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Il G7 finanziario a Dresda: la fase acuta della crisi è alle spalle

Roma, 29 maggio 2015 – La Germania ha ospitato a Dresda, capoluogo della Sassonia, la riunione dei ministri delle finanze e dei governatori del G7. La città rasa al suolo dai bombardamenti alla fine della Seconda Guerra Mondiale ha fatto da sfondo a un incontro che si conferma come una delle modalità dei paesi avanzati di coltivare relazioni pacifiche e fare progressi nel coordinamento delle politiche economiche.
Emblematico di questo clima l'episodio raccontato dal Cancelliere britannico, George Osborne, nella Frauenkirche, che ha accolto i delegati al loro arrivo: la splendida chiesa barocca era stata distrutta dai bombardamenti del 1945, cui partecipò l'aviazione del Regno Unito, ma alla successiva ricostruzione prese parte come fabbro uno dei piloti che aveva partecipato ai raid aerei, e la croce che campeggia sulla cupola è stata acquistata con fondi raccolti tra la popolazione inglese.
I lavori si sono articolati in diverse sessioni.
1. La situazione economica è stata valutata positivamente: la fase acuta della crisi si considera superata, ma la ripresa è ancora incerta, minacciata da difficoltà geopolitiche e dai limiti alla competitività che ancora caratterizzano alcune aree economiche. Le riforme strutturali orientate a rimuovere gli ostacoli alla competitività sono da tutti considerate la terapia migliore alla crisi degli anni passati. Da questo punto di vista l'Italia è giudicata un esempio da seguire, per la capacità mostrata di intraprendere e realizzare riforme attese da molti anni.
2. I tentativi di giungere a un maggiore coordinamento nelle pratiche di tassazione ottengono risultati: il progetto contro i fenomeni di Base Erosion e Profit Shifting (BEPS) progredisce, e non è stata rilevata alcuna divergenza tra i membri del G7 che invece si sono impegnati ad attuare lo scambio di informazioni nei tempi previsti, in particolare nel passaggio allo scambio automatico.
3. La regolazione delle attività finanziarie è stata al centro della terza sessione, dove la prima preoccupazione condivisa è stata quella relativa al contrasto al finanziamento del terrorismo internazionale. Tuttavia altri fenomeni sono all’attenzione di ministri e governatori: i rischi di azzardo morale da parte degli operatori finanziari che si ritengono o vengono considerati too big to fail e l'eccesso di regolazione che strozza le possibilità di erogare credito e sostenere quindi le imprese che sono protagoniste della ripresa economica. L'introduzione di un codice di condotta per i banchieri è stata valutata positivamente da tutti.

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