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#prideandprejudice 3/6

Roma, 20 novembre 2014 – Il dato macroeconomico di oggi (il terzo nella serie di sei programmata sino a domenica prossima) riguarda il debito pubblico. Dall'inizio della crisi economica, il debito pubblico italiano è cresciuto ad una velocità inferiore rispetto sia agli Stati Uniti che ad altri paesi dell’Unione europea (solo la Svezia ha un risultato migliore). La dinamica del debito in termini assoluti illustrata nell'infografica non è necessariamente indicativa della sostenibilità del debito: il rapporto tra debito e PIL è sicuramente un indicatore più affidabile in questo senso, ed è riportato nella tabella successiva. Tuttavia, una lettura della dinamica del debito in valore assoluto insieme ai dati sull'avanzo primario (infografica 1/6) può essere utile per sottolineare che il rapporto tra spesa ed entrate ha influito meno di quanto abbiano condizionato la bassa crescita, i contributi ai fondi “salva-Stati” e il pagamento di debiti arretrati delle pubbliche amministrazioni.

I dati vengono pubblicati in forma di infografica su Twitter con l’hashtag #prideandprejudice. Chi vuole segnalare un dato che rappresenta una dimensione economica nella quale l’Italia fa meglio di altri può scrivere a ufficio.stampa@mef.gov.it.
La serie dei dati pubblicati progressivamente è disponibile nella sezione dedicata all’operazione #prideandprejudice.

3/6 Debito pubblico (fonte: Eurostat, FMI)

Infografica #prideandprejudice 3/6

Fai click sull’infografica per ingrandirla

 

Il rapporto tra debito e PIL è un indicatore più completo del debito in termini assoluti, perché la sostenibilità del debito di un paese dipende soprattutto dalla ricchezza che questo produce, cioè dalla capacità di rimborsare i titoli di debito quando arrivano a scadenza. La tabella che segue, costruita su fonti Ameco e Commissione europea, esprime il debito in rapporto al PIL così come registrato nel 2008 (all'inizio della crisi) e stimato per il 2014. L'ultima colonna indica la variazione percentuale di questo indicatore relativo. Anche classificando il debito in questo modo, è evidente che la dinamica del debito italiano è stata molto più contenuta di altri paesi. Questo dato è ovviamente in relazione con l'avanzo primario registrato dalle finanze pubbliche. Una più elevata crescita nominale (composta da inflazione e crescita reale) avrebbe consentito di porre la dinamica del debito su un percorso declinante.

AMECO RESULTS

http://ec.europa.eu/economy_finance/ameco/user/serie/ResultSerie.cfm

General government consolidated gross debt (based on ESA 2010) (UDGG)
Country 2008 2014 PCT CHANGE
Hungary 71,9 76,9 7,0%
Sweden 36,8 40,3 9,8%
Malta 62,7 71,0 13,1%
Belgium 92,2 105,8 14,7%
Germany 64,9 74,5 14,8%
Austria 68,5 87,0 26,9%
Netherlands 54,8 69,7 27,4%
Japan 191,8 246,1 28,3%
Italy 102,3 132,2 29,1%
Denmark 33,4 44,1 32,1%
Euro area (12 countries) 69,4 95,3 37,3%
France 67,8 95,5 40,8%
European Union (15 countries) (1) 63,4 91,3 44,0%
United States 72,8 105,1 44,3%
Czech Republic 28,7 44,4 54,9%
Luxembourg 14,4 23,0 58,9%
Greece 109,3 175,5 60,5%
United Kingdom 51,6 89,0 72,6%
Portugal 71,7 127,7 78,2%
Finland 32,7 59,8 83,2%
Bulgaria 13,3 25,3 90,0%
Slovakia 28,2 54,1 91,6%
Latvia 18,6 40,3 116,7%
Croatia 36,0 81,7 126,8%
Cyprus 45,3 107,5 137,5%
Spain 39,4 98,1 149,0%
Ireland 42,6 110,5 159,4%
Lithuania 15,4 41,3 168,1%
Romania 13,2 39,4 199,3%
Slovenia 21,6 82,2 279,7%

Fonte: AMECO – European Commission

Note: UDGG(1) Non consolidated for intergovernmental loans amounting to 0.9 bn EUR in 2009, 21.0 bn EUR in 2010, 69.1 bn EUR in 2011, 193 bn EUR in 2012 and 232.2 bn EUR in 2013.