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Inaugurazione Anno di Studi 2016/2017 della Guardia di Finanza

Roma - 23/11/2016

Signor Presidente del Consiglio,
Signor Comandante Generale, Autorità, Signore e Signori,

a voi il mio cordiale saluto ed un sentito ringraziamento per l’invito ad intervenire all’odierna cerimonia di apertura dell’anno di studi 2016/2017, perché il Governo ritiene fondamentale e centrale l’istruzione, l’aggiornamento professionale e l’alta formazione.
Viviamo in una fase dominata da un duplice livello di incertezza. Un’incertezza con la quale abbiamo imparato a fare i conti: quella determinata dal cambiamento al quale ci ha abituato la rapidità dell'innovazione tecnologia, che si trasferisce nei comportamenti sociali, nell'economia e nel lavoro. E un secondo livello di incertezza dovuto ai cambiamenti politici e geopolitici che mettono in discussione la direzione stessa del mondo così come l'abbiamo conosciuta in questi anni.
Di fronte all’incertezza l’immobilismo è la strategia sbagliata.
Al contrario, i governi devono fare scelte chiare, precise, capaci di determinare un impatto significativo sulle variabili interne e di dare al sistema paese una direzione. Il cambiamento va anticipato, indirizzato. È essenziale una strategia che indirizzi il Paese verso una trasformazione adeguata ad affrontare il cambiamento e a fare del cambiamento una opportunità.
Questa strategia sta trovando la sua traduzione nell’attuazione di riforme strutturali e istituzionali che consentiranno di rimuovere gli ostacoli alla crescita del prodotto e dell’occupazione e di rafforzare l’inclusione sociale.
La strategia di riforma va di pari passo con una politica di bilancio attenta alle ragioni della crescita, pur proseguendo l’azione di risanamento delle finanze pubbliche. Un rafforzamento della crescita nel nostro Paese richiede l’accelerazione degli investimenti, la cui riduzione è stata negli ultimi anni il principale freno all’espansione. I dati ci confortano: lunedì scorso l'Istat ha stimato nel 2,0 per cento l'incremento degli investimenti attuato nel 2016 e del 2,7 per cento l'aumento nel 2017. Con il contributo alla creazione di occupazione e il miglioramento delle infrastrutture a disposizione di tutti i cittadini, gli investimenti sono anche uno strumento di contrasto alla diseguaglianza. Un fronte, quello dell'equità sociale, sul quale il Governo è intervenuto anche con altre misure, a partire dal reddito di inclusione.
La continuità di questo percorso dipende anche da un deciso miglioramento della qualità della spesa pubblica.
Sul versante della riduzione della spesa, prosegue il percorso che ha portato a ridurre la crescita annua media della spesa primaria corrente da quasi il 5 per cento nel periodo 1998-2008 a poco più dell’1 per cento negli anni dal 2009 al 2015. Ulteriori miglioramenti andranno perseguiti attraverso il monitoraggio e adeguamento delle misure, e l’efficientamento delle spese della pubblica amministrazione. La recente riduzione delle centrali di acquisto da 35mila a sole 33, i prezzi di riferimento per gli acquisti diffusi e la riforma della legge di bilancio vanno in questa direzione e sono ormai una realtà. Si è anche svolta la prima gara nazionale per l'acquisto delle siringhe, a cura della Consip. Presto ne sarà annunciato l'esito in termini di risparmi complessivi, ma il segnale è di omogeneità dei prezzi sul territorio nazionale. Il costo di una siringa non potrà più essere diverso tra due regioni, tra due ospedali.

Il taglio di spese inefficienti ha consentito di abbassare gradualmente le imposte, mediante la riduzione del carico fiscale dei lavoratori dipendenti con redditi medio bassi a partire dal 2014, l’eliminazione della componente dell’IRAP calcolata sul costo del lavoro nel 2015, la cancellazione della TASI sull’abitazione nel 2016 ed ancora la riduzione dell’IRES dal 2017. Nel complesso i principali interventi di riduzione delle imposte comportano che su famiglie e imprese graveranno meno tasse per 23,5 miliardi di euro nel 2017.
Sul versante del rafforzamento della crescita economica, rimane prioritario il sostegno alla capacità innovativa, all’efficienza e alla competitività del sistema produttivo.
La crescita deve essere anche inclusiva per garantire una maggiore equità attraverso politiche che guardino con attenzione ai cittadini più deboli.
L'equità si persegue anche attraverso il fisco. L’evasione fiscale va contro l’equità e l’inclusione sociale.
Negli ultimi anni sono stati fatti passi avanti per prevenire e contrastare l’evasione e l’elusione fiscale, anche a seguito delle misure adottate in attuazione della legge delega per la riforma del sistema fiscale del 2014. Alle misure per il rafforzamento dei controlli e per il recupero della base imponibile sono state associate una disciplina più chiara dell’abuso del diritto, con l’obiettivo di accrescere la certezza dei rapporti tra contribuenti e amministrazione, una semplificazione degli adempimenti, degli interpelli, del contenzioso, una revisione del sistema delle sanzioni.
Nonostante i significativi interventi già adottati, molto resta ancora da fare per un fisco più semplice e più equo, e il contrasto all’evasione fiscale resta una delle priorità dell’azione di governo.
Secondo le stime dell’Istat diffuse lo scorso 14 ottobre, nel triennio 2012-14, il valore aggiunto generato dal sommerso economico è stato in media pari a poco più di 190 miliardi (circa il 12 per cento del PIL). A seguito della revisione delle stime Istat, la Commissione di esperti istituita in attuazione della legge delega per la riforma fiscale e incaricata di redigere la Relazione sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale e contributiva, ha rivisto le stime del tax gap per le principali imposte e contributi. In media nel periodo 2012-14, si stima un tax gap complessivo annuo pari a 109,7 miliardi, di cui circa il 90 per cento riferibile ai tributi e la parte restante ai contributi sociali. Il gap dell’IVA rappresenta circa il 40,5 per cento del mancato gettito tributario, mentre i gap di Ires, Irpef dei lavoratori autonomi e dipendenti irregolari e Irap spiegano un ulteriore 56 per cento circa.
Sul fronte del rafforzamento del contrasto all’evasione e del recupero di base imponibile si collocano le misure introdotte nel decreto legge fiscale varato contestualmente al disegno di legge di bilancio, che tiene anche conto di alcune delle indicazioni contenute nei rapporti sull’amministrazione fiscale italiana prodotti dall’OCSE e dal FMI nella prima metà del 2016 su richiesta del Ministero dell’Economia e delle finanze.
Il decreto legge interviene principalmente in quattro aree: il riordino delle agenzie fiscali; gli obblighi di comunicazione ai fini dell’IVA; la gestione dei carichi pregressi affidati agli agenti della riscossione; la riapertura dei termini della voluntary disclosure introdotta con la legge di stabilità per il 2016.
Le nuove disposizioni relative all'IVA sono molto efficaci nel contrasto all'evasione. Ricordo inoltre che gli adempimenti sono molto semplificati per coloro che decidono di adottare la fatturazione elettronica come prassi tra soggetti privati. Il Governo ritiene opportuno non imporre per legge l'obbligo di passare alla fatturazione elettronica tra privati, cambiamento sicuramente auspicabile, ma fornisce a chi l'adotta significativi incentivi in termini di semplificazione.

La Guardia di Finanza fornisce un contributo fondamentale nel creare una cornice di sicurezza indispensabile per uno sviluppo ordinato del mercato e del risparmio.
Il modello organizzativo del Corpo - in costante evoluzione - si accompagna ad un rinnovamento culturale orientato alla sburocratizzazione delle attività, l’arricchimento delle competenze dirigenziali e l’affinamento delle capacità di leadership e di comando.
L’esigenza di continuo adeguamento ed ammodernamento dei suoi compiti d’istituto non può non investire anche la formazione del personale (iniziale, di aggiornamento, di specializzazione e alta qualificazione).
I programmi e le materie oggetto di insegnamento vengono periodicamente rivisitati alla luce delle esperienze maturate sia sul piano dottrinario e giurisprudenziale, sia in ambito operativo.
I lusinghieri risultati che il Corpo quotidianamente consegue sono anche frutto di un processo formativo, inteso come investimento continuo sulla professionalità delle persone, sulle loro attitudini e capacità, sui loro modi di contribuire all’efficienza dell’Istituzione.
L’esercizio di queste funzioni è affidato a professionisti di prim’ordine, che svolgono il proprio lavoro con grande senso di responsabilità ed equilibrio.
Concludo sottolineando l’impegno concreto e silenzioso profuso da tutto il corpo docente. Auguro buon lavoro ai frequentatori dei corsi, rinnovo la mia riconoscenza alla Guardia di Finanza per il prezioso, leale ed incondizionato quotidiano impegno e porgo un sincero ringraziamento al Presidente del Consiglio, per aver accolto l’invito a presenziare a questa cerimonia.

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