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- Nuovo numero della newsletter "Dalla Lira all'Euro"

Comunicato Stampa del 23/11/2000

Roma, 23 novembre 2000

Nuovo numero della newsletter "Dalla Lira all'Euro"

"Dal petrodollaro al petroeuro, uno studio della Comit dopo l'accordo tra Amman e Baghdad. Presto una svolta negli scambi internazionali?" Del mercato dell'euro e del ruolo di Iraq e Arabia Saudita riferisce il nuovo numero di "Dalla Lira all'Euro", la newsletter quindicinale del ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione economica, in distribuzione da domani e che sarà reperibile anche sul sito Internet del ministero (www.tesoro.it) a partire da martedì prossimo, 28 novembre 2000.

Ecco l'anticipazione dei servizi.

"L'euro è la valuta scelta da Iraq e Giordania per regolare gli scambi commerciali. Fonti giordane hanno dichiarato all'agenzia di stampa italiana Ansa che la decisione fa seguito all'annuncio da parte delle autorità irachene di escludere il dollaro dal novero delle valute utilizzate per le transazioni economiche internazionali. Secondo le linee guida di un documento sottoscritto congiuntamente dai due Stati, l'Iraq si impegna a esportare in Giordania a prezzi preferenziali 4,8 milioni di tonnellate di petrolio e relativi derivati. A tal fine è prevista entro breve termine la riunione dell'Alto Comitato congiunto con la partecipazione dell'attuale premier giordano Ali Abu Ragheb. Non va dimenticato che proprio recentemente il governo di Baghdad, accettando le raccomandazioni di un gruppo di economisti iracheni, si era dichiarato favorevole ad utilizzare l'euro in sostituzione del dollaro per la regolazione delle transazioni commerciali con l'estero. L'operazione è giustificata dalla ostilità nei riguardi di una valuta appartenente a uno stato considerato nemico. Una posizione preferenziale nei confronti della quale il Comitato per le sanzioni all'Iraq del Consiglio di Sicurezza dell'Onu non ha potuto dichiararsi contrario e che è stata recentemente accettata nella sua interezza, con l'aggiunta di una variante temporale.

Infatt,i la richiesta avanzata dall'Iraq concretizzava il passaggio all'euro a partire dal 1 novembre scorso, ma è stata procrastinata al 6 novembre per consentire alla Banca centrale irachena e all'Onu di consultarsi sulle modalità tecniche di effettuazione del cambio valuta.

Si allontana pertanto il rischio di sospensione delle esportazioni irachene effettuate nel quadro dell'accordo che prevede la vendita di quantitativi di petrolio sufficienti ad acquistare medicinali e prodotti alimentari nonostante l'embargo in vigore dal 1990. D'altra parte, la decisione irachena di passareall'euro potrebbe esercitare effetti considerevoli sui mercati valutari internazionali. Come afferma una ricerca condotta dal Centro Studi della Banca Commerciale Italiana.

Secondo Comit, l'Iraq esporta un quantitativo di greggio pari a 2 milioni di barili al giorno, per un flusso valutario di circa 1,8 miliardi di dollari al mese (0,5 miliardi soltanto nei sette giorni fino al 20 ottobre secondo dati forniti dall'Onu). Ebbene, con il regolamento in euro dovrebbe verificarsi uno spostamento di pari ammontare della domanda commerciale di valuta che non contribuirà più a spingere verso l'alto le quotazioni del dollaro sui mercati valutari internazionali.

Secondo lo studio Comit, il rincaro del petrolio dal minimo del febbraio 1999 al massimo del settembre 2000 potrebbe aver creato una domanda commerciale addizionale di circa 30 miliardi di dollari al mese, di cui poco meno di due terzi da Europa e Asia e solamente un terzo (10,5 miliardi di dollari) connesso al rincaro avvenuto nell'anno in corso. I flussi di esportazione iracheni sono equivalenti al 6 per cento del maggiore esborso rispetto al febbraio 1999 e al 17 per cento di quello maturato nel 2000.

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L'Arabia Saudita ha iniziato a utilizzare l'euro come valuta per le proprie transazioni con i Paesi europei. Lo riferisce il "Middle East Reporter" edito a Beirut, citando dichiarazioni di operatori economici sauditi. Secondo le fonti, l'Agenzia monetaria saudita ha diffuso giorni fa una circolare in cui dispone che, a partire dal 13 settembre, tutte le banche e gli operatori del regno wahabbita cessino di usare le diverse valute nazionali europee e passino all'euro. Molte banche saudite hanno già cominciato a usare l'euro in operazioni di Borsa in Europa.

"L'euro attirerà molti investitori sauditi, perché in questo momento i mercati europei stanno assistendo a una frenesia di fusioni fra grandi società di diversi settori", ha detto Abdul Rahman Al-Jerais, direttore della Camera di Commercio di Riyhad. Con un interscambio annuale di 35 miliardi di dollari, l'Unione Europea è il principale partner commerciale dei sei Paesi arabi membri del Ccg, il Consiglio di Cooperazione del Golfo (Arabia Saudita, Kuwait, Emirati Arabi Uniti, Qatar, Oman e Bahrein), contro i 25 miliardi di dollari di interscambio annuale tra il Paesi del Ccg e gli Stati Uniti".

 

23/11/2000