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- Programma di Stabilità: punti fondamentali

Comunicato Stampa del 20/11/2002

Roma, 20 novembre 2002

Programma di Stabilità: punti fondamentali

Il Ministro dell'Economia e delle Finanze ha presentato oggi all'Unione Europea l'Aggiornamento del Programma di Stabilità 2002 in attuazione dell'art. 4 del Regolamento del Consiglio dell'Unione Europea n. 1466/97. Questi i punti fondamentali.

  • L'Aggiornamento del Programma di Stabilità è stato redatto in conformità con il codice di condotta (modalità di redazione dei Programmi di Stabilità approvate dal Consiglio ECOFIN) che prevede, tra l'altro, che si svolgano un'analisi di sensitività dei saldi di finanza pubblica alla crescita e un'analisi della sostenibilità di lungo periodo delle finanze pubbliche.
  • Lo scenario macroeconomico adottato nel Programma di Stabilità 2002 è coerente con quello presentato nella RPP per il 2002, sul quale si fondano i saldi di finanza pubblica del Disegno di Legge Finanziaria per il 2003. Tale scenario è in linea con le previsioni delle principali organizzazioni internazionali disponibili a fine settembre 2002.
  • Dopo la presentazione in Parlamento dei documenti menzionati, le incertezze del quadro internazionale sono aumentate, con effetti negativi sulle prospettive macroeconomiche. Le previsioni di crescita più recenti per l'Europa, inclusa l'Italia, sono state riviste al ribasso dai principali organismi internazionali. Il documento mostra come il modificarsi di alcune ipotesi sottostanti il quadro macroeconomico di riferimento incide sugli obiettivi di finanza pubblica italiana dei prossimi anni.
  • Il Programma di Stabilità ribadisce l'impegno a proseguire l'azione di consolidamento della finanza pubblica. In particolare:
    • il disavanzo al netto degli effetti del ciclo si ridurrà ogni anno di almeno 0.5 punti percentuale di PIL, in linea con l'accordo raggiunto in seno all'Eurogruppo; conseguirà il pareggio nel 2004;
    • il debito pubblico raggiungerà il 109.4 per cento del PIL nel 2002, il 105 nel 2003 per poi scendere al di sotto del 100 per cento nel 2005.
  • L'analisi svolta nel documento mostra che anche nel caso in cui la crescita del PIL risultasse nei prossimi anni inferiore allo scenario di base, il progresso nella riduzione del disavanzo verrebbe comunque garantito, coerentemente con l'accordo raggiunto dall'Eurogruppo.
  • L'analisi di lungo periodo mostra che l'andamento delle spese per pensioni e sanità previsto per i prossimi 50 anni in ragione dell'invecchiamento della popolazione, sebbene elevato rispetto al Prodotto lordo, rimane sostanzialmente stabile e non mette a rischio la sostenibilità delle finanze pubbliche italiane, giacché viene confermato il profilo decrescente del rapporto debito/PIL.
20/11/2002