004 / Comment on 2004 Borrowing Requirement
Il significativo miglioramento del fabbisogno del settore statale, rispetto a tutte le stime formulate per l'anno e rispetto al valore del 2003, è da attribuirsi all'efficacia di una serie di misure concordate dall'Italia nel Consiglio Ecofin del luglio scorso e adottate nel secondo semestre.
Il complesso delle politiche attuate per il contenimento della spesa corrente ha consentito di riassorbire completamente la differenza tra l'andamento del fabbisogno del 2004 e quello del 2003, che aveva raggiunto a fine giugno un differenziale negativo di circa 12.500 milioni di euro. Positivo anche il risultato delle entrate fiscali, il cui gettito è stato superiore alle aspettative, anche per il miglioramento della crescita.
Il contenimento del fabbisogno, la gestione delle altre operazioni finanziarie che alimentano il debito, la terza tranche di privatizzazione dell'ENEL, pari a 7.500 milioni di euro (l'operazione di privatizzazione di maggiore dimensione al mondo negli ultimi quattro anni), hanno reso possibile la riduzione del rapporto debito/PIL di almeno 0,4 punti percentuali, contro una riduzione di 0,2 punti indicata nel Programma di Stabilità approvato l'anno passato.
***The reduction in the State Sector borrowing requirement, compared to 2003 and to all targets for 2004, is due to the effective impact of the adjustment package agreed to at the July EcoFin and implemented in the second half of the year.
The measures introduced to reduce the current expenditure absorbed the difference between the 2004 State Sector borrowing requirement and that of 2003, which by the end of June had reached around 12,500 million euro. Fiscal revenues are above targets thanks also to stronger economic growth. The containment of the State Sector borrowing requirement, the management of cash flows, the sale of the third tranche of ENEL worth 7,500 million euro (the world's largest privatisation in the last four years) has led to, at least, a 0.4% reduction of the debt to GDP ratio instead of a 0.2% cut as indicated in last year's Stability Programme.