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Il contributo dell’Italia per il dibattito sulla nuova governance europea

Roma, 14 dicembre 2017 – Il percorso di integrazione europea, avviato oltre sessant’anni fa, ha consentito ai Paesi membri di conseguire una pace duratura e una formidabile crescita economica, che ha reso l’Europa la regione al mondo dotata della più estesa e solida rete di sicurezza sociale.
Nel corso dei passaggi più difficili della grande crisi finanziaria questi straordinari risultati sono stati messi drammaticamente in discussione: l’Europa ha sperimentato un’incertezza economica, sociale, politica e istituzionale senza precedenti, a fronte della quale i passi compiuti (ad esempio, in tema di Unione bancaria, flessibilità nel patto di stabilità e crescita, Meccanismo Europeo di Stabilità) sono apparsi tardivi e non sufficientemente incisivi.
Per superare definitivamente il retaggio della crisi e affrontare al meglio le sfide future è necessario un ulteriore cambio di marcia. Occorrono interventi significativi sulla governance, le istituzioni e gli strumenti comuni di politica economica per sostenere l’occupazione, la crescita, la convergenza e la capacità di aggiustamento dei paesi membri.
A partire dal 2014 l’Italia ha offerto numerosi contributi al dibattito e diverse proposte concrete riguardo il futuro della costruzione comune europea; tali proposte sono confluite in un’agenda politica di ampia portata presentata nel febbraio del 2016 – il position paper “Una strategia europea condivisa per crescita, lavoro e stabilità” [1].
In vista dei prossimi importanti momenti di confronto sul tema (primo fra tutti il Vertice Euro che si terrà il 15 dicembre) il Governo italiano diffonde oggi un ulteriore contributo, che tiene conto anche del dibattito e degli sviluppi nel frattempo intervenuti – ad es. la proposta di riforma dell’Eurozona che è stata presentata dalla Commissione europea il 6 dicembre.
Accanto all’integrazione monetaria e finanziaria, il Governo ritiene che la nuova governance dell’Unione Europea debba in particolare sostenere la crescita, l’occupazione e l’inclusione sociale. Perché il benessere riprenda a distribuirsi e a coinvolgere diffusamente le popolazioni europee, tutti gli Stati membri devono inoltre aumentare la propria capacità di aggiustamento agli shock, anche attraverso una maggiore condivisione dei rischi.
Il completamento dell’Unione Monetaria Europea è parte integrante di questo processo, poiché il regolare funzionamento dell’Eurozona e il rafforzamento dell’Unione Europea si sostengono reciprocamente.
Gli elementi necessari per rafforzare l’Unione europea e completare l’Eurozona sono i seguenti:

  1. il miglioramento della governance economica per aumentare il potenziale di crescita e promuovere la convergenza;
  2. un nuovo approccio alla condivisione e gestione dei beni pubblici europei;
  3. il completamento dell’unione bancaria;
  4. l’introduzione di una funzione comune di stabilizzazione del ciclo economico;
  5. una nuova, coerente architettura istituzionale.

Il documento prefigura anche una roadmap per accompagnare la transizione dallo status quo al nuovo assetto.


[1] Al position paper ha fatto seguito anche la proposta di un fondo europeo per l’indennità di disoccupazione.

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