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Squilibri macroeconomici: critiche e apprezzamenti della Commissione Ue

Roma, 14 novembre 2014 – Il 10 novembre scorso la Commissione europea ha pubblicato la prima relazione sui progressi compiuti dai Paesi ai quali erano stati diagnosticati squilibri macroeconomici eccessivi con la relazione approfondita presentata il 5 marzo 2014. Per l'Italia la Commissione aveva rilevato squilibri in due dimensioni: il livello molto alto del debito e la debole competitività esterna, entrambi radicati nella lenta crescita della produttività, che si protrae da tempo. Questa diagnosi è stata effettuata nell'ambito della procedura di sorveglianza degli squilibri macroeconomici introdotta dall’Unione Europea per tutti gli Stati membri mediante appositi regolamenti compresi nel Six Pack.
La relazione è stata elaborata sulla base della Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza (Def) e non tiene conto del disegno di legge di Stabilità 2015. La legge di Stabilità 2015 contiene misure di stimolo alla crescita che insieme ad altre misure già prese dal Governo o in corso di adozione, come la riforma del mercato del lavoro, hanno l'obiettivo di garantire la riduzione degli squilibri. La relazione riconosce il positivo impulso dato dal Governo con l’adozione di queste misure, e al tempo stesso indica le possibili aree grigie da tenere sotto controllo.
Per quanto riguarda la sostenibilità del debito, la Commissione apprezza il processo di Spending Review messo in atto dall’Esecutivo, che ha già fatto conseguire concreti risparmi, e sottolinea l’importanza dell’implementazione dei costi standard per gli acquisti di beni e servizi della Pubblica Amministrazione. Allo stesso tempo mette in guardia sui rischi associati alla decisione di cambiare approccio, delegando ai Ministri la determinazione su quali tagli effettuare. Tale scelta, tuttavia, secondo le valutazioni del Governo fa parte di una riorganizzazione strutturale della spesa pubblica che passa anche per una maggiore responsabilizzazione dei Ministri e degli amministratori locali nelle deliberazioni di spesa.
Sulle privatizzazioni la Commissione apprezza il piano presentato dal Governo che prevede per il triennio 2014-2016 incassi dalla cessione di asset pubblici pari allo 0,7% del PIL per anno. Rileva però che per il 2014 ci si attesterà intorno allo 0,4% a causa del ritardo di alcune operazioni annunciate. Effettivamente alcune operazioni sono state posticipate, sia perché le condizioni di mercato non sono state favorevoli, sia perché si è ritenuto opportuno che il nuovo management insediato in alcune delle società interessate avesse tempo di predisporre un piano industriale tale da garantire una adeguata valorizzazione degli asset. Il Governo intende comunque colmare il gap nel corso del biennio 2015/2016.
Sul fronte del controllo del debito pubblico, è stato espresso apprezzamento per la definitiva istituzione dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio (UPB), responsabile del monitoraggio indipendente delle finanze pubbliche e della rispondenza del bilancio alle regole fiscali europee.
Relativamente alla debole competitività esterna, la Commissione rileva il forte impulso dato dal Governo alle riforme strutturali, pur mettendo in guardia su possibili ritardi nell’adozione di alcune importanti misure volte a contrastare la perdita di competitività. Nello specifico la Commissione plaude alla riforma del mercato del lavoro che – si legge – contiene promettenti misure contro la segmentazione contrattuale, per accrescere la flessibilità e sostenere la partecipazione attiva. Apprezza inoltre il primo importante passo in direzione dell’abbattimento del cuneo fiscale - rafforzato ulteriormente dalla legge di Stabilità 2015 - e i progressi nell'attuazione della riforma del sistema fiscale, sottolineando però che occorre muovere passi ulteriori nella revisione delle agevolazioni ed esenzioni fiscali nonché della tassazione ambientale.
La Commissione sottolinea inoltre le iniziative assunte in diversi campi: l'implementazione di una vasta gamma di misure volte a favorire/diversificare l’accesso al credito da parte delle imprese; il varo di un ambizioso progetto di riforma della scuola, ora sottoposto a consultazione pubblica; lo sforzo di miglioramento del sistema giudiziario; le misure adottate per ammodernare la Pubblica Amministrazione.
In conclusione la Commissione apprezza i progressi compiuti dall’Italia nella riduzione degli squilibri macroeconomici e sottolinea l'importanza dei prossimi mesi per ottenere risultati decisivi.

ITALY – REVIEW OF PROGRESS ON POLICY MEASURES RELEVANT FOR THE CORRECTION OF MACROECONOMIC IMBALANCES