Il testo dell'articolo è il risultato di una procedura di conversione testuale automatica che può generare degli errori nel testo. Source: CORRIERE DELLA SERA Page of Review: 0 Page of Document: 3 Page of NewsPaper: 5 Category: ECONOMIA E POL. INTERNA Author: GELMINI & RODI RASSEGNA FLASH Abstract: LA FINANZIARIA IL GOVERNO SOLITUDINE «II ministro dell'Economia è una persona sola. Ma credo tutto il governo senta la necessità di una figura a presidio dei conti» EVASIONE «La lotta all'evasione è uno dei punti cardine. È una malattia che esiste in tutto il mondo ma da noi ha le forme dell'epidemia» Padoa-Schioppa: non c'è braccio di ferro con le imprese Spero non serva la fiducia //ministro al «Corriere»: i pilastri della manovra restano quelli Da Draghi parole legittime, ma questa Finanziaria è un passo avanti MILANO — Pacato ma con guizzi di humour anche tagliente, comunicatore stringato, Tommaso Padoa-Schioppa all'esame dei lettori del «Corriere.it» punta a smorzare le polemiche sulla Finanziaria. Lo fa nei confronti di Confindustria, ma pensa anche alle riserve mosse sulla manovra espresse dal governatore Mario Draghi. Anche perché sulle «mura portanti» del bilancio, avverte u ministro dell'Economia, non si tratta: «Gli stucchi o i tramezzi possono cambiare — dice con un occhio agli emendamenti — i saldi no». Padoa-Schioppa si augura che porre la fiducia non sarà necessario, «ma a essere blindata è la struttura della manovra": l'obiettivo di un deficit al 2,8% del prodotto lordo non si tocca. Per il titolare del Tesoro anche i rilievi di Draghi sull'aumento della pressione fiscale, benché «legittimi", meritano ima replica: «La manovra va valutata tra il 2007 come sarà per effetto della Finanziaria e come sarebbe stato senza». E lì, secondo Padoa-Schioppa, si apprezzano anche i risparmi di spesa. Toni più blandi anche con Confindustria, dopo l'invito dei giorni scorsi agli imprenditori a scegliere fra il Tfr in impresa o il taglio del cuneo fiscale. «Era una battuta — smorza ora il ministro —. Non penso ci sia un braccio di ferro con gli imprenditori, nei prossimi giorni troveremo una soluzione anche sul Tir». Del resto, aggiunge. Confindustria è «come un sindacato» che persegue un «legittimo interesse di categoria». Padoa-Schioppa sembra in realtà quasi più preoccupato della questione settentrionale che affligge il governo: «Qui esiste una fierezza di sentirsi legati alle istituzioni che non è soddisfatta». F.Fub. Che male vi hanno fatto gli italiani per meritarsi una Finanziaria così? La tassazione non era già abbastanza alta? Vi rendete conto che con la qualità dei servizi erogati dovreste tassarci forse al 18%? Perché non eliminate prima gli sprechi e gli assurdi privilegi di certi statali? (Franco, Padova) «Intanto credo che questa Finanziaria elimini una parte di sprechi con molta più energia di quanto sia stato fatto in precedenza. Won-ei anche ricordare, visto che la stampa ne ha parlato poco, che gli stessi ministri si sono ridotti i propri emolumenti non del 3% ma del 30%, e non è poco. E la stessa cosa la potre'ì dire per molte categorie del settore pubblico. Certo c'è da fare di più, ma il punto non è il male che hanno fatto gli italiani ma è il male in cui si trovano i conti degli italiani. Quindi noi avevamo il compito di riaggiustarli». La sua Finanziaria non è troppo condizionata dal rispetto dei parametri europei? (Giorgio, Milano) «Avere i conti in ordine e alleggerire il debito pubblico è importante in sé, non pea-ché ce lo chiede l'Europa. Serve a noi per avene un futuro migliore e per darlo al nostri giovani. Nons tratta di fare un piacere a &< ixelles». Non si sente ortaggio dell'estrema sinistra? (Loremo, Padova) «Non mi sento ostaggio di nessuno. Sono entrato in questa funzione come persona completamente libera, senza debiti e senza affiliazioni politiche di nessun genere. È una funzione pubblica e l'ho accettata per occuparmene in assoluta libertà». Dopo i primi slanci sono arrivate le critiche anche dall'interno del governo. Si sente isolato? (Paolo. Vercelli) «II ministro dell'Economia è per sua natura una persona sola e direi che sarebbe un cattivo segno se non lo fòsse. Nello stesso tempo la Finanziaria è stata approvata dall'unanimità del Consiglio dei ministri.. Tutto il governo credo senta la necessità di avere una figura a presìdio dei conti». Non è stato un autogol il manifesto di Rifondazione sui ricchi che adesso devono piangere? Non è un errore puntare sulle invidie e sulle divisioni sociali? lAlfonso, Milano) «Sono totalmente d'accordo con il lettore: è stato un errore da ogni punto dì vista, tanto più che la nostra manovra non va in que- sta dìrezjone: serve a guardare in avanti con ottimismo, serve ai giovani e non a dividere il Paese. Si tratta di ridare fiducia a tutti, non far piangere qualcuno». Mi spiega meglio la «strategia dell'attenzione» verso il Nord? (Albino, Rovino) «Sono nato e ho vissuto a lungo al Nord, fra Trieste e Milano. E ho vìssuto anche oltre le Alpi fra Bruxelles e Francoforte. Dello st ato d'animo che i;'è nell'Italia settentrionale credo di avere una sensazione diretta: va corretto i] senso di estraneità rispetto allo Stato che si avverte, c'è una nostalgìa dì Stato che va affrontata, A Milano esiste una fierezza di sentirsi legati alle istituzioni che non è soddisfatta. Il Nord sa di essere il principale contributore alle politiche del Mezzogiorno e vede che queste politiche non hanno dato i frutti sperati. C'è una specie di carenza affettiva, di ostilità che spero possa essere superata». Come giudica i rilievi del Governatore Mario Draghi su una manovra troppo basata sulle entrate? (Clara, San Remo) «Tutte le critiche sono ovviamente legittime. Nel giudicare che la manovra è prevalentemente basata sulle entrate si fa un confronto tra il 2007 e il 2006 ed è vero che nella differenza che ci sarà, una parte importante è data dalle maggiori entrate. Ma la manovra come tale va valutata come confronto tra il 2007 come effettivamente sarà per effetto della manovra, e il 2007 come sarebbe stato senza la manovra. Da questo confronto risulta come la parte preponderante non sia più quella delle entrate ma piuttosto quella del risparmio di spesa e il guadagno dell'efficacia degli enti locali nel riscuotere tributi che c'erano anche prima». Ministro continui così: l'asse Draghi-Monte-zemolo dimostra che sta colpendo i poteri forti. (Gianfranco, Roma) «II lettore forse si riferisce al fatto che Draghi e Monteze-molo sono stati compagni di liceo. Ma non credo che ci siano assi e non capisco cosa esattamente voglia dire il termine "poteri forti"». Ha trovato il modo di punire i dipendenti pubblici fannulloni e premiare i volonterosi? (Francesco, Ancona) «Penso che molto dipenda dalle motivazioni. La stessa persona può essere una cosa o l'altra proprio a seconda delle motivazioni. Bisogna cercare di trarre il meglio da ognuno. Resta il fatto che ci sono differenze: è auspicabile che ci siano meccanismi che permettano dì premiare chi lavora meglio: ma non è il ministro a muoverli direttamente. L'unità base è l'ufficio, ed è lì che serve lavorare». Lotta all'evasione: basta una visita al salone di Genova per vedere quanti italiani possono permettersi una barca. (Elena, Genova) «Ha ragione. La lotta alTeva-sione è uno dei punti cardine di questo governo. È una malattia che esiste in tutto il mondo ma da noi ha le forme dell'epidemia. Si tratta di ri-durla ai livelli minimi. In una legislatura si può fare. Dal terzo anno sì potranno restituire i frutti di questo lavoro riducendo le aliquote. Numeri precìsi non si possono fare, ma le stime dicono che se l'evasione fiscale venisse soppressa e non si cambiassero le aliquote, la pressione fiscale salirebbe di molti punti dì pii, almeno fra i cinque e gli otto. Molti più di quanto è necessario per l'equilibrio dei conti. Dunque la lotta all'evasìo-ne porterà alla riduzione delle aliquote». Come andrà a finire il braccio di ferro con Confindustria? "Non penso che sia un braccio di ferro. Penso che finirà presto e bene. Ci siamo parlati con chiarezza e questo può evitare di creare equivoci. Nei prossimi giorni credo che si troverà la soluzione all'ultimo problema che è quello del Tfr». Il dire agli imprenditori «vi lasciamo il Tfr e ci teniamo il cuneo fiscale» non suona ricattatorio? (Lucio, Albenga) «Era una battuta, in risposta ad una provocazione. Il cuneo è un formidabile vantaggio per il conto economico delle imprese e il trasferimento del Tfr non intacca quel vantaggio neanche un po'. Sappiamo che il ritiro di entrambe le misure non avverrà». Ho letto di un suo battibecco con l'economista del «Corriere" Francesco Giavazzi. Qual è lo stato dei rapporti con il professore della Bocconi e più in generale con il mondo accademico? (Carla, Bologna) "Francesco Giavazzi è un illustre professore, che ha titoli che a me assolutamente mancano. Ci conosciamo da 35 anni e questa conoscenza non è intaccata dal fatto che su alcuni aspetti possiamo non essere d'accordo. Il dibattito è il sale della democrazia? Diciamo che è lo anche dell'amicizia». Le hanno fatto male le critiche deU'«Econo-mist»? «No, ne perché venivano dall'Economist ne in particolare. Con l'Economist ho una discussione aperta da qualche decennio, da quando, nel '90, criticò — e poi si rimangiò interamente tale critica — la gestione della presidenza italiana nel semestre che fu determinante per l'Unione economica e monetaria. Il senso dell'umorismo non manca all'Economist e neanche la capacità di riconoscere che i suoi giudìzi non sempre sono inequivocabili, anche se ha spesso il tono di chi dice l'ultima parola». Saranno possibili ritocchi alla manovra in Parlamento? (Antonio, Como) "Sì. È necessario che ciò accada. La manovra è di una tale complessità che il suo primo autore, che è il governo o il ministro dell'Economia, sa che il prodotto è migliorabile. Ma quello che non cambierà sono i saldi finali e l'impostazione di fondo. Quel che non avverrà è di scrivere un'altra legge finanziaria magari a metà novembre che sostituisca quella in vigore». Metterete la fiducia? (Giuliana, Siena) «Io oggi non lo posso prevedere. Sarà una decisione da prendere a livello di governo, molto più avanti e mi auguro che non sia necessaria. A essere "blindata" è la struttura complessiva della manovra, il fatto di giungere a quel 2,8% del pii. Invece non è scolpito nel granito ogni singolo articolo della legge». a cura di Luca Gelmini e Stefano Rodi LA POLITICA Incontri digitali su ^ Non mi sento ostaggio di nessuno Sono entrato in questa funzione da persona libera1 RICCHI gewilHEIlBgjf*'BBW Tommaso (SI'TS Padoa-Schioppa La direttaLa video-chat in diretta de! Corriere, il con il ministro dell'Economia,Tommaso Padoa-Schioppa, ha riscosso grande successo; sono giunte infatti al giornale on-lme del Corriere della Sera ?.229' domande dei lettori. II manifesto di Rifondanone sui ricchi che devono piangere è stato un erroreIL MOKI) II Nord? C è una carenza affettiva verso lo Stato che spero possa essere superata. Reference date: 14/10/06 14/10/06 09.17