Benvenuto sul sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze, conosciuto anche come Portale mef

Contenuto principale

- Conti pubblici: le relazioni della Ragioneria Generale dello Stato

Comunicato Stampa del 02/06/2001

Roma, 2 giugno 2001

Conti pubblici: le relazioni della Ragioneria Generale dello Stato

Il ministro del Tesoro ha inviato al Presidente del Consiglio le memorie relative alle attività di sua competenza, come richiesto dalla direttiva emanata dalla presidenza.

I testi dei documenti inviati saranno reperibili sul sito Internet del ministero del Tesoro lunedì 4 giugno. In anticipo su tale data, l'Ufficio stampa rende noti i testi relativi all'andamento dei conti pubblici, predisposti dalla Ragioneria Generale dello Stato.

1. Pro- Memoria per il Ministro del Ragioniere Generale dello Stato.

1. - Con riferimento alla richiesta di "due diligence", di cui alla nota del 24 maggio scorso prot. 1886/01 USG del Segretario Generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, si comunicano i risultati di una ricognizione tecnica dell'andamento dei conti pubblici alla data odierna, sulla base degli elementi di conoscenza al momento disponibili.

L'analisi (all. n.1) riguarda le principali componenti del conto consolidato delle pubbliche Amministrazioni, definito con i criteri EUROSTAT adottati dall'ISTAT, il cui deficit (indebitamento netto) è quantificato per l'anno in corso in 24.500 miliardi di lire, pari all'1 per cento del PIL, nell'ultima Relazione di cassa presentata al Parlamento lo scorso 4 aprile.

2. - Con riguardo all'andamento delle principali componenti di tale conto, emerge la situazione qui di seguito sintetizzata.

Sul fronte delle entrate si hanno:

a - IRPEF e contributi sociali in crescita, presumibilmente a causa dell'andamento dei redditi da lavoro e dell'occupazione;

b - maggior gettito IRPEG, che dovrebbe realizzarsi completamente a giugno e novembre, in relazione al buon livello dei profitti 2000;

c - effetti negativi sulle previsioni del gettito IVA e delle accise, in relazione alla domanda interna in possibile calo rispetto alle previsioni;

d - proventi vendita immobili: le previsioni possono essere realizzate con una intensificazione delle attività di alienazione in corso;

e - flessione del gettito previsto per il lotto, le lotterie e le altre imposte sostitutive.

Sul fronte della spesa ci sono incertezze per:

f - le spese per consumi intermedi, ove sono da completare gli interventi per i risparmi derivanti dalla centralizzazione degli acquisti. La mancata o incompleta adesione del sistema delle autonomie alla nuova metodologia di acquisti potrebbe incidere negativamente sul raggiungimento degli obiettivi;

g - la spesa sanitaria, ivi compresa la spesa per i farmaci, dove i governi regionali devono provvedere ad azioni incisive per il controllo della spesa ed, eventualmente, al recupero di "sfondamenti";

h - la spesa per interessi risente dei minori introiti delle privatizzazioni, dell'aumento dei tassi nell'ultima parte del 2000, compensato solo in parte dalla riduzione dei tassi di queste ultime settimane;

i - la spesa per il personale, che potrebbe risultare in crescita a un tasso leggermente superiore a quello previsto.

Più favorevole appare l'andamento nel comparto pensionistico, che presenta tassi di crescita inferiori al previsto.

Considerando tutti gli elementi, si può concludere che la realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica per il 2001 è possibile, ma richiede il proseguimento di un'azione di governo attenta e convinta su acquisti di beni e servizi, sulla spesa sanitaria e sulle vendite di immobili. In mancanza di tali azioni potrebbe verificarsi un debordo dell'ordine di 10 mila miliardi.

Resta anche l'incognita dell'entità degli effetti che potrebbero derivare sul gettito tributario qualora dovesse accentuarsi il rallentamento dell'economia: finora tali effetti non sono ancora percepibili (se non forse sul gettito dell'IVA e delle accise).

3. - Nei primi quattro mesi del 2001 il fabbisogno di cassa del settore statale si presenta in aumento (+20.000 miliardi) rispetto al 2000 (all. n. 2).

Tale maggior fabbisogno è destinato in parte a riassorbirsi in quanto dovuto a circostanze, già considerate nella valutazione annua, che si sono interamente manifestate nei primi mesi dell'anno (minori introiti per l'imposta sui capital gain: -13.300 miliardi e maggior spesa per interessi: +5.000 miliardi).

Tuttavia, tenuto conto di quanto precedentemente descritto, potrebbe verificarsi anche per tale saldo un debordo, di entità non esattamente definibile in rapporto all'ipotesi sopra avanzata per il conto delle pubbliche Amministrazioni.

IL RAGIONIERE GENERALE DELLO STATO

2. Ricognizione delle principali componenti del conto della P.A. (Allegato 1)

Entrate tributarie.

In base ai dati dei primi 4 mesi di quest'anno si può dire:

  • Irpef ritenute dipendenti (comprensive dell'addizionale regionale Irpef) e Irpef ritenute lavoratori autonomi: essendo intervenute modifiche legislative relativamente alle modalità di riscossione e contabilizzazione di tale ritenute, le stesse - ai fini di una valutazione più significativa - sono considerate congiuntamente. Nel complesso, le predette ritenute, a fronte di una previsione complessiva di crescita del 2,5%, nei primi quattro mesi registrano un risultato sostanzialmente in linea con la previsione (+ 2,4%).
  • Irpef autoliquidazione: il gettito è previsto in aumento: al momento non ci sono ragioni per modificare le previsioni.
  • Irpeg: prevista in aumento del 12,8%. Il gettito dei primi 4 mesi (in verità per ora di dimensioni modeste), cresce del 15,8%. Tuttavia, se fosse confermato a livello nazionale l'andamento dei profitti che emergono dalle assemblee di alcune società, non è irragionevole attendersi un gettito IRPEG nel 2001 superiore alle previsioni.
  • Sostitutiva: prevista in aumento del 14,2%; i dati dei primi 4 mesi mostrano un gettito in forte crescita (+80%), dovuto in gran parte alla circostanza che, nel corrente esercizio, si è introitato un saldo per circa 1.700 miliardi, rispetto ai 50 miliardi nel 2000; su base annua il gettito dovrebbe superare quello previsto per circa 2100 miliardi;
  • Imposta sui guadagni di capitale: il gettito previsto per il 2001 è di 1.000 miliardi; i dati dei primi 4 mesi fanno presumere un gettito sensibilmente inferiore (circa 300 miliardi);
  • Imposte sostitutive l. 342/2000: previste in circa 4.200 miliardi, dovrebbero essere introitate in sede di autoliquidazione; al momento non si dispone, quindi, di elementi per modificare le previsioni;
  • Altre imposte sostitutive: previste in calo del 14,7%, mostrano un andamento nei primi quattro mesi in calo del 51%; a fine esercizio si può prevedere ragionevolmente una minore entrata per circa 2-3 mila miliardi;
  • IVA: prevista una crescita del 9,5%; nei primi 4 mesi il gettito cresce del 6,7%.
  • Accise e monopoli: crescita prevista 4,4%; crescita realizzata nei primi 4 mesi +2%;
  • Lotterie: gli introiti sono previsti in crescita dell'1,4%, tenuto conto sia degli incassi attesi dall'introduzione nei prossimi mesi del nuovo gioco del Bingo (675 miliardi) e sia dell'aumento della posta del gioco del superenalotto (+ 250 miliardi); a tutto aprile presentano una variazione negativa del 60%, dovuta principalmente al gioco del lotto.

Entrate contributive.

Per i contributi sociali, l'incremento previsto era del 4,4% (circa 13.000 miliardi). I dati ad aprile consentono di prevedere un incremento più elevato, anche se oggi non valutabile con esattezza.

Entrate dalla vendita degli immobili.

Sono in atto una serie di iniziative dalle quali, secondo le previsioni, è stimato un provento di circa 8.000 miliardi. La situazione è differenziata per i diversi programmi:

- enti previdenziali, programma ordinario: il programma è in corso; da esso sono previsti 4.000 miliardi. E' possibile realizzare gli obiettivi ; si osserva tuttavia un po' di lentezza attuativa nelle procedure dell'INPDAP.

- enti previdenziali, programma straordinario: ricavo atteso: 3.000 miliardi. Ci sono ritardi, scarsa efficienza e carenza di iniziativa operativa. Con i ritmi attuali si possono forse realizzare 800 miliardi. Se si accelera, i risultati possono essere migliori.

- immobili di Stato: dovrebbe realizzarsi la vendita dello stadio Olimpico; per il resto le prospettive sono buone, anche se i tempi sono un po' incerti.

- fondo immobiliare INPDAP: incasso atteso: 600 miliardi. Il conferimento degli immobili al fondo è stato effettuato; deve ancora essere collocato. Consob chiede carte, documenti e contabilità: dovrebbe potersi realizzare, con qualche incertezza sui tempi.

In conclusione, con le azioni intraprese fino ad oggi, si dovrebbe poter contare su un incasso di almeno 5.500 miliardi. Per avere di più, occorre riprendere il governo delle procedure, rafforzare il coordinamento interministeriale e prendere qualche decisione amministrativa.

* * *

In conclusione, sulle entrate: nei conti della Pubblica Amministrazione era previsto un incremento di entrate complessive pari a 52.000 miliardi di lire, ripartito come segue:

Imposte dirette +10.000

Imposte indirette +19.000

Contributi sociali +13.000

Vendite immobili + 7.000

Altre entrate varie + 3.000

Allo stato attuale si può ritenere, in linea di massima, che i contributi sociali potranno andare un po' meglio del previsto; le imposte dirette potrebbero confermare le previsioni (nell'ipotesi di realizzazione delle imposte sostitutive di cui alla citata legge 342 del 2000); le imposte indirette (lotto incluso) potrebbero andare un po' peggio.

Gli incassi dalla vendita degli immobili dipenderanno dalle azioni e iniziative degli enti interessati.

Spesa per il personale.

Le previsioni ipotizzano una crescita dei redditi da lavoro dipendente per le Pubbliche Amministrazioni pari al 4,3%. In particolare, le retribuzioni del settore statale scontano una crescita intorno al 6% circa, in relazione anche ai particolari benefici riconosciuti al personale scolastico e al comparto sicurezza.

Nei primi quattro mesi del 2001, la spesa del settore statale presenta una crescita del 5,7%, inferiore a quanto previsto, in relazione alla circostanza che non tutti i rinnovi contrattuali sono stati conclusi e applicati.

Al fine di evitare possibili debordi di spesa è necessario verificare attentamente l'impatto attuativo di taluni provvedimenti relativi al riordino delle carriere militari.

Tenuto conto inoltre dei possibili rischi connessi all'imminente rinnovo del contratto del personale del comparto sanità non dirigente, nonché degli effetti finanziari derivanti dalla sentenza n. 136 del 9 maggio 2001 della Corte Costituzionale, a fine anno si potrebbero verificare oneri aggiuntivi rispetto alle previsioni dell'ordine di 1.500 miliardi.

Spesa per pensioni e per prestazioni sociali.

Le erogazioni per prestazioni sociali sono previste in crescita del 4,5%. Tutti i dati disponibili ad oggi indicano che la crescita della spesa per le pensioni potrà essere inferiore a quanto previsto, con una minore spesa di circa 2.000 miliardi. Tale risparmio potrebbe essere neutralizzato almeno in parte da una maggiore crescita, rispetto alle previsioni, delle altre spese per le prestazioni sociali.

Spesa per consumi intermedi e investimenti.

Globalmente la spesa per consumi intermedi e per investimenti era prevista crescere del 4,0%. Si considerino separatamente Stato e enti decentrati.

Stato: in termini di cassa, nei primi 4 mesi dell'anno tali spese crescono del 2% rispetto all'anno 2000. Per il controllo di questa spesa da ora a fine anno è necessario che la legge sull'assestamento di bilancio (da presentare entro il 30 giugno 2001) sia orientata nella direzione del contenimento e della realizzazione degli obiettivi.

Regioni: nei bilanci regionali, la componente più importante è costituita dalla spesa sanitaria. Una parte della spesa sanitaria è già considerata nelle spese di personale e nelle spese per prestazioni sociali.

Nella spesa sanitaria, un ruolo particolare ha la spesa pubblica per l'assistenza farmaceutica per la quale in questi primi mesi dell'anno si sono avuti incrementi significativamente maggiori di quanto strettamente correlabile all'abolizione dei tickets decisa nell'ambito della legge finanziaria per il 2001. Tali esuberi di spesa, si ritiene, potranno in parte essere recuperati, a condizione che le Regioni si diano carico di controllare i livelli della spesa sanitaria per non incorrere nelle prescrizioni della legge n. 388/2000 che pone a carico delle stesse l'obbligo di compensare con adeguamento delle proprie entrate fiscali eventuali esuberi di fabbisogno.

In termini di cassa, nei primi 4 mesi dell'anno, il fabbisogno delle Regioni è cresciuto molto; tuttavia una parte rilevante della crescita è imputabile alle uscite dai conti di Tesoreria che gestiscono le risorse finanziarie dell'Unione Europea. Se, come è avvenuto nel passato, le uscite da tali conti possono essere utilizzate come proxi per i pagamenti effettuati a favore dell'economia sulle risorse comunitarie, allora l'andamento del fabbisogno delle Regioni deborderebbe dalle previsioni, ma non in modo eccessivo (5.000 miliardi).

Comuni e province.

Dal monitoraggio delle movimentazioni dei conti di tesoreria nei primi quattro mesi dell'anno emerge una dinamica dei prelievi superiore rispetto alle previsioni in parte dovuta all'utilizzo dei proventi di mutui contratti nel corso del 2000 per le regolazioni delle anticipazioni a favore delle aziende di trasporto: non si hanno al momento elementi di valutazione sull'entità delle nuove sovvenzioni erogate a favore di tali Aziende, sovvenzioni rilevanti in termini di indebitamento netto.

Spesa per interessi e proventi privatizzazioni.

La previsione di crescita della spesa per interessi nel 2001 (in termini di competenza per i conti Eurostat P.A.) era pari a +2.500 miliardi rispetto al 2000; in termini di cassa l'aumento previsto era di 5.500 miliardi. Nei primi 4 mesi l'aumento per il settore statale è stato di 4.000 miliardi a fronte di una stima di crescita per l'intero anno di 6.000 miliardi. Sul settore statale valgono alcune considerazioni. L'andamento del fabbisogno nei primi 4 mesi ha influito sulla politica delle emissioni determinando un probabile aggravamento della spesa per interessi sui titoli di Stato. D'altro canto, sempre in termini di cassa, si avrà un sostanziale risparmio di spesa per interessi sul risparmio postale (originariamente stimata in 17.600 miliardi la spesa per tale causale sarà inferiore per almeno 3-4.000 miliardi).

L'effetto delle privatizzazioni sullo stock di debito era originariamente (DPEF settembre 2000) stimato in 65.000 miliardi. Ad oggi, mancano per realizzare questo obiettivo circa 20-24.000 miliardi (l'indeterminatezza riguarda l'utilizzo del Fondo di ammortamento per 4.000 miliardi). Rispetto ai programmi sono state aggiunte le cessioni di ETI e Acquedotto Pugliese. Ove a fine anno le privatizzazioni rimanessero al livello attuale, l'effetto aggiuntivo sulla spesa degli interessi potrebbe quantificarsi in 1.000 miliardi.

3. Fabbisogno di cassa del settore statale a tutto aprile 2001 e prospettive su base annua. (Allegato 2)

Il fabbisogno del settore statale a tutto aprile 2001 è stato pari a 54.300 miliardi, con un aumento, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, di 20.000 miliardi.

Tale risultato è essenzialmente dovuto a:

  • incassi tributari al netto capital-gain - 1.800 mld.
  • minori introiti tributari per capital-gain 13.200"
  • maggiori spese per interessi 5.000"
  • Unione Europea - 3.400"
  • EE.LL + Regioni 6.500"
  • Rimborsi d'imposta 2.300"
  • Personale in servizio 2.000"

FF.SS-Poste - 1.400 "

Le entrate tributarie, al netto dei capital-gain, presentano a tutto aprile 2001 un tasso di crescita dell'1,2 per cento; escludendo anche gli incassi relativi al gioco del lotto ( 1.000 mld ad aprile 2001 contro 3.800 mld di aprile 2000), il tasso di crescita si attesta intorno al 3 per cento.

Tenuto conto della più riflessiva dinamica delle imposte indirette legate alla presumibile minore crescita economica, si può ragionevolmente prevedere a fine anno un gettito inferiore a quello previsto nell'ordine di 3.000 miliardi, di cui 2.000 circa relativi al gioco del lotto.

Il minor gettito potrebbe essere attenuato (o del tutto neutralizzato) se si realizzano le attese del maggior gettito IRPEG.

Dal lato delle spese si osserva quanto segue.

La spesa netta per il personale delle Amministrazioni centrali presenta, a tutto aprile 2001, un aumento di circa 2000 miliardi, dovuto in parte alla corresponsione di emolumenti contrattuali arretrati. Al netto di tale partita, l'andamento registrato potrebbe risultare in linea con quanto previsto.

Secondo le prime informazioni la spesa sanitaria presenta una dinamica più accentuata di quella prevista, ancora non rilevabile in termini di flussi di cassa. Qualora dovessero risultare comportamenti di spesa analoghi a quelli dello scorso anno si conseguirebbe a fini esercizio uno sfondamento di importo sostanzialmente pari a quello stimato per il conto delle P.A.

La maggiore spesa per interessi registrata a tutto aprile 2001 potrebbe risultare in linea con le previsioni, o superarle di poco.

L'andamento del settore previdenziale, tenuto conto anche dell'evoluzione registrata dai contributi sociali, potrebbe risultare a fine esercizio migliore del previsto.

Le altre spese presentano un andamento sostanzialmente in linea con le previsioni.

Fabbisogno del settore statale e indebitamento netto (versione Eurostat) della P.A.

Nei primi quattro mesi del 2001 il fabbisogno (di cassa) del settore statale si presenta in aumento (+20.000 miliardi) rispetto al 2000. Tale maggior fabbisogno andrà progressivamente riducendosi durante l'anno in corso; non si può tuttavia escludere che il fabbisogno del settore statale nel 2001 risulti superiore al valore registrato nel 2000 per almeno 8.000 miliardi.

L'indebitamento netto della P.A. è previsto per il 2001 in 24.500 miliardi, circa 10.000 miliardi in meno rispetto al 2000.

Il maggior fabbisogno del settore statale, rispetto al 2000 può risultare compatibile con i 10.000 miliardi in meno di indebitamento netto nei conti della P.A. Il maggior fabbisogno del settore statale discende infatti:

  1. dal saldo delle partite finanziarie, pari a circa 17.000 miliardi, che fa aumentare il fabbisogno, ma è irrilevante per i conti della P.A.
  2. dallo svolgimento dei programmi di spesa cofinanziati dall'Unione Europea;
  3. dai crediti d'imposta relativi ad anni precedenti utilizzati in compensazione direttamente dal contribuente nei moduli F24:

Nella relazione di cassa presentata nello scorso mese di aprile, il fabbisogno di cassa del settore statale, calcolato, sia per il 2000 che per il 2001 con criteri compatibili con quelli utilizzati da Eurostat per il computo dell'indebitamento della P.A., mostra nel 2001 una riduzione di circa 7.000 miliardi rispetto al 2000.

02/06/2001