Benvenuto sul sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze, conosciuto anche come Portale mef

Contenuto principale

- Dalla Lira all'Euro: un messaggio del Presidente Ciampi

Comunicato Stampa del 30/04/2001

Roma, 30 aprile 2001

Dalla Lira all'Euro: un messaggio del Presidente Ciampi

Mercoledì 2 maggio 2001, terzo anniversario dell'Euro, anticiperemo un messaggio del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi scritto per il prossimo numero di "Dalla Lira all'Euro".

La newsletter edita dal ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione economica dedicata alla moneta unica, che sarà in distribuzione e disponibile sul portale Internet www.tesoro.it nei prossimi giorni, riferirà anche delle speciali misure comunitarie anti-falsificazione, con un articolo che qui riportiamo.

 

"Il 12 febbraio scorso il Consiglio Ecofin ha espresso un orientamento favorevole all'approvazione del regolamento comunitario sulla protezione dell'euro dalla falsificazione. Attualmente il provvedimento, che si rivolge ai 12 membri dell'area euro, è all'esame del Parlamento Europeo nell'ambito della procedura di consultazione; si prevede che esso potrà essere pubblicato sulla Gazzetta ufficiale agli inizi del II° semestre 2001. Un secondo, contestuale, provvedimento ne estende gli effetti agli altri tre Stati Ue non aderenti alla moneta unica. Tali strumenti mirano in sostanza a creare un sistema integrato di informazioni sia di carattere tecnico che strategico sulle falsificazioni delle banconote e delle monete. Le informazioni tecniche riguardano la mera descrizione di come si presentano la contraffazione o l'alterazione; per contro le informazioni strategiche riguardano i dati relativi ai reati connessi, alle indagini eventualmente in corso nonché tutte le altre informazioni che possono permettere una valutazione generalizzata del rischio. Tale sistema informativo sarà alimentato, all'atto del sequestro, dalle forze di polizia nazionali che collaboreranno con Europol e con la Commissione Ue, attraverso il suo Ufficio di lotta antifrode (OLAF). Come è noto, la falsificazione comprende i due aspetti della alterazione del denaro nonché della contraffazione, cioè della produzione vera e propria di banconote e di monete false.

 

Nei casi di nuova falsificazione di banconote, le informazioni tecniche perverranno alla Banca Centrale Europea attraverso i Centri nazionali di analisi (CNA), che eseguiranno, se del caso, le prime perizie tecniche delle banconote e attribuiranno una classifica provvisoria alla tipologia di falsificazione sottoposta al loro esame. Essi saranno costituiti presso le Banche Centrali. Eseguita la classificazione provvisoria, le banconote oggetto di nuova falsificazione e le informazioni tecniche relative verranno trasmesse alla Banca Centrale Europea per l'eventuale conferma e classificazione definitiva. Per ciò che concerne l'esame delle monete, è prevista l'istituzione di Centri di analisi delle monete (CNAC) che opereranno avvalendosi del Centro tecnico - scientifico europeo, recentemente istituito presso la Zecca di Parigi. In pratica, analogamente alle banconote, i Centri di analisi delle monete eseguiranno le perizie sulle monete ed attribuiranno alle stesse una classifica provvisoria sulla tipologia di falsificazione riscontrata. Successivamente, le monete e le relative informazioni tecniche verranno inviate al Centro tecnico parigino per l'eventuale conferma e classificazione definitiva, nonché per la comunicazione alla BCE dei risultati. Le nuove tipologie di falso così individuate serviranno alle forze di polizia ai fini della prevenzione e della repressione di nuovi tentativi. Tale strategia di prevenzione e contrasto al fenomeno si basa dunque sulla fattiva collaborazione tra la BCE, la Commissione, Europol, le polizie degli Stati membri, il CTSE di recente istituzione, le Zecche e le banche centrali nazionali.

 

Il provvedimento è frutto di una lunga gestazione; le prime riunioni tra i responsabili dell'OLAF e delle polizie nazionali sono iniziate nel 1994 e praticamente finalizzate nel 1999, alla fine di un triennio denso di incontri e contatti: già agli inizi del 1999, infatti, il quadro di intervento risultava abbastanza delineato.

La creazione di questo strumento non poteva non tenere conto di quanto già esiste negli Stati membri in materia di prevenzione e repressione del fenomeno della falsificazione delle monete nazionali. Ciononostante il cambiamento di scala dell'esercizio della protezione, doveva condurre alla messa a punto di un provvedimento capace di superare i limiti nazionali delle normative antifalsificazione ed assicurare così una protezione equivalente su tutto il territorio comunitario. La riflessione nella fase di gestazione ha permesso di valutare elementi riguardanti il ruolo dell'euro sia come moneta per le transazioni internazionali e di riserva sia come espressione monetaria diffusa oltre l'Unione, dove non è da sottovalutare l'esistenza di una criminalità organizzata; il grado di automazione della delinquenza e la possibilità che le persone implicate possano orientare le loro attività criminose verso zone a minore rischio di punizione; inoltre la difficile introduzione,almeno nella prima fase, della nuova moneta per l'assenza di familiarizzazione del pubblico, per il valore facciale (per certi tagli molto elevato), per l'esistenza di un lato nazionale (per le monete metalliche), per tecniche di fabbricazione e supporti diversi, secondo gli Stati membri, nel processo di produzione dell'euro.

Terminata la fase procedurale di approvazione del provvedimento, si dovrà sul piano interno preparare la fase applicativa: si tratta di un lavoro considerevole, se si prova ad immaginare le dimensioni che il fenomeno potrebbe assumere. A livello interno sarà fondamentale la creazione di un efficace meccanismo di coordinamento sulle modalità di alimentazione e di utilizzo del circuito delle informazioni e delle procedure previste dal regolamento, supportato da una idonea collaborazione fra le forze di polizia.

Da parte loro, Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e le istituzioni preposte all'arrivo dell'euro stanno predisponendo un piano di sicurezza senza precedenti poiché la prima fase di circolazione della nuova moneta rappresenta "un'occasione forse irripetibile per la criminalità organizzata e non". I rischi già individuati sono le rapine, il riciclaggio, le contraffazioni e le truffe per le quali si sta predisponendo una serie di "misure di contrasto" che interesseranno il momento di immissione dell'euro e cioè il 1 gennaio 2002 e le giornate immediatamente precedenti e successive a tale data. Ne hanno discusso durante un recente convegno dell'Abi esponenti della Criminalpol, della Banca d'Italia, dell'Abi e del ministero del Tesoro. Si tratta, ha spiegato Carlo Morselli del Servizio controllo del territorio della Criminalpol, di minacce assai concrete perché avvalorate anche da una "particolare vulnerabilità, causata, tra l'altro, da una non perfetta conoscenza delle banconote e monete uniche da parte dei cittadini, ma anche degli operatori finanziari, commerciali e di polizia".

"E' atteso il prevedibile incremento del reato di riciclaggio favorito dal fatto che la moneta unica sarà facilmente accettata come strumento di pagamento internazionale non dovendo più procedere a conversioni valutarie", gli ha fatto eco Renzo Antonini, responsabile del ministero del Tesoro per la Protezione dell'euro dalla falsificazione. E poiché gireranno banconote di valore di circa 5 volte superiore ai biglietti da 100 dollari, per la loro maggiore trasportabilità e convertibilità renderanno, secondo Antonini, l'euro più appetibile per chiunque voglia trasportare, detenere o falsificare ingenti somme di denaro.

I timori, dunque, sui rischi di un aumento delle attività illecite sono fondati e tutti convergono sul fatto di fornire una capillare informazione sulle fattezze e la qualità dei nuovi biglietti e monete non solo alle categorie vulnerabili ma anche agli operatori e ai commercianti. In più, sottolinea Morselli, "l'unificazione del mercato" contribuirà a "rendere più agevole lo smercio dei falsi e più difficile l'individuazione del luogo di produzione. Nel periodo di doppia circolazione, inoltre, verranno immessi sul mercato quantitativi residui di valute nazionali contraffatte ed è necessario prestare molta attenzione alle possibili truffe che possono rientrare nei casi di intermediazioni finanziarie illegali che avvengono principalmente tramite Internet e alle "medaglie euro" che vengono coniate a titolo commemorativo e che criminali di basso livello potrebbero spacciare per euro autentici. In più, è ipotizzabile un aumento di reati di truffe quali la falsificazione di titoli e assegni, l'ottenimento fraudolento di crediti, etc.

Quanto al riciclaggio di denaro derivante da attività illecite, il periodo più a rischio, secondo Morselli, è quello della doppia circolazione: i criminali potrebbero scambiare banconote nazionali di piccolo e medio taglio con banconote euro di taglio maggiore più facili da trasportare. Tale operazione (scambio di banconote vecchie "sporche" con altre nuove e "pulite" rappresenta la fase di "pre-riciclaggio" in quanto il riciclaggio vero e proprio si ha solo con l'accesso del contante al sistema finanziario, che prevede l'eliminazione di qualsiasi legame con attività criminali e la disponibilità per una successiva, insospettabile utilizzazione. Durante il periodo di doppia circolazione, dunque, è prevista un'accelerazione nell'immissione di denaro contante, non soltanto utilizzando il sistema bancario e gli uffici cambi, ma anche convertendo la moneta cash in interessi economici. Si potrà registrare infatti, ipotizza Morselli, un aumento di società in alcuni settori (import-export, vendite immobiliari, commercio), tradizionalmente legati ad attività criminali e finanziati con i loro proventi.

Quanto a rapine e furti, la Criminalpol ha individuato i maggiori rischi nelle seguenti fasi:

  • durante la fase di produzione, quando potrebbero diventare obbiettivi sensibili i centri di produzione, dal cui interno ottenere componenti autentici (carta, stampi, etc.) da utilizzare per le contraffazioni;
  • durante la fase di trasporto approssimativamente compresa tra il mese di settembre 2001 e il 28 febbraio 2002;

durante la fase di deposito che sarà tanto più critica quanto più vulnerabili, per ubicazione, struttura e misure di vigilanza, saranno i siti.

Ma il piano di sicurezza per le nuove banconote euro prenderà il via già dal prossimo primo luglio. Ad illustrarne in linea generale, per ovvi motivi di "difesa" dalla possibile attività di contraffazione, è il Capo del Servizio Personale Gestione Risorse della Banca d'Italia, Mario Meloni. Il programma di formazione per i "gestori professionali del contante" e delle forze dell'ordine su cinque argomenti: informazione di base sui principali processi di produzione dell'euro; proprietà della carta, del tipo di stampa, della filigrana; caratteristiche del filo di sicurezza, dei punti di allineamento ottico, delle componenti olografiche e iridescenti; reazioni all'infrarosso e all'ultravioletto, microscrittura; principale tecniche adoperate dai contraffattori; regole basilari da seguire in caso di presentazione alo sportello di una banconota sospetta di falsità; informazioni generali sulle monete e sul trattamento della banconote, sui piani per il change-over, sugli obblighi in materia di antiriciclaggio.

In più, sulla base delle direttive della Banca Centrale Europea, il piano di formazione diffusa, prevede una fase preliminare che nella maggior parte dei Paesi prenderà il via a giugno prossimo e che sarà basata essenzialmente su tre passi procedurali:

a)la progettazione e la realizzazione, da parte della Bce, di un "pacchetto" standard di materiale formativo altrimenti chiamato training-kit;

b)l'individuazione di un certo numero di addestratori regionali e locali, ciascuno dei quali sarà poi assegnatario di un kit;

c)l'organizzazione di specifici seminari di preparazione per questi addestratori".

 

 

30/04/2001